Vernus: differenze tra le versioni

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===Come si presenta===
===Come si presenta===
Altrimenti conosciuto come croco bianco, o zafferano alpino, il ''C.vernus''  è una piccola pianta erbacea perenne.
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Altrimenti conosciuto come croco bianco, o zafferano alpino, il ''Crocus vernus''  è una piccola pianta erbacea perenne.


Le '''foglie''' inferiori sono trasformate in una guaina biancastra, che avvolge la pianticella nel momento della germinazione, mentre le altre sono strette e acute, dal margine ciliato e lunghe circa quanto il fiore stesso. Appaiono di colore verde scuro e al centro presentano una nervatura bianca. Le foglie, inoltre, sono radicali, cioè partono direttamente dal '''bulbo-tubero'''.
Mostra due tipologie di '''foglie'''. Quelle inferiori sono trasformate in una guaina biancastra, che avvolge la pianticella nel momento della germinazione; le altre, invece, sono strette e acute, dal margine ciliato e lunghe circa quanto il fiore stesso. Appaiono di colore verde scuro e al centro presentano una nervatura bianca. Le foglie, inoltre, sono radicali, cioè partono direttamente dal '''bulbo-tubero''', una struttura arrotondata, di piccole dimensioni e di colore biancastro, generalmente ubicata a circa 15 cm di profondità.
Quest'ultimo è arrotondato, di piccole dimensioni e di un colore biancastro; generalmente è ubicato a circa 15 cm di profondità.


La parte più spettacolare della pianticella è però il '''fiore'''. Come tutte le monocotiledoni, anche il ''C.vernus'' presenta fiori senza calice: il perigonio, quindi, di forma tubulare, presenta da 2 a 6 tepali piuttosto lunghi (fino a 13 cm), disposti a simmetria raggiata (sono attinomorfi). La maggior parte delle pianticelle presenta un singolo fiore; il colore, inoltre, è nella maggior parte dei casi bianco, ma talvolta si possono trovare esemplari dai tepali viola, violetti o variegati, più scuri verso l'apice.  
La parte più spettacolare della pianticella è però il '''fiore'''. Come tutte le monocotiledoni, anche i fiori di ''Crocus vernus'' sono senza [[Strutture vegetali#C|calice]]: il [[Strutture vegetali#P|perigonio]] di forma tubulare, presenta da 2 a 6 [[Strutture vegetali#T|tepali]] piuttosto lunghi (fino a 13 cm), disposti a simmetria raggiata. La maggior parte delle pianticelle presenta un singolo fiore; il colore è, nella maggior parte, dei casi bianco, ma talvolta si possono trovare esemplari dai tepali viola, violetti o variegati, più scuri verso l'apice.  
Il fiore è ermafrodita: i tre stami, più corti dei tepali, presentano le caratteristiche antere gialle alle estremità; l'ovario è infero e alla sommità dello stilo si trovano gli stimmi, a forma di trombetta.
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I '''frutti''' del croco sono delle capsule a tre loculi, contenenti  numerosi semi globulari.
I '''frutti''' del croco sono delle capsule a tre loculi, contenenti  numerosi semi globulari.


===Habitat===
===Habitat===
Il ''C.vernus'' cresce generalmente nei pascoli montani e nei prati umidi, ma si trova anche nei boschi di faggio e carpino. Predilige un suolo calcareo, ma sopravvive anche in presenza di un substrato siliceo. Si trova nella fascia collinare-montana.
Il ''Crocus vernus'' cresce generalmente nei pascoli montani e nei prati umidi, ma si trova anche nei boschi di faggio e carpino. Predilige un suolo calcareo, ma sopravvive anche in presenza di un substrato siliceo. Si trova nella fascia collinare-montana.
 


===Fioritura===
===Fioritura===
Il ''C.vernus'' fiorisce nel periodo compreso tra Febbraio e Maggio.
Il ''Crocus vernus'' fiorisce nel periodo compreso tra Febbraio e Maggio.
 


===Particolarità e curiosità===
===Particolarità e curiosità===
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In generale, il termine "crocus" è di origine araba, e si riferisce al colore giallo del ''C.sativus'', lo Zafferano utilizzato in cucina come spezia colorante e profumante.  
In generale, il termine ''Crocus'' è di origine araba, e si riferisce al colore giallo del ''Crocus sativus'', dai cui stimmi si ricava il ben noto ''zafferano'', utilizzato in cucina come spezia colorante e profumante. Secondo Ovidio la pianta prende il suo nome da ''Krocus'', il giovane innamorato della ninfa Smilax, che venne trasformato in un bel fiore dagli dei, impietositi dal suo amore impossibile (lui infatti era un mortale).
La pianta, inoltre, è velenosa in quanto contiene un glucoside detto "crocina"; è utilizzata anche in ambito medico.
Il colore rosso acceso dello zafferano è dovuto alla presenza del carotenoide ''crocina''. Diversi studi clinici hanno mostrato che questo e altri componenti attivi del genere ''Crocus'' prevengono la formazione di tumori: non a caso nei paesi orientali lo zafferano viene utilizzato come antitumurale e chemiopreventivo; recentemente è stata anche scoperta una sua attività [[Biofarmacologia#A|antidepressiva]].


Il genere ''Crocus'' presenta una curiosa caratteristica in ambito genetico: a causa dell'alto numero di cromosomi, infatti, è soggetto a una forte variabilità citologica, sia per quanto riguarda la morfologia che la struttura interna delle cellule. Questo causa un alto grado di segregazione di specie locali, cioè favorisce la nascita di gruppi di individui che, essendo isolati geograficamente, si evolvono in forme nuove e differenti dall'originale. Ciò crea differenti problemi di sistematizzazione e classificazione.
Il genere ''Crocus'' presenta una curiosa caratteristica in ambito genetico: a causa dell'alto numero di cromosomi, infatti, è soggetto a una forte variabilità citologica, sia per quanto riguarda la morfologia che la struttura interna delle cellule. Questo causa un alto grado di segregazione di specie locali, cioè favorisce la nascita di gruppi di individui che, essendo isolati geograficamente, si evolvono in forme nuove e differenti dall'originale. Ciò crea differenti problemi di sistematizzazione e classificazione.
Per questo motivo, inoltre, molti studiosi ritengono che sia più corretto suddividere in ulteriori sottospecie  e varietà  il ''C.vernus'', tra cui ricordiamo anche il ''C.albiflorus''.
Per questo motivo, inoltre, molti studiosi ritengono che sia più corretto suddividere in ulteriori sottospecie  e varietà  il ''Crocus vernus''.


In alcune antiche crisi alimentari, i bulbi del ''crocus'' venivano consumati crudi o cotti come le patate.
In alcune antiche crisi alimentari, i bulbi del ''crocus'' venivano consumati crudi o cotti come le patate.
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Versione attuale delle 16:58, 2 mar 2013

Croco o Zafferano selvatico
Crocus vermus.png
Fiori di Crocus vernus
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Liliales
Famiglia: Iridaceae
Genere: Crocus
Specie: vernus
Nomenclatura binomiale
Crocus vernus
L.
Nomi comuni

Croco bianco
Zafferano alpino


Crocus vernus (L.)

Come si presenta

Morfologia del fiore (clicca per ingrandire)

Altrimenti conosciuto come croco bianco, o zafferano alpino, il Crocus vernus è una piccola pianta erbacea perenne.

Mostra due tipologie di foglie. Quelle inferiori sono trasformate in una guaina biancastra, che avvolge la pianticella nel momento della germinazione; le altre, invece, sono strette e acute, dal margine ciliato e lunghe circa quanto il fiore stesso. Appaiono di colore verde scuro e al centro presentano una nervatura bianca. Le foglie, inoltre, sono radicali, cioè partono direttamente dal bulbo-tubero, una struttura arrotondata, di piccole dimensioni e di colore biancastro, generalmente ubicata a circa 15 cm di profondità.

La parte più spettacolare della pianticella è però il fiore. Come tutte le monocotiledoni, anche i fiori di Crocus vernus sono senza calice: il perigonio di forma tubulare, presenta da 2 a 6 tepali piuttosto lunghi (fino a 13 cm), disposti a simmetria raggiata. La maggior parte delle pianticelle presenta un singolo fiore; il colore è, nella maggior parte, dei casi bianco, ma talvolta si possono trovare esemplari dai tepali viola, violetti o variegati, più scuri verso l'apice. Il fiore è ermafrodita: i tre stami, più corti dei tepali, presentano le caratteristiche antere gialle alle estremità; l'ovario è infero e alla sommità dello stilo si trovano gli stimmi, a forma di trombetta.

I frutti del croco sono delle capsule a tre loculi, contenenti numerosi semi globulari.

Habitat

Il Crocus vernus cresce generalmente nei pascoli montani e nei prati umidi, ma si trova anche nei boschi di faggio e carpino. Predilige un suolo calcareo, ma sopravvive anche in presenza di un substrato siliceo. Si trova nella fascia collinare-montana.

Fioritura

Il Crocus vernus fiorisce nel periodo compreso tra Febbraio e Maggio.

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

In generale, il termine Crocus è di origine araba, e si riferisce al colore giallo del Crocus sativus, dai cui stimmi si ricava il ben noto zafferano, utilizzato in cucina come spezia colorante e profumante. Secondo Ovidio la pianta prende il suo nome da Krocus, il giovane innamorato della ninfa Smilax, che venne trasformato in un bel fiore dagli dei, impietositi dal suo amore impossibile (lui infatti era un mortale). Il colore rosso acceso dello zafferano è dovuto alla presenza del carotenoide crocina. Diversi studi clinici hanno mostrato che questo e altri componenti attivi del genere Crocus prevengono la formazione di tumori: non a caso nei paesi orientali lo zafferano viene utilizzato come antitumurale e chemiopreventivo; recentemente è stata anche scoperta una sua attività antidepressiva.

Il genere Crocus presenta una curiosa caratteristica in ambito genetico: a causa dell'alto numero di cromosomi, infatti, è soggetto a una forte variabilità citologica, sia per quanto riguarda la morfologia che la struttura interna delle cellule. Questo causa un alto grado di segregazione di specie locali, cioè favorisce la nascita di gruppi di individui che, essendo isolati geograficamente, si evolvono in forme nuove e differenti dall'originale. Ciò crea differenti problemi di sistematizzazione e classificazione. Per questo motivo, inoltre, molti studiosi ritengono che sia più corretto suddividere in ulteriori sottospecie e varietà il Crocus vernus.

In alcune antiche crisi alimentari, i bulbi del crocus venivano consumati crudi o cotti come le patate.

NB: la specie è protetta in tutto il territorio della Provincia di Varese con divieto assoluto di raccolta.

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