Vulgaris o acaulis: differenze tra le versioni
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Versione delle 23:01, 17 mar 2012
Primula volgare | ||||||||||||||
Fiori di Primula vulgaris | ||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||
Primula acaulis L. | ||||||||||||||
Nomenclatura trinomiale | ||||||||||||||
Primula vulgaris Hudson | ||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||
Occhio di civetta |
Primula vulgaris (Hudson) - Primula acaulis (L.)
Come si presenta
La P.vulgaris , anche chiamata occhio di civetta, è la specie maggiormente conosciuta.
È una pianta perenne e presenta delle foglie a rosetta basale. Queste sono spesse, alquanto rugose e molto grandi: nel momento della fioritura sono grandi da 5 a 9 cm, mentre successivamente le loro dimensioni possono perfino raddoppiare. Il margine è irregolare e dentellato; nella pagina superiore le foglie sono glabre, mentre in quella inferiore appaiono leggermente pelose.
A differenza di altre specie di Primula, come ad esempio la P.auricola e la P.veris, ogni scapo presenta un unico fiore, che si diparte da un peduncolo mollemente lanuginoso. Il calice è diviso fino a metà della sua lunghezza in lobi acuti e stretti, mentre la corolla si presenta in una sfumatura di due colori: più esternamente i 5 petali cuoriformi hanno un colore che varia dal giallo zolfo pallido al bianco, e alla fauce hanno macchie aranciate. Come altre specie di Primula, anche P.vulgaris è una pianta ermafrodita e presenta due tipologie di fiori: il primo con lo stimma portato più in alto delle antere, l'altro con l'androceo più in alto. Quest'ultimo, inoltre, favorisce l'impollinazione incrociata tra le varie pianticelle, garantendo così la variabilità genetica.
Il rizoma è obliquo, breve e con grosse radici secondarie.
Habitat
Cresce nei luoghi erbosi o nei boschi di latifoglie. Riesce a sopravvivere in qualsiasi tipo di terreno, da quello calcareo a quello siliceo. Si trova nella zona montano collinare.
Fioritura
La P.vulgaris fiorisce da Febbraio a Maggio.
Particolarità e curiosità
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Le proprietà farmacologiche della P.vulgaris sono note fin dal Medioevo: tra le tante, ricordiamo quelle espettoranti, pettorali, diuretiche, purgative, ecc. Inoltre, in passato, il decotto di primule veniva utilizzato come rimedio per la gotta e i reumatismi, mentre l'infuso di radici come antiemicranico. I fiori, invece, erano l'ingrediente principale delle "famose" pozioni d'amore! In ogni modo, la pianta contiene di fatto diverse sostanze utili: soprattutto nel rizoma, si può, ad esempio, trovare l'acido salicilico, diventato famoso in quanto principio attivo di un noto farmaco antinfiammatorio. Riconosciamo inoltre proprietà diuretiche, lassative, antispasmodiche, analgesiche, vermifughe, sudorifere, bechiche, ipnotiche, calmanti, antireumatiche e antiartrittiche.
Un'ultima particolarità per quanto riguarda la P.vulgaris: l'impollinazione è particolarmente difficoltosa, a causa del periodo dell'anno nel quale fioriscono. Non a caso, Sheakespeare in "Racconto d'inverno" scrisse delle pallide primule che muoiono nubili": questo perchè le primule sono piante entomofile, che affidano la loro impollinazione agli insetti, e, come si può ben intuire, nella stagione del risveglio, questi non sono particolarmente numerosi. In ogni modo, le Primule che vengono impollinate (le poche "fortunate"!) producono semi vischiosi, e le formiche, che ne vengono attratte, li portano lontano.
Immagini
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