Dioica: differenze tra le versioni

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La ''Silene dioica'' è una graziosa pianta erbacea perenne, alta da 20 a 60 cm.
La ''Silene dioica'' è una graziosa pianta erbacea perenne, alta da 20 a 60 cm.


Ha una '''radice''' fittonante da cui si diparte un '''fusto''' fragile, lievemente peloso, su cui si inseriscono le '''foglie''', anch'esse rivestite da una leggera peluria. Si riconoscono due tipologie di foglie: quelle inferiori, ellittiche, dal picciolo lungo circa 5 cm, e quelle superiori, sessili e più piccole. Anche in questa specie il fusto e le foglie sono rivestite da una sostanza lievemente appiccicosa.
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I '''fiori''' sono raggruppati in "pannocchie", che mostrano un fiore apicale, al centro, incorniciato da ambo i lati da un ugual numero di fiori; in genere ogni infiorescenza ospita un numero di elementi variabile tra 3 e 9.
I '''fiori''' sono raggruppati in "pannocchie", che mostrano un fiore apicale, al centro, incorniciato da ambo i lati da un ugual numero di fiori; in genere ogni infiorescenza ospita un numero di elementi variabile tra 3 e 9.
I fiori, caratterizzati da un bel colore rosa, presentano una corolla composta da 5 petali profondamente bilobati. La corolla è sorretta da un calice fusiforme, rossiccio: questa è una particolarità di questa specie che la differenzia alquanto dalle altre ''Silene'', che mostrano un calice più rigonfio. I fiori sono unisessuali, o solo femminili o solo maschili.
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Il '''frutto''' è ovale, lungo circa 1-1,5 cm.
Il '''frutto''' è una capsula ovale, lunga circa 1-1,5 cm, con 10 denti.


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===Particolarità e curiosità===
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Il nome dioica viene dal fatto che la ''S. dioica'' ha i fiori unisessuali, quindi una pianta ha o solo fiori maschili o solo fiori femminili. Per il nome del genere ci sono diversi ipotesi. Secondo una delle ipotesi, viene dal nome di Sileno, compagno di Bacco (Dioniso), che aveva la pancia rigonfia, come il calice delle piante del genere Silene. Secondo un'altra viene da "sialon", saliva, perché molte piante del genere secernono dal fusto una sostanza appiccicosa. Un'altra ipotesi ancora dice che viene da "selene", luna, che si riferisce al fatto che i fiori di molte specie del genere si aprono di notte, quindi quando c'è la luna.
Il nome del genere, ''Silene'', è oggetto di un'interessante controversia etimologica. Alcuni ritengono che questo termine derivi dal nome del dio greco Sileno, famoso per la sua grande saggezza e per le sue capacità divinatorie: per questo motivo venne nominato educatore del giovane Bacco -che, tuttavia, una volta cresciuto, decise di abbandonare la strada della virtù per dedicarsi ai vizi del vino e dell'alcol. Sileno aveva una gran pancia tonda: ed è proprio in virtù dell'analogia tra la forma del calice delle ''Silene'' e la sua gran pancia che è stata scelta questa divinità per simboleggiare questa particolare genere. Altri credono che ''Silene'' derivi da "S''e''lene", la luna per i greci: quest'analogia è legata al fatto che i fiori, così come la luna, "spuntano" di notte. Un'ultima ipotesi afferma che l'origine di questa parola vada ricercata nella parola greca ''"sialon'''', saliva, con riferimento alla sostanza bianca appiccicaticcia secreta dal fusto di molte piante del genere ''Silene'': questa dovrebbe servire a impedire a formiche e altri animaletti simili (come afidi e ragnetti rossi) di salire sulla pianticella.
Il termine ''dioica'' fa invece riferimento alla natura del fiore, che è unisessuale: esistono quindi due (donde ''di''oica) tipologie di piante, una che presenta infiorescenze maschili, e una caratterizzata da fiori femminili.  


Facendo bollire la radice di ''S. dioica'' si può ricavare una sorta di sapone. Anticamente, si usavano i semi triturati di questa pianta per curare i morsi di serpente.
Facendo bollire la radice di ''Silene dioica'' si può ricavare una sorta di sapone. Anticamente, si usavano i semi triturati di questa pianta per curare i morsi di serpente.
 
Il colore rosa attrae farfalle e falene.
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Versione attuale delle 15:25, 17 feb 2013

Silene dioica
Silene dioica.jpg
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Caryophyllales
Famiglia: Caryophyllaceae
Genere: Silene
Specie: dioica
Nomenclatura binomiale
Silene dioica
L.
Nomi comuni

Licnide,
Gittaione rosso o delle macchie


Silene dioica (L.)

Come si presenta

La Silene dioica è una graziosa pianta erbacea perenne, alta da 20 a 60 cm.

Ha una radice fittonante da cui si diparte un fusto fragile, lievemente peloso, su cui si inseriscono le foglie, anch'esse rivestite da una leggera peluria. Si riconoscono due tipologie di foglie: quelle inferiori, ellittiche, dal picciolo lungo circa 5 cm, e quelle superiori, sessili e più piccole. Anche in questa specie il fusto e le foglie sono rivestite da una sostanza lievemente appiccicosa.

I fiori sono raggruppati in "pannocchie", che mostrano un fiore apicale, al centro, incorniciato da ambo i lati da un ugual numero di fiori; in genere ogni infiorescenza ospita un numero di elementi variabile tra 3 e 9. I fiori, caratterizzati da un bel colore rosa, presentano una corolla composta da 5 petali profondamente bilobati. La corolla è sorretta da un calice rossiccio e fusiforme, solcato da alcune nervatore longitudinali; la forma del calice è caratteristica, e distingue notevolmente la Silene dioica dalle altre specie, che mostrano un calice più rigonfio. I fiori sono unisessuali, o solo femminili o solo maschili.

Il frutto è una capsula ovale, lunga circa 1-1,5 cm, con 10 denti.

Habitat

La Silene dioica è presente in quasi tutta Italia, con l'esclusione delle isole, a una quota compresa tra i 400 e 1800 m sul livello del mare. Si trova principalmente ai margini dei boschi, in ambienti ruderali e campi coltivati. È più comune nel nord Italia piuttosto che al sud.

Fioritura

Da giugno ad agosto.


Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Il nome del genere, Silene, è oggetto di un'interessante controversia etimologica. Alcuni ritengono che questo termine derivi dal nome del dio greco Sileno, famoso per la sua grande saggezza e per le sue capacità divinatorie: per questo motivo venne nominato educatore del giovane Bacco -che, tuttavia, una volta cresciuto, decise di abbandonare la strada della virtù per dedicarsi ai vizi del vino e dell'alcol. Sileno aveva una gran pancia tonda: ed è proprio in virtù dell'analogia tra la forma del calice delle Silene e la sua gran pancia che è stata scelta questa divinità per simboleggiare questa particolare genere. Altri credono che Silene derivi da "Selene", la luna per i greci: quest'analogia è legata al fatto che i fiori, così come la luna, "spuntano" di notte. Un'ultima ipotesi afferma che l'origine di questa parola vada ricercata nella parola greca "sialon'', saliva, con riferimento alla sostanza bianca appiccicaticcia secreta dal fusto di molte piante del genere Silene: questa dovrebbe servire a impedire a formiche e altri animaletti simili (come afidi e ragnetti rossi) di salire sulla pianticella. Il termine dioica fa invece riferimento alla natura del fiore, che è unisessuale: esistono quindi due (donde dioica) tipologie di piante, una che presenta infiorescenze maschili, e una caratterizzata da fiori femminili.

Facendo bollire la radice di Silene dioica si può ricavare una sorta di sapone. Anticamente, si usavano i semi triturati di questa pianta per curare i morsi di serpente.

Il colore rosa attrae farfalle e falene.


Immagini

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