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===Habitat=== | ===Habitat=== | ||
Il ''Sedum album'' cresce generalmente nei luoghi rocciosi, sulle rupi soleggiate, lungo i muri e sui tetti. Vive ad una quota compresa tra 0 e 1600 m, raramente fino a 2000 m. | |||
===Fioritura=== | ===Fioritura=== | ||
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===Particolarità e curiosità=== | ===Particolarità e curiosità=== | ||
Il nome sedum deriva dal latino "sedere" che significa, | {{avvertenze}} | ||
Il nome della specie, ''sedum'', deriva dal termine latino "sedere" che significa, per l'appunto, "sedere", "star seduti", un chiaro riferimento all'abitudine della pianta di prostrarsi sulla roccia. Secondo altri, invece, l'origine etimologica sarebbe da far risalire a "sedare", cioè "calmare", termine che trova una giustificazione nelle proprietà farmacologiche di questa crassulacea. E' ben risaputo, infatti, che il ''Sedum album'', anche se leggermente tossico, veniva spesso utilizzato per curare ferite e scottature grazie alle proprietà [[biofarmacologia #A|antinfiammatorie]] delle foglie; risulta inoltre un ottimo [[biofarmacologia #C|calmante]] e un eccellente [[biofarmacologia #A|antispastico]], caratteristiche che lo rendono particolarmente utile per i trattamenti pre e post menopausa. | |||
''Album'' significa invece "bianco", un chiaro riferimento al colore dei fiori. Sempre a proposito di colori, è interessante spendere un paio di parole sul caratteristico aspetto delle foglie: come si può osservare anche dalle foto qui sotto, il colore può variare considerevolmente da individuo a individuo, tanto che talvolta viene da chiedersi se si tratti di ''Sedum album'' o di qualche altra specie di ''Sedum''. Gli scienziati non hanno ancora raggiunto un pieno accordo per giustificare questo strano comportamento. L'insolazione è, sicuramente, un primo fattore da tenere in considerazione: in genere individui che crescono in luoghi perennemente assolati sono più propensi a sviluppare una colorazione bruno-rossiccia rispetto a piante che possono beneficiare di qualche momento di ombra nel corso della giornata. Alcuni ritengono poi, che anche le caratteristiche fisico-chimiche del terreno potrebbero dare importanti contributi al "viraggio" verso il rosso; alcuni studiosi hanno anche osservato che la differenza non è solo ''qualitativa'', ma anche ''quantitativa'': ci possono cioè essere foglie rosse ''solo in superficie'' e foglie ''totalmente rosse'' (aspetto che, chiaramente, si evidenzia ''sezionando'' le suddette foglie). Indubbiamente, comunque, il fatto che il rosso compaia in quegli individui costretti a vivere in luoghi totalmente soleggiati suggerisce che il colore sia legato alla sintesi di sostanze "protettive", e che sia quindi una sorta di "crema solare" necessaria per limitare i danni al DNA: non a caso, spesso i nuovi germogli delle piante (che sono piuttosto delicati, un po' come dei neonati) al momento della nascita appaiono proprio di questa tonalità -per poi scolorirsi nel verde a sviluppo concluso. | |||
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Versione attuale delle 11:41, 24 feb 2013
Borracina bianca | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Sedum album L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Borracina bianca |
Sedum album (L.)
Come si presenta
Il Sedum album è una pianta erbacea, perenne e carnosa.
Generalmente forma larghi tappeti di fusti contorti, leggermente prostrati, carnosi, dalla colorazione rossastra e molto fragili. Tali fusti sono ricchi di foglie ma sterili: solo nel periodo della fioritura appaiono quelli fioriferi, anch'essi succulenti ma eretti e poveri di foglie. L'intera pianticella può avere una dimensione variabile tra i 5 e i 20 cm.
Le foglie, succulente e non più lunghe di un centimetro, sono lineari, ottuse e cilindriche, anche se nella parte superiore appaiono leggermente appiattite; il colore è verde vivo, che sfuma nel rosso man mano che si approssima il concludersi della stagione vegetativa (anche se alcune varietà appaiono sempre rosse). Le foglie sono disposte sul fusto in modo alterno.
L'infiorescenza, un insieme di cime multiflore ramificate, è subito riconoscibile per via del colore candido, che spicca sul mare di foglioline verdi-rossicce come una macchia brillante. Ogni corolla conta cinque piccoli petali appuntiti, di colore bianco o rosa, talvolta abbellito da leggere striature violette. Al centro del fiore lo stilo (la parte femminile), bianco, è circondato dai dieci stami, filamenti bianchi che sorreggono le antere marroncine o purpuree. L'intero fiore è collegato al fusto da un breve peduncolo, ed è sorretto da un calice di sepali carnosi e rossastri.
Habitat
Il Sedum album cresce generalmente nei luoghi rocciosi, sulle rupi soleggiate, lungo i muri e sui tetti. Vive ad una quota compresa tra 0 e 1600 m, raramente fino a 2000 m.
Fioritura
Fiorisce tra Giugno e Agosto.
Particolarità e curiosità
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Il nome della specie, sedum, deriva dal termine latino "sedere" che significa, per l'appunto, "sedere", "star seduti", un chiaro riferimento all'abitudine della pianta di prostrarsi sulla roccia. Secondo altri, invece, l'origine etimologica sarebbe da far risalire a "sedare", cioè "calmare", termine che trova una giustificazione nelle proprietà farmacologiche di questa crassulacea. E' ben risaputo, infatti, che il Sedum album, anche se leggermente tossico, veniva spesso utilizzato per curare ferite e scottature grazie alle proprietà antinfiammatorie delle foglie; risulta inoltre un ottimo calmante e un eccellente antispastico, caratteristiche che lo rendono particolarmente utile per i trattamenti pre e post menopausa.
Album significa invece "bianco", un chiaro riferimento al colore dei fiori. Sempre a proposito di colori, è interessante spendere un paio di parole sul caratteristico aspetto delle foglie: come si può osservare anche dalle foto qui sotto, il colore può variare considerevolmente da individuo a individuo, tanto che talvolta viene da chiedersi se si tratti di Sedum album o di qualche altra specie di Sedum. Gli scienziati non hanno ancora raggiunto un pieno accordo per giustificare questo strano comportamento. L'insolazione è, sicuramente, un primo fattore da tenere in considerazione: in genere individui che crescono in luoghi perennemente assolati sono più propensi a sviluppare una colorazione bruno-rossiccia rispetto a piante che possono beneficiare di qualche momento di ombra nel corso della giornata. Alcuni ritengono poi, che anche le caratteristiche fisico-chimiche del terreno potrebbero dare importanti contributi al "viraggio" verso il rosso; alcuni studiosi hanno anche osservato che la differenza non è solo qualitativa, ma anche quantitativa: ci possono cioè essere foglie rosse solo in superficie e foglie totalmente rosse (aspetto che, chiaramente, si evidenzia sezionando le suddette foglie). Indubbiamente, comunque, il fatto che il rosso compaia in quegli individui costretti a vivere in luoghi totalmente soleggiati suggerisce che il colore sia legato alla sintesi di sostanze "protettive", e che sia quindi una sorta di "crema solare" necessaria per limitare i danni al DNA: non a caso, spesso i nuovi germogli delle piante (che sono piuttosto delicati, un po' come dei neonati) al momento della nascita appaiono proprio di questa tonalità -per poi scolorirsi nel verde a sviluppo concluso.
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