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La ''Silene acaulis'' predilige luoghi montani e rocciosi, prevalentemente ombreggiati in un'altitudine compresa tra i 1800 e i 3400 m sul livello del mare. E' molto comune in tutta la zona delle Alpi. | |||
Cresce in qualunque habitat, anche se preferisce terreni con molta materia organica. | |||
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In nome del genere, ''Silene'', è oggetto di un'interessante controversia etimologica. Alcuni ritengono che questo termine derivi dal nome del dio greco Sileno, famoso per la sua grande saggezza e per le sue capacità divinatorie: per questo motivo venne nominato educatore del giovane Bacco -che, tuttavia, una volta cresciuto, decise di abbandonare la strada della virtù per dedicarsi ai vizi del vino e dell'alcol. Sileno aveva una gran pancia tonda: ed è proprio in virtù dell'analogia tra la forma del calice delle ''Silene'' e la sua gran pancia che è stata scelta questa divinità per simboleggiare questa particolare genere. Altri credono che ''Silene'' derivi da "S''e''lene", la luna per i greci: quest'analogia è legata al fatto che i fiori, così come la luna, "spuntano" di notte. Un'ultima ipotesi afferma che l'origine di questa parola vada ricercata nella parola greca ''"sialon'''', saliva, con riferimento alla sostanza bianca appiccicaticcia secreta dal fusto di molte piante del genere ''Silene'': questa dovrebbe servire a impedire a formiche e altri animaletti simili (come afidi e ragnetti rossi) di salire sulla pianticella. Il termine ''acaulis'', invece, è un chiaro riferimento al comportamento prostrato e strisciante (''a''+''caulis'', cioè ''senza caule'': il caule è il fusto). | |||
E' una specie artico-alpina, e si è propagata verso meridione durante l'espansione delle glaciazioni quaternarie: in quel periodo i ghiacci hanno ricoperto gran parte dell'Europa, obbligando le specie presenti a spostarsi verso Sud, dove il suolo non era ricoperto di neve; ed è così che la ''Silene acaulis'', insieme ad altre specie, ha trovato dimora stabile sui massicci montuosi dell'Europa meridionale. | |||
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Versione attuale delle 13:12, 17 feb 2013
Silene acaulis | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Silene acaulis L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Silene a cuscinetto |
Silene acaulis (L.)
Come si presenta
La Silene acaulis è una piccola pianta erbacea perenne, facilmente riconoscibile in virtù dei piccoli e densi cuscinetti che forma e delle piccole dimensioni (non è più alta di 5 cm): vista da lontano potrebbe essere facilmente scambiata per un morbido cuscinetto di muschio.
E' provvista di brevissimi steli, sotterranei e legnosi.
Le foglie, anch'esse molto piccole, sono lanceolate, lineari e cigliate e si dipartono direttamente dalla base della pianta; quelle ormai morte, invece, in genere rimangono attaccate alla pianta madre per anni.
I piccoli fiori, dal diametro di 4-6 mm, sono di un delicato colore rosa-violetto e unisessuali, come nella maggior parte delle piante del genere Silene (solo talvolta capita di imbattersi in fiori ermafroditi). Presentano una corolla composta da 5 petali, che appaiono spatolati e bifidi, che è sorretta da un calice dai denti ottusi di 2 mm circa: i fiori sembrano piccole stelle. Su ogni stelo c'è un unico fiore. Raramente, questa pianta può avere anche fiori bianchi.
I frutti, delle capsule ovali lunghe circa 1 cm, maturano a Luglio.
Habitat
La Silene acaulis predilige luoghi montani e rocciosi, prevalentemente ombreggiati in un'altitudine compresa tra i 1800 e i 3400 m sul livello del mare. E' molto comune in tutta la zona delle Alpi.
Cresce in qualunque habitat, anche se preferisce terreni con molta materia organica.
Fioritura
Da Giugno ad Agosto.
Particolarità e curiosità
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In nome del genere, Silene, è oggetto di un'interessante controversia etimologica. Alcuni ritengono che questo termine derivi dal nome del dio greco Sileno, famoso per la sua grande saggezza e per le sue capacità divinatorie: per questo motivo venne nominato educatore del giovane Bacco -che, tuttavia, una volta cresciuto, decise di abbandonare la strada della virtù per dedicarsi ai vizi del vino e dell'alcol. Sileno aveva una gran pancia tonda: ed è proprio in virtù dell'analogia tra la forma del calice delle Silene e la sua gran pancia che è stata scelta questa divinità per simboleggiare questa particolare genere. Altri credono che Silene derivi da "Selene", la luna per i greci: quest'analogia è legata al fatto che i fiori, così come la luna, "spuntano" di notte. Un'ultima ipotesi afferma che l'origine di questa parola vada ricercata nella parola greca "sialon'', saliva, con riferimento alla sostanza bianca appiccicaticcia secreta dal fusto di molte piante del genere Silene: questa dovrebbe servire a impedire a formiche e altri animaletti simili (come afidi e ragnetti rossi) di salire sulla pianticella. Il termine acaulis, invece, è un chiaro riferimento al comportamento prostrato e strisciante (a+caulis, cioè senza caule: il caule è il fusto).
E' una specie artico-alpina, e si è propagata verso meridione durante l'espansione delle glaciazioni quaternarie: in quel periodo i ghiacci hanno ricoperto gran parte dell'Europa, obbligando le specie presenti a spostarsi verso Sud, dove il suolo non era ricoperto di neve; ed è così che la Silene acaulis, insieme ad altre specie, ha trovato dimora stabile sui massicci montuosi dell'Europa meridionale.
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