Mezereum: differenze tra le versioni
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E' specie fortemente tossica in ogni sua parte Conosciuta dagli albori della storia per le sue proprietà medicinali. La corteccia contiene la "mezereina". Poche drupe, se ingerite, possono provocare la morte di un uomo. | E' specie fortemente tossica in ogni sua parte Conosciuta dagli albori della storia per le sue proprietà medicinali. La corteccia contiene la "mezereina". Poche drupe, se ingerite, possono provocare la morte di un uomo. | ||
Etimologia: il nome generico viene dal greco Daphne = "alloro," per la somiglianza delle foglie, il nome specifico dall'arabo e significa "mortale" con riferimento alla elevata tossicità della pianta. | |||
Proprietà ed utilizzi: Specie tossica | |||
Alla pari delle altre specie del genere Daphne, è una pianta molto velenosa in tutte le sue parti, mortale per l'ingestione di bacche e semi. | |||
La medicina popolare impiega l'estratto alcolico della corteccia per uso esterno contro i dolori reumatici. Inoltre questa pianta viene usata in fitoterapia come dermopurificante, dermoprotettivo e depurativo drenante. | |||
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Il nome generico di questa pianta (Daphne) lo troviamo usato per la prima volta negli scritti del medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma di nome Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa). Probabilmente nel nominare questa ed altre piante dello stesso genere si ricordò della leggenda di Apollo e Dafne. Il nome Daphne in greco significa “alloro” e le foglie di queste piante sono molto simili a quelle dell'alloro. | |||
Mentre il nome specifico (mezereum) deriva da una radice araba e significa “mortale”, questo in riferimento ovviamente alla velenosità della pianta[1]. | |||
Il binomio scientifico completo è stato definito da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753. | |||
I tedeschi chiamano questa pianta col nome di Gewohnlicher Seidelbast, oppure Kellerhals, oppure Zilande; mentre i francesi la chiamano Daphne mezereon, oppure Bois gentil, ma anche Jolibois; mentre gli anglosassoni la chiamano Spurge Olive. | |||
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Versione delle 10:52, 30 set 2012
Daphne mezereum
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Daphne mezereum L. | ||||||||||||||||
Sinonimi | ||||||||||||||||
Fior di stecco, Camelea, Mazzereo, Pepe di monte |
Daphne mezereum (L.)
Come si presenta
Come si presenta
La D. mezereum è una pianta arbustiva (dunque dal fusto legnoso) e decidua (ciò significa che durante un certo periodo dell'anno perde completamente le sue foglie), che si erge fino ad un'altezza di circa 70 cm (anche se raramente è possibile trovarla svilupparsi fino ad una altezza di 1 m).
La pianta si presenta con un fusto, come già detto, legnoso ed eretto, con la corteccia di colore grigeo-rosato cosparsa di grinze e piccole escrescenze simili a verruche (si trattano di "cicatrici" lasciate dalle foglie cadute in precedenza). Nella parte più sommitale il fusto si risolve in numerosissime ramificazioni.
Le foglie si trovano all'apice di un corto picciolo il quale, a sua volta, si origina, insieme ad altri, all'apice dei rami formando assemblamenti a rosette sulla sommità di ogni ramificazione del fusto. Ogni foglia si presenta dall'aspetto membranoso, con forma oblungo-lanceolata (sono lunghe da 3 a 8 cm) e di colore verde grigio nella pagina inferiore e verde vivace nella pagina superiore. Essendo la pianta decidua tutte le foglie sono caduche.
I fiori sessili (dunque privi di picciolo) sono di colore rosa chiaro. Sono organizzati in gruppi ai lati della parte terminale di ogni ramificazione del fusto. Ogni fiore è costituito da un perianzio rosso-purpureo costituito da 4 lacinie lanceolate (3-4 mm di larghezza e 5-6 mm di lunghezza) che terminano in un tubo di 7 mm di lunghezza, dove sono collocati gli organi riproduttivi della pianta. Essi spuntano prima delle foglie (la pianta si definisce, quindi, caulifloria) ed emanano un delicato e persistente profumo.
Il fiore, una volta fecondato, diventa un frutto che si presenta come una drupa sferica inizialmente verde che matura assumendo un colore rosso intenso.
Habitat
Originaria dell'Europa e dell'Asia, cresce tra i faggi, sparsa nei boschi di latifoglie e nei prati, sulle rupi cespugliate, lungo il greto dei torrenti. Predilige il suolo calcareo
Fioritura
Da febbraio ad aprile e talvolta sino a maggio
Particolarità e curiosità
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E' specie fortemente tossica in ogni sua parte Conosciuta dagli albori della storia per le sue proprietà medicinali. La corteccia contiene la "mezereina". Poche drupe, se ingerite, possono provocare la morte di un uomo.
Etimologia: il nome generico viene dal greco Daphne = "alloro," per la somiglianza delle foglie, il nome specifico dall'arabo e significa "mortale" con riferimento alla elevata tossicità della pianta.
Proprietà ed utilizzi: Specie tossica Alla pari delle altre specie del genere Daphne, è una pianta molto velenosa in tutte le sue parti, mortale per l'ingestione di bacche e semi. La medicina popolare impiega l'estratto alcolico della corteccia per uso esterno contro i dolori reumatici. Inoltre questa pianta viene usata in fitoterapia come dermopurificante, dermoprotettivo e depurativo drenante.
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Il nome generico di questa pianta (Daphne) lo troviamo usato per la prima volta negli scritti del medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma di nome Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa). Probabilmente nel nominare questa ed altre piante dello stesso genere si ricordò della leggenda di Apollo e Dafne. Il nome Daphne in greco significa “alloro” e le foglie di queste piante sono molto simili a quelle dell'alloro. Mentre il nome specifico (mezereum) deriva da una radice araba e significa “mortale”, questo in riferimento ovviamente alla velenosità della pianta[1]. Il binomio scientifico completo è stato definito da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753. I tedeschi chiamano questa pianta col nome di Gewohnlicher Seidelbast, oppure Kellerhals, oppure Zilande; mentre i francesi la chiamano Daphne mezereon, oppure Bois gentil, ma anche Jolibois; mentre gli anglosassoni la chiamano Spurge Olive.
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