Officinalis: differenze tra le versioni

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===Come si presenta===
===Come si presenta===
La ''Pulmonaria officinalis'' è una graziosa pianta erbacea perenne geofita.
La ''Pulmonaria officinalis'' è una graziosa pianta erbacea perenne geofita.
[[file:Pulmonaria1.jpg|thumb|left|Morfologia del fiore (clicca per ingrandire)|300px]]


Il '''rizoma''' è allungato, sottile e ramificato, con diametro di 2mm. Esso presenta inoltre nodi ingrossati e distanziati fra loro 2-3 cm.
Il [[Strutture vegetali#R|'''rizoma''']] è allungato, sottile e ramificato, con un diametro di 2 mm; presenta inoltre nodi ingrossati e distanziati fra loro 2-3 cm.


Il '''fusto''' è eretto ed allungato e può raggiungere una altezza di 20-40 cm. Dal fusto si dipartono rami incurvati  oppure eretti. Quelli incurvati terminano in una foglia basale; viceversa quelli eretti presentano al loro apice i fiori.
Il [[Strutture vegetali#F|'''fusto''']] è eretto ed allungato e può raggiungere un'altezza di 20-40 cm. Dal fusto si dipartono rami incurvati  oppure eretti. Quelli incurvati terminano in una foglia basale; viceversa quelli eretti presentano al loro apice i fiori.


Le '''foglie''' della ''P.officinalis'' sono immediatamente riconoscibili dalla loro particolare colorazione:  presentano, infatti, delle macchie biancastre, più o meno grandi, su uno sfondo verde più scuro. La pagina superiore della foglia, oltre a presentare l'aspetto peculiare sopra descritto, risulta inoltre ricoperta da una fitta peluria. Dal punto di vista morfologico, la foglia è ovato-acuminata. Si riconoscono due differenti tipologie di foglie: basali e caulinari. Le prime sono disposte a rosetta basale e sono picciolate; raggiungono dimensioni maggiori, e sono quelle che "sopravvivono" anche a seguito della fioritura. Per questo motivo sono dette foglie estive. Tuttavia il loro sviluppo inizia già durante la fioritura primaverile, quando dal rizoma si sviluppano anche polloni non fioriferi. Le altre, invece, crescono nel periodo primaverile, direttamente sul fusto fiorifero; sono più piccole, sessili e alterne.
Le '''foglie''' della ''P. officinalis'' sono immediatamente riconoscibili dalla loro particolare colorazione:  presentano, infatti, delle macchie biancastre, più o meno grandi, su uno sfondo verde più scuro. La pagina superiore della foglia, oltre a presentare l'aspetto peculiare sopra descritto, risulta ricoperta da una fitta peluria. Dal punto di vista morfologico, la foglia è ovato-acuminata. Si riconoscono due differenti tipologie di foglie: basali e caulinari. Le prime sono disposte a rosetta e sono picciolate; raggiungono dimensioni maggiori, e sono quelle che "sopravvivono" anche a seguito della fioritura. Per questo motivo sono dette foglie estive, anche se il loro sviluppo inizia già durante la fioritura primaverile, quando dal rizoma si sviluppano anche polloni non fioriferi. Le altre, invece, crescono nel periodo primaverile, direttamente sul fusto fiorifero; sono più piccole, sessili e alterne.


I '''fiori''' sono inseriti sulla sommità del caule, in gruppi più o meno numerosi; presentano un breve peduncolo e possono assumere una colorazione che spazia dal blu violetto al rosa. Il calice è tubuliforme, di color marroncino e termina in cinque punte triangolari. La corolla, invece, è tubulare nella parte inferiore e imbutiforme nella parte superiore, con cinque punte da smussate a rotonde. Come in altre specie, anche il fiore della ''P.officinalis'' è ermafrodita; tuttavia, per favorire l'impollinazione incrociata, esistono due differenti tipologie di fiori: il primo con le antere più in alto dello stimma (fiore brevistilo), mentre il secondo con il ginoceo in posizione superiore rispetto all'apparato maschile (fiore longistilo).
I '''fiori''' sono inseriti sulla sommità del caule, in gruppi più o meno numerosi; presentano un breve [[Strutture vegetali#P|peduncolo]] e possono assumere una colorazione che spazia dal blu violetto al rosa. Il [[Strutture vegetali#C|calice]] è tubuliforme, di color marroncino e termina in cinque punte triangolari. La [[Strutture vegetali#C|corolla]], invece, è tubulare nella parte inferiore e imbutiforme nella parte superiore, con cinque punte da smussate a rotonde. Come in altre specie, anche il fiore della ''P.officinalis'' è ermafrodita; tuttavia, per favorire l'impollinazione incrociata, esistono due differenti tipologie di fiori: il primo con le [[Strutture vegetali#A|antere]] più in alto dello stimma (fiore brevistilo), il secondo con il ginoceo in posizione superiore rispetto all'apparato maschile (fiore longistilo).


I '''frutti''' sono formati da quattro acheni, ovoidali e lisci.
I '''frutti''' sono formati da quattro acheni, ovoidali e lisci.


===Habitat===
===Habitat===
La ''P.officinalis'' cresce prevalentemente in boschi di latifoglie eliofile, nelle pianure, nelle siepi e nei cespugli;  predilige luoghi ombrosi e freschi, con un medio quantitativo di acqua. In generale si ritrova nella fascia montano collinare. Richiede un suolo ricco e con un buon quantitativo di calcio.
La ''P.officinalis'' cresce prevalentemente in boschi di latifoglie eliofile, nelle pianure, nelle siepi e nei cespugli;  predilige luoghi ombrosi e freschi, con un medio quantitativo di acqua. In generale si ritrova nella fascia montano collinare. Richiede un suolo ricco e con un buon quantitativo di calcio.


Si trova fino a un'altitudine di 1500 m.


===Fioritura===
===Fioritura===
Fiorisce da marzo a maggio, fino ai 1500 metri.
Fiorisce da marzo a maggio.
 
===Particolarità e curiosità===
{{avvertenze}}
Il particolare epiteto dato al genere ''Pulmonaria'' si riferisce chiaramente all'esotico aspetto della pagina superiore delle foglie: gli uomini medievali, che si divertivano a  trovare analogie tra gli organismi vegetali e il corpo umano, ritenevano che assomigliasse a un polmone. Ma la leggenda non termina qui: sempre in quel periodo, in accordo con la "dottrina dei segni", i medici ritenevano che, in virtù di questa somiglianza, i [[biofarmacologia|decotti]] e gli [[biofarmacologia|infusi]] fogliari di questa pianta potessero essere la cura di malattie polmonari quali ulcera polmonare e tubercolosi. Pensavano inoltre che avesse proprietà [[biofarmacologia #D|diaforetiche]], [[biofarmacologia #B|bechiche]], [[biofarmacologia #D|diuretiche]], [[biofarmacologia #R|rimineralizzanti]], [[biofarmacologia #A|astringenti]], [[biofarmacologia #V|vulnerarie]], [[biofarmacologia #T|toniche]] ed [[biofarmacologia #E|emollienti]]. Effettivamente, come praticamente tutte le piante, anche la ''P.officinalis'' contiene numerosi principi attivi, come ad esempio i tannini, (che, tra le tante cose, hanno anche buone capacità di rigenerare i tessuti lesionati), mucillagini e saponine.


Un'ultima curiosità per quanto concerne questa specie riguarda sicuramente la colorazione dei fiori. Questi possono infatti presentarsi in una gamma di colori che spazia dal rosa al violetto bluastro. Questo strano fatto è dovuto a un fenomeno biochimico chiamato "viraggio degli antociani". Gli antociani sono una classe di pigmenti colorati che hanno la caratteristica di essere sensibili alle variazioni del pH del mezzo in cui si trovano. Negli organismi vegetali generalmente si trovano all'interno dei vacuoli cellulari (ci riferiamo in particolare alle cellule dei petali), immersi in una soluzione a pH variabile. È proprio la variazione di questo valore che si riflette sulla particolare colorazione del fiore. Quindi, se il pH ha valori acidi (condizione tipica dei giovani fiori) la colorazione vira verso il rosa; a pH basici, invece, diventa viola bluastra.


===Particolarità e curiosità===
I fusti della Pulmonaria venivano raccolti e cucinati come gli asparagi. Le foglie più tenere venivano spesso aggiunte alle insalate o ai minestroni.
Il particolare epiteto dato a questo genere si riferisce chiaramente all'esotico aspetto della pagina superiore delle foglie: gli uomini medievali, infatti (che si divertivano a  trovare analogie tra gli organismi vegetali e il corpo umano), ritenevano che assomigliasse a un polmone. Ma la leggenda non termina qui: sempre in quel periodo, in accordo con la "dottrina dei segni", i medici ritenevano che, a causa di questa somiglianza, i decotti e gli infusi fogliari di questa pianta potessero curare malattie polmonari, quali ulcere e alcuni sintomi della tubercolosi.  
Effettivamente, come praticamente tutte le piante, anche la ''P.officinalis'' contiene principi attivi, come ad esempio i tannini, che, tra le tante cose, hanno anche buone capacità di rigenerare i tessuti lesionati.


Un'ultima curiosità per quanto concerne questa specie, riguarda sicuramente la colorazione dei fiori. Infatti questi possono presentarsi in una gamma di colori che spazia dal rosa al violetto bluastro. Questo è dovuto a un fenomeno biochimico detto "viraggio degli antociani". Gli antociani sono una classe di pigmenti colorati che hanno la caratteristica di essere sensibili alle variazioni del pH del mezzo. Negli organismi vegetali, generalmente si trovano all'interno dei vacuoli cellulari (ci riferiamo in particolare alle cellule dei petali), immersi in una soluzione a pH variabile. È proprio la variazione di questo valore che si riflette sulla particolare colorazione del fiore. Quindi, se il pH ha valori acidi (condizione tipica dei giovani fiori) la colorazione vira verso il rosa; a pH basici, invece, diventa viola bluastra.   
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Versione attuale delle 10:04, 28 apr 2013

Polmonaria officinale
Pulmonaria.jpg
Fiori di Polmonaria
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Lamiales
Famiglia: Boraginaceae
Genere: Pulmonaria
Specie: officinalis
Nomenclatura binomiale
Pulmonaria officinalis
L.
Nomi comuni

Polmonaria


Pulmonaria officinalis (L.)

Come si presenta

La Pulmonaria officinalis è una graziosa pianta erbacea perenne geofita.

Morfologia del fiore (clicca per ingrandire)

Il rizoma è allungato, sottile e ramificato, con un diametro di 2 mm; presenta inoltre nodi ingrossati e distanziati fra loro 2-3 cm.

Il fusto è eretto ed allungato e può raggiungere un'altezza di 20-40 cm. Dal fusto si dipartono rami incurvati oppure eretti. Quelli incurvati terminano in una foglia basale; viceversa quelli eretti presentano al loro apice i fiori.

Le foglie della P. officinalis sono immediatamente riconoscibili dalla loro particolare colorazione: presentano, infatti, delle macchie biancastre, più o meno grandi, su uno sfondo verde più scuro. La pagina superiore della foglia, oltre a presentare l'aspetto peculiare sopra descritto, risulta ricoperta da una fitta peluria. Dal punto di vista morfologico, la foglia è ovato-acuminata. Si riconoscono due differenti tipologie di foglie: basali e caulinari. Le prime sono disposte a rosetta e sono picciolate; raggiungono dimensioni maggiori, e sono quelle che "sopravvivono" anche a seguito della fioritura. Per questo motivo sono dette foglie estive, anche se il loro sviluppo inizia già durante la fioritura primaverile, quando dal rizoma si sviluppano anche polloni non fioriferi. Le altre, invece, crescono nel periodo primaverile, direttamente sul fusto fiorifero; sono più piccole, sessili e alterne.

I fiori sono inseriti sulla sommità del caule, in gruppi più o meno numerosi; presentano un breve peduncolo e possono assumere una colorazione che spazia dal blu violetto al rosa. Il calice è tubuliforme, di color marroncino e termina in cinque punte triangolari. La corolla, invece, è tubulare nella parte inferiore e imbutiforme nella parte superiore, con cinque punte da smussate a rotonde. Come in altre specie, anche il fiore della P.officinalis è ermafrodita; tuttavia, per favorire l'impollinazione incrociata, esistono due differenti tipologie di fiori: il primo con le antere più in alto dello stimma (fiore brevistilo), il secondo con il ginoceo in posizione superiore rispetto all'apparato maschile (fiore longistilo).

I frutti sono formati da quattro acheni, ovoidali e lisci.

Habitat

La P.officinalis cresce prevalentemente in boschi di latifoglie eliofile, nelle pianure, nelle siepi e nei cespugli; predilige luoghi ombrosi e freschi, con un medio quantitativo di acqua. In generale si ritrova nella fascia montano collinare. Richiede un suolo ricco e con un buon quantitativo di calcio.

Si trova fino a un'altitudine di 1500 m.

Fioritura

Fiorisce da marzo a maggio.

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Il particolare epiteto dato al genere Pulmonaria si riferisce chiaramente all'esotico aspetto della pagina superiore delle foglie: gli uomini medievali, che si divertivano a trovare analogie tra gli organismi vegetali e il corpo umano, ritenevano che assomigliasse a un polmone. Ma la leggenda non termina qui: sempre in quel periodo, in accordo con la "dottrina dei segni", i medici ritenevano che, in virtù di questa somiglianza, i decotti e gli infusi fogliari di questa pianta potessero essere la cura di malattie polmonari quali ulcera polmonare e tubercolosi. Pensavano inoltre che avesse proprietà diaforetiche, bechiche, diuretiche, rimineralizzanti, astringenti, vulnerarie, toniche ed emollienti. Effettivamente, come praticamente tutte le piante, anche la P.officinalis contiene numerosi principi attivi, come ad esempio i tannini, (che, tra le tante cose, hanno anche buone capacità di rigenerare i tessuti lesionati), mucillagini e saponine.

Un'ultima curiosità per quanto concerne questa specie riguarda sicuramente la colorazione dei fiori. Questi possono infatti presentarsi in una gamma di colori che spazia dal rosa al violetto bluastro. Questo strano fatto è dovuto a un fenomeno biochimico chiamato "viraggio degli antociani". Gli antociani sono una classe di pigmenti colorati che hanno la caratteristica di essere sensibili alle variazioni del pH del mezzo in cui si trovano. Negli organismi vegetali generalmente si trovano all'interno dei vacuoli cellulari (ci riferiamo in particolare alle cellule dei petali), immersi in una soluzione a pH variabile. È proprio la variazione di questo valore che si riflette sulla particolare colorazione del fiore. Quindi, se il pH ha valori acidi (condizione tipica dei giovani fiori) la colorazione vira verso il rosa; a pH basici, invece, diventa viola bluastra.

I fusti della Pulmonaria venivano raccolti e cucinati come gli asparagi. Le foglie più tenere venivano spesso aggiunte alle insalate o ai minestroni.

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