Carinatum: differenze tra le versioni
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L'aglio delle streghe fiorisce generalmente da Luglio a Settembre. | |||
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Partiamo con alcune note etimologiche: come già detto per altre specie di ''Allium'', il nome della famiglia fa riferimento all'antico idioma celtico "all", che significa ''bruciante'', un chiaro riferimento al sapore di queste piante; l'epiteto specifico, "carinatum" significa invece "provvisto di carena": il riferimento specifico sarebbe ai bulbilli. Anche il nome comune ha un'origine molto curiosa: da sempre, infatti, l'aglio è considerato una pianta magica, in grado di scacciare il diavolo, le streghe e i vampiri grazie alle sue essenze sgradevoli; inoltre l'aspetto disordinato del capolino secondo la tradizione richiamerebbe le chiome scompigliate delle streghe. | |||
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Versione attuale delle 17:11, 2 mar 2013
Allium carinatum | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Allium carinatum L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
aglio delle streghe |
Allium carinatum (L.)
Come si presenta
L' Allium carinatum, altrimenti conosciuto come aglio delle streghe, è una geofita bulbosa ed erbacea, che si ritrova, con i suoi ciuffetti caratteristici, negli incolti aridi, nei pascoli e nei greti.
Sottoterra nasconde un bulbo, bianco internamente e avvolto in tuniche brune, da cui ogni anno, passata la stagione avversa, nasce lo scapo, glabro ed eretto, alto da 30 a 60 cm (in ogni modo ricordiamo che il bulbo è, agli effetti pratici, un fusto sotterraneo). Nella sua metà inferiore, lo scapo è avvolto da alcune guaine molto sottili e lineari, che più in alto si discostano dal fusto, assumendo l'aspetto di vere e proprie foglie, strette ed appuntite alla sommità.
In cima allo scapo attira subito l'attenzione il capolino, un'ombrella sferica ma disordinata, formata da pochi fiori purpurei sorretti da un lungo picciolo che talvolta si ripiega sotto il peso dello stesso fiore che sorregge. Guardando più da vicino notiamo che ognuno di questi piccoli fiori è composto da 6 tepali ellittici, dall'apice concavo e talvolta bilobo, racchiusi su se stessi, prima della fioritura, a formare una struttura tondeggiante, e poi disposti in modo da creare delle piccole campanelle, da cui sporgono in modo molto evidente gli stami. Alla base dell'infiorescenza sono nascosti i bulbilli, principale organo di riproduzione dell'Allium carinatum.
Appena prima della fioritura, in realtà, il capolino è completamente ricoperto da due brattee asimmetriche e affusolate, che si separano solo quando i fiori iniziamo a sbocciare.
Habitat
L'Allium carinatum vive nei terreni calcarei o calcareo-silicei, in zone piuttosto aride, come pascoli, greti o incolti. Si trova in genere fino ai 1500 m di altezza.
Fioritura
L'aglio delle streghe fiorisce generalmente da Luglio a Settembre.
Particolarità e curiosità
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Partiamo con alcune note etimologiche: come già detto per altre specie di Allium, il nome della famiglia fa riferimento all'antico idioma celtico "all", che significa bruciante, un chiaro riferimento al sapore di queste piante; l'epiteto specifico, "carinatum" significa invece "provvisto di carena": il riferimento specifico sarebbe ai bulbilli. Anche il nome comune ha un'origine molto curiosa: da sempre, infatti, l'aglio è considerato una pianta magica, in grado di scacciare il diavolo, le streghe e i vampiri grazie alle sue essenze sgradevoli; inoltre l'aspetto disordinato del capolino secondo la tradizione richiamerebbe le chiome scompigliate delle streghe.
Da punto di vista farmacologico, invece, all' Allium carinatum sono riconosciute proprietà antisettiche, depurative, ipotensive, vermifughe, balsamiche, stimolanti, digestive ed espettoranti.
Come accennato poco sopra questa specie di Allium presenta un'interessante peculiarità riproduttiva. Nonostante sia provvista di fiori, che vengono tra l'altro normalmente impollinati da api ed altri insetti, nella maggior parte dei casi l'aglio delle streghe preferisce affidarsi alla riproduzione vegetativa, lasciando cadere i bulbilli, nascosti tra i peduncoli fiorali, sul terreno: questi, una volta trovate le condizioni ambientali più adatte, germineranno, dando vita ad un nuovo individuo, geneticamente identico all'individuo madre. Probabilmente questo particolare comportamento è da attribuirsi a motivazioni genetiche: recenti studi condotti mostrano infatti una limitata fertilità del polline di piante diploidi e triploidi, i due genotipi più diffusi.
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