Crustata: differenze tra le versioni

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===Come si presenta===
===Come si presenta===
La ''S. crustata'' è pianta erbacea perenne.


All'apice del '''fusto''' legnoso e strisciante si trovano dense rosette di '''foglie''' dal colore verde glauco, lunghe da 1 a 4 cm, di consistenza carnosa. Queste sono affusolate, talvolta acute, con secrezioni bianche di calcare contenute in profonde fossette al margine.
La ''Saxifraga crustata'' è una curiosa pianta erbacea perenne.
Il '''fusto fiorifero''' si eleva dal centro della rosetta a portare un inflorescenza a pannocchia con '''fiori''' aventi sepali ovati, lunghi 2x2,5 mmm, e petali bianco di dimensioni 3x7 mm.  
 
È caratterizzata da un [[Strutture vegetali#F|'''fusto''']] legnoso, inferiore, con una parte fiorifera posta superiormente, incostante, presente quando la pianta è in fiore.
Il fusto è strisciante e alla sua estremità si dipartono dense rosette di '''foglie'''. La disposizione particolare delle foglie fa apparire la pianta, nel suo complesso, come una pulvino emisferico (per pulvino si intende in questo caso la forma arrotondata e prostrata al suolo di alcune piante, tale portamento viene riconosciuto come un adattamento a condizioni di estremo gelo, non a caso la pianta è nota per colonizzare anche le alte quote).
 
Ognuna di queste foglie presenta caratteristiche morfologiche comuni alle altre (si presentano in genere di forma affusolata) ma differisce nei rapporti dimensionali di lunghezza e larghezza: le foglie più basali sono più lunghe e strette mentre quelle che originano dalle parti più superiori del fusto presentano una inversione di questo rapporto (ovvero sono larghe e corte).
Ogni foglia si presenta dal colore verde glauco (ossia verde tendente all'azzurro), lunghe da 1 a 4 cm, di consistenza carnosa. Tutte sono caratterizzate da secrezioni bianche di calcare contenute in profonde fossette al margine di ogni foglia.
 
Il fusto fiorifero si eleva dal centro della rosetta a portare un inflorescenza a pannocchia con '''fiori''' aventi [[Strutture vegetali#S|sepali]] ovati e [[Strutture vegetali#P|petali]] bianchi punteggiati di rosso.


===Habitat===
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Il nome Saxifraga deriva dal latino "saxo"=roccia e "frango"= rompere, ed è dovuto alla capacità delle radici di queste piante di penetrare e frantumare le rocce mediante l'applicazione costante di una pressione sul terreno sottostante. Il termine crustata invece si riferisce alle tipiche incrostazioni calcaree poste in fossette sui bordi delle foglie.
Il nome Saxifraga deriva dal latino ''saxo''=roccia e ''frango''= rompere, ed è dovuto alla capacità delle radici di queste piante di penetrare e frantumare le rocce mediante l'applicazione costante di una pressione sul substrato sottostante. Il termine ''crustata'' invece si riferisce alle tipiche incrostazioni calcaree poste in fossette sui bordi delle foglie.
 
Tali incrostazioni sono dovute al fatto che la pianta, come già detto, crescendo frequentemente in prossimità di rocce o addirittura direttamente al di sopra di esse, assorbe con le sue radici una grande quantità di sostanze derivanti dalla loro degradazione. Queste sostanze dunque, trovandosi in elevatissima concentrazione nella pianta, vengono secrete da particolari cellule poste ai margini delle foglie stesse. Il secreto, in tal caso, è rappresentato da Carbonato di Calcio, il principale costituente delle rocce calcaree, una sostanza dal colore bianco opaco ed insolubile in acqua.
 
Anticamente si pensava che la presunta dote di questa pianta di spezzare le pietre le conferisse la capacità di curare i calcoli renali e biliari, in particolare si pensava che il decotto di questa pianta fosse la preparazione ideale da utilizzare in queste circostanze.
Inoltre alcuni testi del 1600 sostenevano che le radici della pianta stessa fossero un ottimo rimedio contro la peste.
   
   
Questa specie come tutte le piante appartenenti alla famiglia delle saxifragaceae non presenta particolari utilizzi farmacologici; infatti veniva solo utilizzata come rimedio contro i foruncoli e se seccata come [[biofarmacologia #E|espettorante]] e [[biofarmacologia #A|antidissenterica]].
In realtà le piante di questa specie, come, d'altronde, tutte le piante appartenenti alla famiglia delle saxifragaceae non presentano particolari utilizzi farmacologici; se non come leggero rimedio contro i foruncoli e, se seccata, come [[biofarmacologia #E|espettorante]] e [[biofarmacologia #A|antidissenterica]].


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Versione attuale delle 11:58, 3 mar 2013

Sassifraga delle rocce
Saxifraga crustata.jpg
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: sassifragales
Famiglia: saxifragaceae
Genere: Saxifraga
Specie: crustata
Nomenclatura binomiale
Saxifraga crustata
L.
Nomi comuni

sassifraga delle rocce


Saxifraga crustata (L.)

Come si presenta

La Saxifraga crustata è una curiosa pianta erbacea perenne.

È caratterizzata da un fusto legnoso, inferiore, con una parte fiorifera posta superiormente, incostante, presente quando la pianta è in fiore. Il fusto è strisciante e alla sua estremità si dipartono dense rosette di foglie. La disposizione particolare delle foglie fa apparire la pianta, nel suo complesso, come una pulvino emisferico (per pulvino si intende in questo caso la forma arrotondata e prostrata al suolo di alcune piante, tale portamento viene riconosciuto come un adattamento a condizioni di estremo gelo, non a caso la pianta è nota per colonizzare anche le alte quote).

Ognuna di queste foglie presenta caratteristiche morfologiche comuni alle altre (si presentano in genere di forma affusolata) ma differisce nei rapporti dimensionali di lunghezza e larghezza: le foglie più basali sono più lunghe e strette mentre quelle che originano dalle parti più superiori del fusto presentano una inversione di questo rapporto (ovvero sono larghe e corte). Ogni foglia si presenta dal colore verde glauco (ossia verde tendente all'azzurro), lunghe da 1 a 4 cm, di consistenza carnosa. Tutte sono caratterizzate da secrezioni bianche di calcare contenute in profonde fossette al margine di ogni foglia.

Il fusto fiorifero si eleva dal centro della rosetta a portare un inflorescenza a pannocchia con fiori aventi sepali ovati e petali bianchi punteggiati di rosso.

Habitat

Predilige rocce friabili, sfasciumi e rupi calcarei fino a quote di 2400m. Pianta endemica delle alpi.

Fioritura

Da maggio ad agosto

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Il nome Saxifraga deriva dal latino saxo=roccia e frango= rompere, ed è dovuto alla capacità delle radici di queste piante di penetrare e frantumare le rocce mediante l'applicazione costante di una pressione sul substrato sottostante. Il termine crustata invece si riferisce alle tipiche incrostazioni calcaree poste in fossette sui bordi delle foglie.

Tali incrostazioni sono dovute al fatto che la pianta, come già detto, crescendo frequentemente in prossimità di rocce o addirittura direttamente al di sopra di esse, assorbe con le sue radici una grande quantità di sostanze derivanti dalla loro degradazione. Queste sostanze dunque, trovandosi in elevatissima concentrazione nella pianta, vengono secrete da particolari cellule poste ai margini delle foglie stesse. Il secreto, in tal caso, è rappresentato da Carbonato di Calcio, il principale costituente delle rocce calcaree, una sostanza dal colore bianco opaco ed insolubile in acqua.

Anticamente si pensava che la presunta dote di questa pianta di spezzare le pietre le conferisse la capacità di curare i calcoli renali e biliari, in particolare si pensava che il decotto di questa pianta fosse la preparazione ideale da utilizzare in queste circostanze. Inoltre alcuni testi del 1600 sostenevano che le radici della pianta stessa fossero un ottimo rimedio contro la peste.

In realtà le piante di questa specie, come, d'altronde, tutte le piante appartenenti alla famiglia delle saxifragaceae non presentano particolari utilizzi farmacologici; se non come leggero rimedio contro i foruncoli e, se seccata, come espettorante e antidissenterica.

Immagini


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Per approfondire vi consigliamo di leggere la nostra Bibliografia

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