Dens-canis: differenze tra le versioni
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La parte ipogea del fusto è rappresentata da un ''bulbo'' fusiforme che può raggiungere anche i 30mm di lunghezza; | La parte ipogea del fusto è rappresentata da un [[Strutture vegetali#B|''bulbo'']] fusiforme che può raggiungere anche i 30mm di lunghezza; si presenta di colore bianco ceroso che, arrossato all'attacco del fusto vero e proprio. Il bulbo si trasforma poi in uno [[Strutture vegetali#S|scapo]] eretto, che, nel periodo della fioritura tende ad incurvarsi sulla sommità. | ||
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Le foglie non sono le uniche strutture che contribuiscono a caratterizzare questa pianticella: il '''fiore''', unico, in genere, si distingue a sua volta per alcune caratteristiche molto curiose. Si presenta di colore rosa, a volte tendente al bianco, ed è costituito da sei [[Strutture vegetali#T|tepali]] rivoltati all'indietro, come se fossero ribattuti dal vento (in modo analogo al [[Europaeum o purpurescens|''Ciclamen purpurescens'']]). Le strutture riproduttive del fiore, che si presenta ermafrodita, sono le [[Strutture vegetali#A|antere]], solitamente sette di colore violaceo scuro e lo [[Strutture vegetali#S|stigma]], che fa capolino alla sommità di uno [[Strutture vegetali#S|stilo]]; lo stigma è trifido, di colore bianco-rosato, in genere poco più alto delle [[Strutture vegetali#A|antere]] in modo da favorire l'impollinazione incrociata. Non di rado la lunghezza reciproca tra stigma e stilo è invertita: ovvero stigmi più lunghi dello stilo. | |||
Una volta fecondato, il fiore matura in un '''frutto''' che si manifesta come una capsula ovoidale lobata contenente numerosi semi. | Una volta fecondato, il fiore matura in un '''frutto''' che si manifesta come una capsula ovoidale lobata contenente numerosi semi. | ||
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Il nome del genere ''Erythrorium'' è giustificato dal colore del fiore che, di norma, è rosato (deriva, infatti, dal greco ''Erythros'' che significa ''rosso''); il nome che caratterizza la specie, ovvero ''dens-canis'', ha una etimologia ben diversa | Il nome del genere ''Erythrorium'' è giustificato dal colore del fiore che, di norma, è rosato (deriva, infatti, dal greco ''Erythros'' che significa ''rosso''); il nome che caratterizza la specie, ovvero ''dens-canis'', ha una etimologia ben diversa, derivante dal latino, ma molto semplice: il bulbo a forma allungata ricorda il dente di un cane. | ||
Nonostante non siano note particolari proprietà farmacologiche e curative della pianta essa è una pianta commestibile, che può essere consumata a crudo, insieme ad altre essenze, o lessata. Quest' ultimo tipo di procedimento viene utilizzato soprattutto in Mongolia e in Siberia, dove la pianta viene cotta nel latte di renna. I giapponesi invece, dai bulbi, estraggono dell'amido per farne delle paste alimentari simili ai vermicelli. | |||
Non si conoscono usi in cosmetica per questa specie, che può anche causare dermatiti da contatto. | |||
A questo genere appartengono tante specie provenienti dall'America | A questo genere appartengono tante specie provenienti dall'America Settentrionale, usate in giardinaggio per via dei fiori molto decorativi, da cui sono state poi create molte piante ibride da coltivazione. Non a caso la pianta era usata in Europa come pianta da giardino a causa delle sue splendide fioriture sin dal XVI secolo prima del sopravvento delle specie americane. | ||
In Italia è considerata specie rara mentre in nord Europa è molto più diffusa. | In Italia è considerata specie rara mentre in nord Europa è molto più diffusa. |
Versione attuale delle 11:21, 9 ott 2016
Erythrorium dens-canis | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Erythrorium dens-canis L. | ||||||||||||||||
Nomenclatura trinomiale | ||||||||||||||||
Erythronium longifolium Miller | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Dente di cane |
Erythrorium dens-canis (L.)
Come si presenta
L' Erythrorium dens-canis è una curiosa pianticella erbacea, bulbosa, perenne tipica dei sottoboschi di latifoglie.
Il fusto si può suddividere in una parte ipogea ed in una parte epigea. La parte ipogea del fusto è rappresentata da un bulbo fusiforme che può raggiungere anche i 30mm di lunghezza; si presenta di colore bianco ceroso che, arrossato all'attacco del fusto vero e proprio. Il bulbo si trasforma poi in uno scapo eretto, che, nel periodo della fioritura tende ad incurvarsi sulla sommità.
Le foglie prendono origine quasi immediatamente dalla base del fusto; sono di norma due, dalla forma lanceolata e di colore glauco (quel colore grigio-verde che si presenta sulla superficie di alcuni organi vegetali se avvolti da una patina cerosa). Sono facilmente riconoscibili per via delle macchie purpuree che rivestono la loro pagina superiore.
Le foglie non sono le uniche strutture che contribuiscono a caratterizzare questa pianticella: il fiore, unico, in genere, si distingue a sua volta per alcune caratteristiche molto curiose. Si presenta di colore rosa, a volte tendente al bianco, ed è costituito da sei tepali rivoltati all'indietro, come se fossero ribattuti dal vento (in modo analogo al Ciclamen purpurescens). Le strutture riproduttive del fiore, che si presenta ermafrodita, sono le antere, solitamente sette di colore violaceo scuro e lo stigma, che fa capolino alla sommità di uno stilo; lo stigma è trifido, di colore bianco-rosato, in genere poco più alto delle antere in modo da favorire l'impollinazione incrociata. Non di rado la lunghezza reciproca tra stigma e stilo è invertita: ovvero stigmi più lunghi dello stilo.
Una volta fecondato, il fiore matura in un frutto che si manifesta come una capsula ovoidale lobata contenente numerosi semi.
Habitat
La pianta sembra essere indifferente alla tipologia di substrato. Tuttavia la si trova principalmente in associazione con diverse specie arboree quali Carpino, Castagno, Faggio. Esige medie quantità di acqua nel sottosuolo.
Fioritura
Questa piccola pianta fiorisce nel periodo primaverile, tra Marzo e Maggio.
Particolarità e curiosità
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Il nome del genere Erythrorium è giustificato dal colore del fiore che, di norma, è rosato (deriva, infatti, dal greco Erythros che significa rosso); il nome che caratterizza la specie, ovvero dens-canis, ha una etimologia ben diversa, derivante dal latino, ma molto semplice: il bulbo a forma allungata ricorda il dente di un cane.
Nonostante non siano note particolari proprietà farmacologiche e curative della pianta essa è una pianta commestibile, che può essere consumata a crudo, insieme ad altre essenze, o lessata. Quest' ultimo tipo di procedimento viene utilizzato soprattutto in Mongolia e in Siberia, dove la pianta viene cotta nel latte di renna. I giapponesi invece, dai bulbi, estraggono dell'amido per farne delle paste alimentari simili ai vermicelli.
Non si conoscono usi in cosmetica per questa specie, che può anche causare dermatiti da contatto.
A questo genere appartengono tante specie provenienti dall'America Settentrionale, usate in giardinaggio per via dei fiori molto decorativi, da cui sono state poi create molte piante ibride da coltivazione. Non a caso la pianta era usata in Europa come pianta da giardino a causa delle sue splendide fioriture sin dal XVI secolo prima del sopravvento delle specie americane.
In Italia è considerata specie rara mentre in nord Europa è molto più diffusa.
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