Dens-canis: differenze tra le versioni
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Esistono alcune varietà e sottospecie e numerosi cultivar con fiori molto belli. | Esistono alcune varietà e sottospecie e numerosi cultivar con fiori molto belli. | ||
Era usato in Europa come pianta da giardino per la bellezza delle sue fioriture sin dal XVI secolo, ma il suo posto fu poi preso dalle specie congeneri di origine americana | |||
in Italia è considerata specie rara. Essa è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali più a rischio di estinzione. È classificata VU cioè vulnerable (= vulnerabile) quindi esposta ad alto rischio di estinzione in natura. Ne consegue l’obbligo di non danneggiarla e non raccoglierne il bulbo. | |||
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Versione delle 11:45, 2 set 2012
Erythrorium dens-canis | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Erythrorium dens-canis L. | ||||||||||||||||
Nomenclatura trinomiale | ||||||||||||||||
Erythronium longifolium Miller | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Dente di cane |
Erythrorium dens-canis (L.)
Come si presenta
L' E. dens-canis è una curiosa pianticella bulbosa erbacea tipica dei nostri sottoboschi.
Il fusto si può suddividere in una parte ipogea ed in una epigea. La parte ipogea del fusto è rappresentata da un bulbo fusiforme che può raggiungere anche i 30mm di lunghezza; esso si presenta di colore bianco ceroso per arrossarsi all'apice. Il fusto ipogeo si continua in uno scapo eretto (particolarmente pronunciato quando la pianta è in fiore): il fusto epigeo. Quest'ultimo tende ad incurvarsi in alto proprio per la presenza del fiore all'apice che appesantisce la struttura.
Le foglie prendono origine quasi immediatamente dalla base del fusto epigeo, sono di norma due in numero e si presentano di forma lanceolata e di colore glauco (ovvero colore grigio-verde che si presenta sulla superficie di alcuni organi vegetali se avvolti da una patina cerosa) fittamente rivestite da macchie purpuree.
Le foglie non sono le uniche strutture ad caratterizzare questa pianticella: il fiore, unico, in genere, presenta a sua volta cartteristiche molto curiose. Esso si presenta di colore rosa, a volte tendente al bianco, ed è costituito da sei tepali (ricordiamo che i tepali sono foglie modificate che sostituicono petali e sepali nel perigonio, l'involucro fiorale) rivoltati all'indietro, come se fossero ribattuti dal vento (in modo analogo al C. purpurescens). Le strutture riproduttive del fiore, che si presenta ermafrodita, sono le antere (struttura riproduttiva maschile), in numero sette, che si manifestano di colore violaceo scuro e lo stigma, che si trova allo sommità di uno stilo, trifido, poco più alto delle antere (per favorire l'impollinazione incrociata), di colore bianco-rosato.
Una volta fecondato, il fiore matura in una capsula ovoidale lobata contenente numerosi semi.
Habitat
La pianta sembra essere indifferente alla tipologia di substrato. Tuttavia la si trova principalmente in associazione con diverse specie arboree quali Carpino, Castagno, Faggio. Esige medie quantità di acqua nel sottosuolo.
Fioritura
Da Marzo a Maggio.
Particolarità e curiosità
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Il nome del genere Erythrorium è giustificato dal colore del fiore che, di norma, è rosato (deriva, infatti, dal greco Erythros che significa rosso); il nome che caratterizza la specie, ovvero dens-canis, ha una etimologia ben diversa (deriva infatti dal latino) ma molto semplice: il bulbo a forma allungata ricorda il dente di un cane.
È una pianta commestibile, consumata a crudo, insieme ad altre insalate, o lessata (questo soprattutto nella Mongolia e nella Siberia). I giapponesi invece, dai bulbi, estraggono dell'amido per farne delle paste alimentari (tipo “vermicelli”)[4].
può causare dermatiti da contatto.
Uso Farmacologico
La ricerca farmacologica non si è occupata di investigare questa specie e non ci sono notizie di un suo uso terapeutico.
Medicina alternativa e Curiosità
La medicina naturale non utilizza questa specie a scopo terapeutico e non se ne conoscono usi documentati nella medicina popolare.
I bulbi, in Giappone, vengono utilizzati per produrre amido, usato per fare paste alimentari; in Mongolia si utilizzano le foglie, come un comune ortaggio e i bulbi vengono mangiati cotti con latte di Renna
Curiosità: A questo genere appartengono tante specie, usate in giardinaggio e provenienti dall'America Sett.; le più utilizzate sono : E. americanum, E. californicum, E. hendersonii, E. revolutum, E. tuolumnense.
Esistono alcune varietà e sottospecie e numerosi cultivar con fiori molto belli.
Era usato in Europa come pianta da giardino per la bellezza delle sue fioriture sin dal XVI secolo, ma il suo posto fu poi preso dalle specie congeneri di origine americana
in Italia è considerata specie rara. Essa è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali più a rischio di estinzione. È classificata VU cioè vulnerable (= vulnerabile) quindi esposta ad alto rischio di estinzione in natura. Ne consegue l’obbligo di non danneggiarla e non raccoglierne il bulbo.
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