Mezereum: differenze tra le versioni
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Essi spuntano prima delle foglie ed emanano un delicato e persistente profumo. | |||
Il fiore, una volta fecondato, diventa un '''frutto''' che si presenta come una drupa sferica inizialmente verde che matura assumendo un colore rosso intenso. A differenza del fiore si trova "appeso" ad un breve [[Strutture vegetali#P|peduncolo]]. Contiene un solo [[Strutture vegetali#S|seme]] di colore giallognolo e ricco di sostanze oleose. | |||
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===Particolarità e curiosità=== | ===Particolarità e curiosità=== | ||
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Il binomio scientifico con cui viene identificata la pianta da Linneo (''Daphne mezereum'') ha origini etimologiche molto antiche. | |||
In primis il nome del genere, Daphne, deriva dal greco e significa alloro, per la forte somiglianza delle foglie di questa pianta a quelle di alloro. | |||
Al nome ''Daphne'' viene associato ad un episodio della mitologia greca secondo il quale Dafne era una giovane sacerdotessa della quale si era infatuato il dio Apollo.Per sottrarsi all'inseguimento del dio invocò l'aiuto del padre che la trasformò in una pianta di alloro. | |||
Il nome specifico, invece, trae origine dall'arabo secondo il quale significa "mortale" con ovvio riferimento alla elevata tossicità di tutte le parti della pianta. | |||
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Versione attuale delle 12:04, 3 mar 2013
Daphne mezereum
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Daphne mezereum L. | ||||||||||||||||
Sinonimi | ||||||||||||||||
Fior di stecco, Camelea, Mazzereo, Pepe di monte |
Daphne mezereum (L.)
Come si presenta
La Daphne mezereum è una pianta arbustiva e decidua che si erge fino ad un'altezza di circa 70 cm. Si presenta con un fusto, legnoso ed eretto, con la corteccia di colore grigio-rosato cosparsa di grinze e piccole escrescenze,la sommità presenta numerose ramificazioni.
Le foglie si trovano sulla sommità di un corto picciolo il quale si origina all'apice dei rami formando assemblamenti a rosette su ognuna ramificazione del fusto. le foglie hanno aspetto membranoso, con forma oblungo-lanceolata (sono lunghe da 3 a 8 cm) e di colore verde grigio nella pagina inferiore e verde vivace nella pagina superiore.
I fiori privi di picciolo sono di colore rosa chiaro. Sono organizzati in gruppi ai lati della parte terminale di ogni ramificazione. Ogni fiore è costituito da un perianzio rosso-purpureo costituito da 4 lacinie lanceolate (3-4 mm di larghezza e 5-6 mm di lunghezza) che terminano in un tubo di 7 mm di lunghezza, dove sono collocati gli organi riproduttivi della pianta. Essi spuntano prima delle foglie ed emanano un delicato e persistente profumo.
Il fiore, una volta fecondato, diventa un frutto che si presenta come una drupa sferica inizialmente verde che matura assumendo un colore rosso intenso. A differenza del fiore si trova "appeso" ad un breve peduncolo. Contiene un solo seme di colore giallognolo e ricco di sostanze oleose.
Habitat
Originaria dell'Europa e dell'Asia, cresce tra i faggi, sparsa nei boschi di latifoglie e nei prati, sulle rupi cespugliate, lungo il greto dei torrenti. Predilige il suolo calcareo.
Fioritura
Da febbraio ad aprile e talvolta sino a maggio
Particolarità e curiosità
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Il binomio scientifico con cui viene identificata la pianta da Linneo (Daphne mezereum) ha origini etimologiche molto antiche.
In primis il nome del genere, Daphne, deriva dal greco e significa alloro, per la forte somiglianza delle foglie di questa pianta a quelle di alloro.
Al nome Daphne viene associato ad un episodio della mitologia greca secondo il quale Dafne era una giovane sacerdotessa della quale si era infatuato il dio Apollo.Per sottrarsi all'inseguimento del dio invocò l'aiuto del padre che la trasformò in una pianta di alloro.
Il nome specifico, invece, trae origine dall'arabo secondo il quale significa "mortale" con ovvio riferimento alla elevata tossicità di tutte le parti della pianta.
Tuttavia come pianta è conosciuta dagli albori della storia per le sue proprietà medicinali infatti nella medicina popolare può essere impiegato l'estratto alcolico della corteccia per uso esterno contro i dolori reumatici oppure sotto forma di altre preparazioni in fitoterapia come dermopurificante, dermoprotettivo e depurativo drenante. La corteccia e le bacche contengono la mezereina (un diterpene estremamente tossico) e ladafnina (un “glucoside cumarinico”). Curioso che le bacche,pur essendo velenose, sono mangiate dai tordi evidentemente immuni alla tossina.
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