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Questa pianticella, molto conosciuta sia per il suo profumo che per la sua semplice bellezza, presenta numerosissime e interessantissime peculiarità. In primis, la particolare etimologia del suo nome scientifico: il termine ''"Convallaria"'', infatti, in latino significa "vallata", il che sta probabilmente ad indicare la natura selvatica delle piante appartenenti a questo genere; ''"majalis"'', invece, è un epiteto che si riferisce strettamente al periodo di fioritura ("majalis"="nato in Maggio"). | Questa pianticella, molto conosciuta sia per il suo profumo che per la sua semplice bellezza, presenta numerosissime e interessantissime peculiarità. In primis, la particolare etimologia del suo nome scientifico: il termine ''"Convallaria"'', infatti, in latino significa "vallata", il che sta probabilmente ad indicare la natura selvatica delle piante appartenenti a questo genere; ''"majalis"'', invece, è un epiteto che si riferisce strettamente al periodo di fioritura ("majalis"="nato in Maggio"). | ||
Secondariamente, la '' | Secondariamente, la ''Convallaria majalis'' presenta diverse proprietà officinali. Queste, in realtà, non erano note nell'antichità, sebbene attorno a questo fiore fossero sorte numerose leggende. Ad esempio, molti credevano che il suo colore bianco verginale, simbolo di purezza, rendesse il mughetto una pianta di malaugurio: colui che avrebbe piantato un individuo di questa specie sarebbe infatti morto entro un anno. | ||
Leggende a parte, la '' | Leggende a parte, la ''Convallaria majalis'' è effettivamente una pianta estremamente velenosa. In tutte le sue parti, escluso il rizoma, sono infatti contenuti una serie di glucosidi particolarmente velenosi, tra cui ricordiamo la ''convallamarina'', la ''convallarina'' e la ''convallatossina'' (questa presente quasi solamente nei fiori). Le proprietà officinali sono principalmente [[biofarmacologia #C|cardiocinetiche]]; nella medicina popolare, oltretutto, l'infuso preparato con vino e mughetto viene utilizzato come rimedio contro il mal di testa. Infine, il rizoma essiccato e ridotto in polvere ha effetto starnutatorio. | ||
Un'ultima particolarità riguarda la riproduzione | Un'ultima particolarità riguarda la riproduzione, che può avvenire per via agamica, attraverso la produzione di nuovi germogli dai rizomi, per autoimpollinazione o per impollinazione entomofila (il fatto che i fiori siano profumati non è casuale: questo è infatti un adattamento evolutivo per attirare gli insetti impollinatori). | ||
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Versione attuale delle 17:31, 2 mar 2013
Mughetto | ||||||||||||||||
Fiori di mughetto | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Convallaria majalis L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Mughetto |
Convallaria majalis L.
Come si presenta
Conosciuta anche sotto il nome di mughetto (o Giglio di Maggio), la Convallaria majalis è una pianta erbacea perenne.
Sottoterra nasconde un rizoma orizzontale ramificato che, nella parte più vicina alla superficie del suolo, è avvolto da guaine arrossate. Dal rizoma si dipartono diverse coppie di foglie lucide e dalla forma lanceolata, lunghe circa 12-15 cm. Le foglie ancora in bocciolo si arrotolano attorno al fusto angoloso, che si presenta eretto e poco più basso delle foglie stesse; anche una volta completamente sviluppate, le foglie, nella loro parte inferiore, rimangono ad abbracciare lo scapo fiorale.
All'estremità del fusto si nota un racemo di fiori candidi, disposti uno sopra l'altro sullo stesso lato dello scapo. Ciascun fiore sembra una piccola campanella: il perigonio, infatti, è formato da sei tepali saldati insieme, terminante ciascuno in un lembo leggermente ricurvo verso l'alto. Sbirciando all'interno del perigonio scorgiamo lo stilo, bianco, circondato dagli stami. Ciascun fiore è inserito sullo scapo tramite un peduncolo di un paio di cm di lunghezza, arcuato verso il basso.
Una volta fecondati i fiori muoiono, lasciando al loro posto delle bacche rosse globose, poco più grosse di un pisello.
Habitat
La Convallaria majalis cresce generalmente nei boschi ombrosi della zona submontana; non necessita di particolari condizioni pedologiche, se non un terreno preferibilmente calcareo -anche se sopravvive bene anche in habitat silicei.
Fioritura
Il candido fiore del mughetto compare nei sottoboschi nel periodo compreso tra Maggio e Giugno.
Particolarità e curiosità
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Impieghi |
Sotto controllo medico, la polvere della pianta essiccata, nella misura di 2-5g al giorno in miele, servono come cardiotonico. L'infuso, per uso esterno dà solievo nel male agli occhi |
Questa pianticella, molto conosciuta sia per il suo profumo che per la sua semplice bellezza, presenta numerosissime e interessantissime peculiarità. In primis, la particolare etimologia del suo nome scientifico: il termine "Convallaria", infatti, in latino significa "vallata", il che sta probabilmente ad indicare la natura selvatica delle piante appartenenti a questo genere; "majalis", invece, è un epiteto che si riferisce strettamente al periodo di fioritura ("majalis"="nato in Maggio").
Secondariamente, la Convallaria majalis presenta diverse proprietà officinali. Queste, in realtà, non erano note nell'antichità, sebbene attorno a questo fiore fossero sorte numerose leggende. Ad esempio, molti credevano che il suo colore bianco verginale, simbolo di purezza, rendesse il mughetto una pianta di malaugurio: colui che avrebbe piantato un individuo di questa specie sarebbe infatti morto entro un anno. Leggende a parte, la Convallaria majalis è effettivamente una pianta estremamente velenosa. In tutte le sue parti, escluso il rizoma, sono infatti contenuti una serie di glucosidi particolarmente velenosi, tra cui ricordiamo la convallamarina, la convallarina e la convallatossina (questa presente quasi solamente nei fiori). Le proprietà officinali sono principalmente cardiocinetiche; nella medicina popolare, oltretutto, l'infuso preparato con vino e mughetto viene utilizzato come rimedio contro il mal di testa. Infine, il rizoma essiccato e ridotto in polvere ha effetto starnutatorio.
Un'ultima particolarità riguarda la riproduzione, che può avvenire per via agamica, attraverso la produzione di nuovi germogli dai rizomi, per autoimpollinazione o per impollinazione entomofila (il fatto che i fiori siano profumati non è casuale: questo è infatti un adattamento evolutivo per attirare gli insetti impollinatori).
NB: la specie è protetta in tutta la provincia con divieto assoluto di raccolta.
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Per approfondire vi consigliamo di leggere la nostra Bibliografia
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