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Le '''foglie''' color verde cupo sono disposte in modo alterno lungo il fusto; se ne distinguono due tipologie: nella parte inferiore dello scapo crescono foglie dal lungo [[Strutture vegetali#P|picciolo]], a forma di cuore e piuttosto grandi; queste, approssimandosi verso l'apice, diminuiscono di dimensione, sia in termini di lamina fogliare che in termini di lunghezza del picciolo. Spesso la loro forma è più ovale, più tondeggiante. Se mai vi dovesse capitare di calpestare le foglie dell' ''Alliaria'', soprattutto quelle giovani, vi ritroverete immersi in un vago sentore di ''aglio'': inutile dire che è proprio a questa particolarità che il genere deve il suo nome; man mano che le foglie si sviluppano l'aroma si fa più flebile, per scomparire totalmente al termine della stagione vegetativa. | |||
Sulla sommità del caule compare, tra Aprile e Maggio, un corimbo di piccoli '''fiori''' bianchi, molto simili a quelli di altre specie di ''Crucifere'' (termine che, come si chiarirà poco sotto, fa proprio riferimento alla morfologia del fiore). La [[Strutture vegetali#C|corolla]] è composta da quattro [[Strutture vegetali#P|petali]], disposti a formare ''una piccola croce'', che si stringono e si saldano assieme alla base; al centro si intravvedono i 6 [[Strutture vegetali#S|stami]], anch'essi bianchi: i quattro più lunghi sono disposti a croce, ricalcando la posizione dei petali; i rimanenti due sono invece di minori dimensioni e più esterni. Un piccolo [[Strutture vegetali#C|calice]] verde, anch'esso composto da quattro elementi, sorregge ciascuno dei fiori. | |||
Al termine del periodo riproduttivo, i fiori lasciano spazio alle ''silique'', '''frutti''' secchi, stretti e allungati, che a maturazione si aprono in due valve: quando questo accade alcuni semi vengono "sparati" via, mentre altri rimangono al sicuro (ma non per molto) nel setto centrale tra le due valve. | |||
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Come già accennato, le foglie giovani, se toccate o pestate, emettono un leggero sentore di aglio: donde il nome ''Alliaria''. Questo fatto è legato alla presenza di sostanze organiche contenenti zolfo, simili a quelle presenti nelle varie specie di ''Allium'', composti notoriamente provvisti di un pessimo odore. Ciò nonostante nell'''Alliaria'' si trovano anche sostanze utili, come carotenoidi e, soprattutto, vitamina C, fatto, questo, che l'ha resa particolarmente utile come rimedio in caso di scorbuto (la famosa malattia "dei marinai", legata a una dieta poverissima di vegetali e frutta, ossia di vitamine). In ambito farmacologico si utilizza inoltre la pianta fresca come [[biofarmacologia #S|stimolante]], [[biofarmacologia #D|diuretico]] e [[biofarmacologia #S|sudorifero]]; sfortunatamente seccata perde tutte le sue proprietà. | |||
L'''Alliaria'' può essere utilizzata anche in cucina: si possono consumare semplicemente le foglie in insalata, oppure utilizzarle per insaporire i panini; i germogli primaverili si possono aggiungere alle minestre o possono essere utilizzati per preparare gustose torte salate. I semi vengono talvolta utilizzati in sostituzione a quelli della senape (una sua stretta cugina: non a caso il nome volgare inglese dell'alliaria è ''garlic mustard'', che si potrebbe goffamente tradurre come "senape agliosa", o qualcosa di analogo). In altre parole, questa pianticella può essere utilizzata ogni qual volta si vuole insaporire un piatto in "modo delicato". | |||
Ciò nonostante, l'''Alliaria'' non ha solo "belle storie" da raccontare. Nel 1860, infatti, i coloni europei decisero di importare nelle Americhe questa pianta, proprio a causa delle sue "mille virtù" e del largo utilizzo che se ne sarebbe potuto fare: oltre al profumo delicato e all'alto tenore di vitamina C, l'alliaria aveva anche il vantaggio di crescere ovunque senza molti problemi e di rimanere vitale anche in inverno (una bella comodità quando non esistevano i supermercati!). Ebbe un successo tale che nel giro di pochi anni da pianticella innocua che era si trasformò in una super infestante: ed è rimasta tale fino ai giorni nostri, creando notevoli problemi alla biodiversità indigena. | |||
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Versione attuale delle 11:46, 24 feb 2013
Alliaria
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Alliaria officinalis ANDRZ. | ||||||||||||||||
Sinonimi | ||||||||||||||||
Alliaria petiolata (M.Bieb) | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Alliaria |
Alliaria officinalis (ANDRZ.)
Come si presenta
E' una pianta erbacea con il fusto eretto, un po’ ramoso sulla sommità, alta da 30 a 80 cm.
Le foglie color verde cupo sono disposte in modo alterno lungo il fusto; se ne distinguono due tipologie: nella parte inferiore dello scapo crescono foglie dal lungo picciolo, a forma di cuore e piuttosto grandi; queste, approssimandosi verso l'apice, diminuiscono di dimensione, sia in termini di lamina fogliare che in termini di lunghezza del picciolo. Spesso la loro forma è più ovale, più tondeggiante. Se mai vi dovesse capitare di calpestare le foglie dell' Alliaria, soprattutto quelle giovani, vi ritroverete immersi in un vago sentore di aglio: inutile dire che è proprio a questa particolarità che il genere deve il suo nome; man mano che le foglie si sviluppano l'aroma si fa più flebile, per scomparire totalmente al termine della stagione vegetativa.
Sulla sommità del caule compare, tra Aprile e Maggio, un corimbo di piccoli fiori bianchi, molto simili a quelli di altre specie di Crucifere (termine che, come si chiarirà poco sotto, fa proprio riferimento alla morfologia del fiore). La corolla è composta da quattro petali, disposti a formare una piccola croce, che si stringono e si saldano assieme alla base; al centro si intravvedono i 6 stami, anch'essi bianchi: i quattro più lunghi sono disposti a croce, ricalcando la posizione dei petali; i rimanenti due sono invece di minori dimensioni e più esterni. Un piccolo calice verde, anch'esso composto da quattro elementi, sorregge ciascuno dei fiori.
Al termine del periodo riproduttivo, i fiori lasciano spazio alle silique, frutti secchi, stretti e allungati, che a maturazione si aprono in due valve: quando questo accade alcuni semi vengono "sparati" via, mentre altri rimangono al sicuro (ma non per molto) nel setto centrale tra le due valve.
Habitat
Cresce ovunque, dal mare alle zone montane. Non è presente in Sardegna.
Fioritura
Da Aprile a Maggio.
Particolarità e curiosità
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Come già accennato, le foglie giovani, se toccate o pestate, emettono un leggero sentore di aglio: donde il nome Alliaria. Questo fatto è legato alla presenza di sostanze organiche contenenti zolfo, simili a quelle presenti nelle varie specie di Allium, composti notoriamente provvisti di un pessimo odore. Ciò nonostante nell'Alliaria si trovano anche sostanze utili, come carotenoidi e, soprattutto, vitamina C, fatto, questo, che l'ha resa particolarmente utile come rimedio in caso di scorbuto (la famosa malattia "dei marinai", legata a una dieta poverissima di vegetali e frutta, ossia di vitamine). In ambito farmacologico si utilizza inoltre la pianta fresca come stimolante, diuretico e sudorifero; sfortunatamente seccata perde tutte le sue proprietà.
L'Alliaria può essere utilizzata anche in cucina: si possono consumare semplicemente le foglie in insalata, oppure utilizzarle per insaporire i panini; i germogli primaverili si possono aggiungere alle minestre o possono essere utilizzati per preparare gustose torte salate. I semi vengono talvolta utilizzati in sostituzione a quelli della senape (una sua stretta cugina: non a caso il nome volgare inglese dell'alliaria è garlic mustard, che si potrebbe goffamente tradurre come "senape agliosa", o qualcosa di analogo). In altre parole, questa pianticella può essere utilizzata ogni qual volta si vuole insaporire un piatto in "modo delicato".
Ciò nonostante, l'Alliaria non ha solo "belle storie" da raccontare. Nel 1860, infatti, i coloni europei decisero di importare nelle Americhe questa pianta, proprio a causa delle sue "mille virtù" e del largo utilizzo che se ne sarebbe potuto fare: oltre al profumo delicato e all'alto tenore di vitamina C, l'alliaria aveva anche il vantaggio di crescere ovunque senza molti problemi e di rimanere vitale anche in inverno (una bella comodità quando non esistevano i supermercati!). Ebbe un successo tale che nel giro di pochi anni da pianticella innocua che era si trasformò in una super infestante: ed è rimasta tale fino ai giorni nostri, creando notevoli problemi alla biodiversità indigena.
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