Dioica
Silene dioica | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Silene dioica L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Licnide, |
Silene dioica (L.)
Come si presenta
La Silene dioica è una graziosa pianta erbacea perenne, alta da 20 a 60 cm.
Ha una radice fittonante da cui si diparte un fusto fragile, lievemente peloso, su cui si inseriscono le foglie, anch'esse rivestite da una leggera peluria. Si riconoscono due tipologie di foglie: quelle inferiori, ellittiche, dal picciolo lungo circa 5 cm, e quelle superiori, sessili e più piccole. Anche in questa specie il fusto e le foglie sono rivestite da una sostanza lievemente appiccicosa.
I fiori sono raggruppati in "pannocchie", che mostrano un fiore apicale, al centro, incorniciato da ambo i lati da un ugual numero di fiori; in genere ogni infiorescenza ospita un numero di elementi variabile tra 3 e 9. I fiori, caratterizzati da un bel colore rosa, presentano una corolla composta da 5 petali profondamente bilobati. La corolla è sorretta da un calice rossiccio e fusiforme, solcato da alcune nervatore longitudinali; la forma del calice è caratteristica, e distingue notevolmente la Silene dioica dalle altre specie, che mostrano un calice più rigonfio. I fiori sono unisessuali, o solo femminili o solo maschili.
Il frutto è una capsula ovale, lunga circa 1-1,5 cm, con 10 denti.
Habitat
La Silene dioica è presente in quasi tutta Italia, con l'esclusione delle isole, a una quota compresa tra i 400 e 1800 m sul livello del mare. Si trova principalmente ai margini dei boschi, in ambienti ruderali e campi coltivati. È più comune nel nord Italia piuttosto che al sud.
Fioritura
Da giugno ad agosto.
Particolarità e curiosità
|
Il nome dioica viene dal fatto che la S. dioica ha i fiori unisessuali, quindi una pianta ha o solo fiori maschili o solo fiori femminili. Per il nome del genere ci sono diversi ipotesi. Secondo una delle ipotesi, viene dal nome di Sileno, compagno di Bacco (Dioniso), che aveva la pancia rigonfia, come il calice delle piante del genere Silene. Secondo un'altra viene da "sialon", saliva, perché molte piante del genere secernono dal fusto una sostanza appiccicosa. Un'altra ipotesi ancora dice che viene da "selene", luna, che si riferisce al fatto che i fiori di molte specie del genere si aprono di notte, quindi quando c'è la luna.
Facendo bollire la radice di S. dioica si può ricavare una sorta di sapone. Anticamente, si usavano i semi triturati di questa pianta per curare i morsi di serpente.
Immagini
Link
Torna alla famiglia Caryophyllaceae oppure torna all'elenco delle famiglie