Martagon
Giglio martagone | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Lilium martagon L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Giglio martagone |
Lilium martagon (L.)
Come si presenta
Il L.martagon è una graziosa pianta erbacea perenne, geofita, dall'altezza compresa tra 40 e 110 cm. Lo stelo sotterraneo della pianta -ossia il bulbo- si presenta squamoso, ovale, circa della grandezza di una pallina da tennis (5-10 cm); ogni primavera da questa riserva energetica si origina un fusto cilindrico, eretto e consistente, che, osservato da vicino, risulta ricoperto da una fitta peluria. Il colore è verde rossastro.
Guardiamo con attenzione il fusto: e risalendo, dal terreno, fino all'estremità del caule, possiamo notare tre differenti tipologie di foglie. In basso si presentano verticillate, ossia disposte a raggiera, su uno stesso piano orizzontale, in numero variabile da 4 a 10; salendo più in alto troviamo un secondo verticillo di foglie ellittico-lanceolate; infine compaiono alcune foglie lineari, sparse lungo il fusto.
Per finire, in cima al fusto, compaiono i caratteristici fiori, penduli, piuttosto numerosi e disposti in un racemo rado. Ogni fiore misura approssimativamente da 3 a 6 cm ed è composto da 6 sepali purpurei curiosamente arricciati all'infuori e fittamente tempestati di macchioline più scure; i fiori hanno un caratteristico aspetto ceroso. Se sbirciamo all'interno del perigonio notiamo le antere, appariscenti, di color rosso scuro, che si ergono sulla sommità dei sottili filamenti. Al termine della fioritura il fiore viene sostituito da una capsula fusiforme, trigona, con prominenze alate.
Habitat
Il L.martagon vive nei boschi luminosi, soprattutto nelle faggete, nei cedui; in prati montani e radure. Vive su terreno a pH basico (cioè in zone calcaree), e ricco di humus. In genere si trova a una quota variabile tra 300 e 1600 m; è molto diffuso nella nostra zona alpina e subalpina.
Fioritura
Fiorisce da Maggio ad Agosto.
Particolarità e curiosità
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L'etimologia del termine martagon è da ricercarsi nell'elegante forma del fiore: termine che, in lingua spagnola, significherebbe appunto "turbante"; secondo un'altra interessante interpretazione, invece, il nome della specie è legato all'antica pratica alchemica: sembra infatti che gli alchimisti mettessero in relazione la pianta con il pianeta Marte.
Oltre all'elegante aspetto, il L.martagon risulta anche particolarmente "odoroso", soprattutto nelle ore serali. Alcuni affermano che l'essenza che emana sia piuttosto sgradevole.
I bulbi, invece, sono un'ottima risorsa culinaria; da sempre vengono infatti utilizzati come alimento, previa cottura, specialmente nella guerra 15-18 e nei successivi anni. In particolar modo se impiegati in via interna risultano essenzialmente diuretici; in via esterna sono utilizzati invece come emollienti, risolutivi, espettoranti, emmenagoghi, antiarttritici, astringenti, antieczematosi e detergenti.
Un'ultima curiosità. Nel Quattrocento i soldati avevano l'abitudine di portare addosso i bulbi del L.martagon e del Allium victorialis come portafortuna durante le battaglie.
Immagini
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