Sylvestris
Angelica | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Angelica sylvestris L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Angelica |
Angelica sylvestris
Come si presenta
Questa imponente pianta erbacea, che può raggiungere i due metri d'altezza, presenta un fusto eretto, cilindrico, ramificato e sfumato di viola che, se osservato da vicino, appare finemente striato. La colorazione violacea caratteristica di questa pianta è dovuta alla presenza di pruina, una sostanza cerosa (e dunque idrofoba) prodotta dalla pianta stessa per proteggersi dalla disidratazione.
Le foglie basali sono caratterizzate da una lamina tripennata, dal margine irregolarmente seghettato e apice appuntito. Esse sono provviste di un picciolo lungo, concavo verso l'alto che gli conferisce un aspetto simile ad una gronda, tale caratteristica garantisce alla struttura una maggiore resistenza alle sollecitazioni meccaniche. Le foglie caulinari anch'esse dentellate, invece, sono caratterizzate da guaine molto sviluppate (che sostituiscono il picciolo), rigonfie laddove si congiungono al fusto: nei giorni piovosi queste guaine si trasformano in piccole pozze d'acqua, che vengono popolate da minuscoli organismi.
I fiori sono riuniti in ombrellette folte, poste all'estremità di un lungo peduncolo denominato raggio: 30-50 raggi riuniti formano insieme l'ombrella vera e propria. Ogni ombrelletta è costituita da piccolissimi fiori bianchi o rosati e glabri, che, come già detto, sono a loro volta posti alla estremità di sottilissimi peduncoli disposti come i raggi di una ruota. Ogni fiore è composto da 5 petali mentre gli organi riproduttivi sono visibili come sottili filamenti. Le infiorescenze appaiono spesso brulicanti di api e di insetti di ogni genere, attirati dal profumo intenso che i fiori emanano.
Il frutto ha due ali membranacee violette con tre coste ben evidenti.
Habitat
Cresce nei luoghi umidi dal piano alla zona montana, fino ai 1600 m di altitudine.
Fioritura
Da giugno ad agosto
Particolarità e curiosità
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Il genere deve il suo nome alle proprietà "angeliche" attribuite in epoca medievale alla pianta, quando si pensava che fosse in grado di scacciare il diavolo e curare tutte le malattie. Il nome della specie, sylvestris deriva invece dal latino, e sta per "selvatico", evidente riferimento al suo habitat. Ancora oggi la radice dell'Angelica sylvestris viene utilizzata in medicina, come tonico, antispasmodico, stimolante, emmenagogo e depurativo. La radice infatti contiene numerosi principi attivi, quali angelicina, acido angelico, cere, tannini. Alcune parti della pianta, come le foglie e i fusti teneri, possono anche essere consumati nelle insalate o in qualsiasi altra preparazione alimentare; nei paesi anglosassoni i fusti di angelica canditi sono tutt'ora utilizzati per decorare dolciumi tradizionali, o sono mangiati semplicemente come dolcetti. Si dice che la polvere dei semi triturati possa essere un ottimo rimedio contro i pidocchi.
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