Dioica
Silene dioica | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Silene dioica L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Licnide, |
Silene dioica (L.)
Come si presenta
La S. dioica è una graziosa pianta erbacea perenne, alta da 20 a 60 cm.
Ha una radice di tipo fittonante.
Il fragile fusto ascendente è lievemente peloso.
Le foglie, anch'esse pelose, sono di solito di forma lanceolata, ma possono anche essere ovali. Quelle inferiori hanno un picciolo di 4-6 cm circa e sono spatolate, lunghe circa 8 cm e larghe 4. Le foglie superiori, più piccole, sono sessili.
Il fusto e le foglie secernono una sostanza lievemente appiccicosa.
I fiori, caratterizzati da un bel colore rosa, hanno un calice di colore viola-rossastro, largo 4 mm e lungo circa 10-15 mm e sono riuniti in infiorescenze vicino alla sommità del fusto. I 5 petali sono profondamente bilobati. Il calice di questa pianta è fusiforme, al contrario delle altre specie del genere Silene, che hanno il calice più rigonfio. I fiori di una pianta possono essere o solo femminili o solo maschili.
Il frutto è ovale, lungo circa 1-1,5 cm.
Habitat
La S. dioica è presente in quasi tutta Italia, a parte le isole, tra i 400 e 1800 m sul livello del mare. Si trova principalmente ai margini dei boschi, in ambienti ruderali e campi coltivati. È più comune nel nord Italia piuttosto che al sud.
Fioritura
Da giugno ad agosto.
Particolarità e curiosità
|
Il nome dioica viene dal fatto che la S. dioica ha i fiori unisessuali, quindi una pianta ha o solo fiori maschili o solo fiori femminili. Per il nome del genere ci sono diversi ipotesi. Secondo una delle ipotesi, viene dal nome di Sileno, compagno di Bacco (Dioniso), che aveva la pancia rigonfia, come il calice delle piante del genere Silene. Secondo un'altra viene da "sialon", saliva, perché molte piante del genere secernono dal fusto una sostanza appiccicosa. Un'altra ipotesi ancora dice che viene da "selene", luna, che si riferisce al fatto che i fiori di molte specie del genere si aprono di notte, quindi quando c'è la luna.
Facendo bollire la radice di S. dioica si può ricavare una sorta di sapone. Anticamente, si usavano i semi triturati di questa pianta per curare i morsi di serpente.
Immagini
Link
Torna alla famiglia Caryophyllaceae oppure torna all'elenco delle famiglie