Poeticus: differenze tra le versioni

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==''Narcissus poeticus'' (L.)==
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===Come si presenta===
===Come si presenta===
E' una pianta erbacea, bulbosa, alta da 15 a 30 cm, con un fusto semplice.
Il ''Narcissus poeticus'', chiamato comunemente narciso, è una pianta erbacea, bulbosa e perenne.
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I fiori, molto profumati, sono piccoli e solitari. Presentano una corona circolare di un bel color rosso arancio, da cui si dipartono i sei petali bianchi.
 
Il bulbo è piccolo, ubicato a circa 15 - 20 cm di profondità.
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===Habitat===
===Habitat===
Il ''N. poeticus'' cresce nei prati grassi e secchi e sui pendii ombrosi, anche se non è difficile trovarne grandi distese anche sui versanti assolati.
Questa pianta, originaria dell'Europa meridionale, cresce nei prati grassi e freschi e sui pendii ombrosi, anche se non è raro trovarne grosse colonie sui versanti assolati. Predilige suoli calcarei o misti, e necessita di un medio quantitativo di acqua. Si trova nella zona subalpina e montana, dai 300 ai 1600 m.


===Fioritura===
===Fioritura===
Da Marzo a Maggio.
Il periodo di fioritura va da fine Marzo a Maggio.


===Particolarità e curiosità===
===Particolarità e curiosità===
====Etimologia e storia====
{{avvertenze}}
Questo particolare fiore deve il suo nome "evocativo" al fascino che suscita la sua bellezza e la semplicità delle sue linee.  
 
La prima caratteristica che colpisce è la sua corolla candida, che sembra reggere una corona d'oro: da qui il termine "''logo del sole''".
Le piante genere ''Narcissus'' erano già note ai tempi dei Greci; non stupisce, quindi, appurare che lo stesso nome derivi dal termine greco "narkào", che significa appunto "stordisco", o "paralizzo", con un evidente riferimento al profumo, tanto forte da stordire. È da qui che deriva il moderno termine "narcotico".
Al ''N.poeticus'' è anche legato il Mito di Proserpina e, soprattutto, la storia di Narciso, narrata nelle ''Metamorfosi'' di Ovidio.  
 
[[Categoria: Narcissus]]
Al ''Narcissus'' sono legati diversi simboli: da alcuni, ad esempio, è considerato simbolo del risveglio primaverile e la sua ''paracorolla'' dorata veniva associata dagli Antichi al sole, tanto da attribuirgli l'appellativo di "logo del sole". Questo fiore, chiaramente, è associato anche al mito di Narciso, un bellissimo giovane che, innamoratisi della sua immagine, morì affogato nello stagno in cui si stava specchiando, attratto dalla ''sua'' bellezza. Anche per questo motivo il ''Narciso'' è spesso associato alla morte: effettivamente, il profumo non inganna. Tutte le parti del fiore, infatti, sono tossiche, se assunte in grandi quantità, mentre in dosaggi più contenuti possono avere un utilizzo farmacologico come [[biofarmacologia #E|emetici]] e [[biofarmacologia #P|purgativi]]. La tossicità è legata alla presenza di vari alcaloidi, come la ''narcissina'' (presente nei bulbi), sostanza che agisce sul sistema nervoso e sulla membrana interna dello stomaco.
 
'''NB''': il ''Narcissus poeticus''  è specie protetta in tutto il territorio della Provincia di Varese con divieto assoluto di raccolta. È importante sottolinearlo, in quanto in passato questo fiore, particolarmente diffuso sui prati di vetta (spesso la sua fioritura era così abbondante da essere confusa per una nevicata!), appena fioriva era soggetto a enormi raccolte, le cosiddette "narcisate". Questo comportamento irrispettoso ha reso il narciso particolarmente vulnerabile e raro.
 
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Versione attuale delle 16:43, 18 mag 2013

Narciso
Narcissus poeticus.png
Fiori di Narciso
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Asparagales
Famiglia: Amaryllidaceae
Genere: Narcissus
Specie: poeticus
Nomenclatura binomiale
Narcissus poeticus
L.
Nomi comuni

Narciso dei poeti


Narcissus poeticus (L.)

Come si presenta

Il Narcissus poeticus, chiamato comunemente narciso, è una pianta erbacea, bulbosa e perenne.

Morfologia del fiore (clicca per ingrandire)

Presenta da 3 a 5 foglie carnose, strette e lunghe, larghe da 5 a 8 mm, che si presentano glabre e di colore verde azzurrognolo; queste si dipartono direttamente dal piccolo bulbo, ubicato a circa 15, 20 cm di profondità.

Ciò che più colpisce della pianta, tuttavia, sono i fiori, piccoli e solitari. Crescono su steli eretti e sono composti da sei tepali bianchi dalla forma ovale; al centro del fiore si può notare una corona circolare, la paracorolla, alta qualche millimetro e dal margine ondulato, gialla alla base e di un rosso acceso sul bordo. I fiori sono fortemente profumati, e non a caso il narciso viene coltivato in Francia e in Olanda per estrarre uno delle fragranze fondamentali dell'industria profumiera, l'olio di narciso.

Lo scapo fiorifero è alto da 15 a 30 cm, e appare leggermente appiattito; sull'estremità superiore mostra una spata cartacea color ruggine, che protegge il bocciolo: solo quando il Narcissus poeticus sboccia, la spata si fende.

Il frutto è una capsula che si divide in tre parti.

Habitat

Questa pianta, originaria dell'Europa meridionale, cresce nei prati grassi e freschi e sui pendii ombrosi, anche se non è raro trovarne grosse colonie sui versanti assolati. Predilige suoli calcarei o misti, e necessita di un medio quantitativo di acqua. Si trova nella zona subalpina e montana, dai 300 ai 1600 m.

Fioritura

Il periodo di fioritura va da fine Marzo a Maggio.

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Le piante genere Narcissus erano già note ai tempi dei Greci; non stupisce, quindi, appurare che lo stesso nome derivi dal termine greco "narkào", che significa appunto "stordisco", o "paralizzo", con un evidente riferimento al profumo, tanto forte da stordire. È da qui che deriva il moderno termine "narcotico".

Al Narcissus sono legati diversi simboli: da alcuni, ad esempio, è considerato simbolo del risveglio primaverile e la sua paracorolla dorata veniva associata dagli Antichi al sole, tanto da attribuirgli l'appellativo di "logo del sole". Questo fiore, chiaramente, è associato anche al mito di Narciso, un bellissimo giovane che, innamoratisi della sua immagine, morì affogato nello stagno in cui si stava specchiando, attratto dalla sua bellezza. Anche per questo motivo il Narciso è spesso associato alla morte: effettivamente, il profumo non inganna. Tutte le parti del fiore, infatti, sono tossiche, se assunte in grandi quantità, mentre in dosaggi più contenuti possono avere un utilizzo farmacologico come emetici e purgativi. La tossicità è legata alla presenza di vari alcaloidi, come la narcissina (presente nei bulbi), sostanza che agisce sul sistema nervoso e sulla membrana interna dello stomaco.

NB: il Narcissus poeticus è specie protetta in tutto il territorio della Provincia di Varese con divieto assoluto di raccolta. È importante sottolinearlo, in quanto in passato questo fiore, particolarmente diffuso sui prati di vetta (spesso la sua fioritura era così abbondante da essere confusa per una nevicata!), appena fioriva era soggetto a enormi raccolte, le cosiddette "narcisate". Questo comportamento irrispettoso ha reso il narciso particolarmente vulnerabile e raro.

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