Maculatum: differenze tra le versioni

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==''Narcissus poeticus'' (L.)==
==''Arum maculatum'' (L.)==
 


===Come si presenta===
===Come si presenta===
Il ''N.poeticus'' , chiamato più generalmente anche solo narciso, è una pianta erbacea, bulbosa e perenne.
[[file:Arum.png|thumb|left|Morfologia della pianta e del fiore (clicca per ingrandire)|300px]]
[[file:Narciso.jpg|thumb|left|Morfologia del fiore (clicca per ingrandire)|300px]]
L'''Arum maculatum'' è una pianta erbacea perenne che si sviluppa fino ad un'altezza di 40 cm.


Presenta da 3 a 5 '''foglie''' radicali, carnose, strette e lunghe, larghe da 5 a 8 mm; il loro colore è verde azzurrognolo (glabro).
La parte ipogea è costituita da un [[Strutture vegetali#R|'''rizoma''']] tuberoso dalla forma ovoidale, che appare marrone all'esterno, mentre l'interno rimane biancastro. Dal rizoma si dipartono una serie di radichette avventizie fascicolate. La formazione di questo apparato è abbastanza frequente in specie rizomatose in quanto funge da "sistema di sostituzione" in caso di traumi a carico del fittone o del rizoma. Ad esempio, durante i trapianti, capita spesso di rompere parte del rizoma o alcune delle radici secondarie, comportando la devitalizzazione di queste parti; in questi casi la pianta reagisce creando un nuovo sistema di radici avventizie a struttura fascicolata, che sostituisce il tessuto danneggiato.  


Ciò che più colpisce della pianta, tuttavia, sono i '''fiori''', piccoli e solitari. Crescono su steli eretti e sono composti da sei tepali bianchi dalla forma ovale; al centro della corolla si può notare una corona circolare alta 2-3 mm, dal margine ondulato-crenulato, che balza subito all'occhio per il suo colore rosso arancio. I fiori, inoltre, sono fortemente profumati (ed è proprio a questo particolare fatto che il ''N.'' deve il suo nome).
Nella bella stagione, dal rizoma sotterraneo si diparte un [[Strutture vegetali#F|'''fusto''']], compresso da lunghi [[Strutture vegetali#P|piccioli]] fogliari, alla base, mentre la parte superiore termina in una grossa [[Strutture vegetali#S|spata]] contenente un lungo [[Strutture vegetali#S|''spadice'']]. Le '''foglie''' primaverili dipartono dal rizoma e si dispongono a spirale di forma sagittata trilobata in cui il lobo apicale è quello più lungo. La lamina è intera e mostra sulla superficie macchie dalla colorazione rosso-scuro.


Lo '''scapo''' è alto da 15 a 30 cm, leggermente appiattito. Sull'estremità superiore è presente una spata cartacea color ruggine, che protegge il bocciolo; quando il ''N. poeticus'' sboccia, la spata si fende.  
La caratteristica più interesante di questa specie è però la sua '''infiorescenza''', lo ''spadice'', è composta alla base da fiori femminili, al centro da quelli maschili e all'apice da fiori sterili rigonfi. Tra queste sezioni si possono scorgere piccole estroflessioni aventi il compito di trattenere gli insetti pronubi, favorendo così l'impollinazione. Al di sopra del gromerulo di fiori sterili parte poi una clava allungata dalla colorazione violacea. L'infiorescenza è avvolta e protetta da una foglia lanceolato-acuminata detta ''spata'', avente funzione vessillare (cioè di richiamo degli insetti impollinatori); si sviluppa fino a 15 cm e si presenta con una colorazione bianco verdastra, talvolta sfumata di porpora sull'orlo e maculata nella parte interna.


Il '''bulbo''' è piccolo, ubicato a circa 15-20 cm di profondità.  
I '''frutti''' sono [[Strutture vegetali#B|bacche]] rosse, che compaiono solo quando la spata si secca e muore: durante una passeggiata nei boschi è abbastanza facile imbattersi in queste piccole pannocchie dalle bacche rosse, senza alcuna foglia attorno.


Il '''frutto''' è una capsula che si divide in tre parti.
===Habitat===


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La pianta, pur non essendo molto comune, si trova in tutta Italia. Preferisce i luoghi ombrosi, le faggete, i boschi cedui e le zone cespugliose e ombrose. Si può trovare in zone con terreno umido e substrato sia siliceo sia calcareo, con pH neutro.


===Habitat===
È presente fino a 1600 m sul livello del mare.
Questa pianta, originaria dell'Europa meridionale, cresce nei prati grassi e freschi e sui pendii ombrosi, anche se non è raro trovarne grosse colonie sui versanti assolati. Predilige suoli calcarei o misti, e necessita di un medio quantitativo di acqua. Si trova nella zona subalpina e montana, dai 300 ai 1600 m.




===Fioritura===
===Fioritura===
Il periodo di fioritura va da fine Marzo a Maggio.


Da aprile a maggio.


===Particolarità e curiosità===
===Particolarità e curiosità===
{{avvertenze}}
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Il genere ''N.'' era già noto ai tempi dei Greci; non stupisce, quindi, appurare che lo stesso nome derivi dal termine greco "narkào", che significa appunto "stordisco", o "paralizzo", con un evidente riferimento al profumo, tanto forte da stordire. È da qui che deriva il moderno termine "narcotico".
Il nome del genere, ''Arum'', deriva dal greco ''aron'' o dall'ebraico ''ar'', che significano entrambi ''calore'', in riferimento al fatto che le piante appartenenti a questo genere, quando sono fiorite, emanano calore. Il nome ''maculatum'', invece, si riferisce alle macchie presenti sulla pagina superiore delle foglie.
 
Al ''N.'' sono legati diversi simboli. Ad esempio, è simbolo del risveglio primaverile e la sua corona dorata veniva associata dagli Antichi al sole, tanto da attribuirgli l'appellativo di "logo del sole".


Inoltre, questo fiore è chiaramente associato al mito di Narciso, un bellissimo giovane che, innamoratisi della sua immagine, dopo essersi specchiato in un stagno, muore affogato. Anche per questo motivo, il ''N.'' è spasso associato alla morte: effettivamente, il profumo non inganna. Tutte le parti del fiore sono tossiche, se assunte in grandi quantità, altrimenti risultano solo [[biofarmacologia #E|emetiche]] e [[biofarmacologia #P|purgative]]. Queste proprietà sono legate alla presenza di diversi alcaloidi: nei bulbi, ad esempio, è presente la narcissina , che agisce sul sistema nervoso e sulla membrana interna dello stomaco.
I grossi rizomi, se presi freschi, sono lassativi drastici, mentre essiccati o cotti venivano utilizzati come alimento amidaceo durante le carestie. L'utilizzo alimentare e medicinale dell'''Arum maculatum'' era noto fin dai tempi degli antichi Greci. Il rizoma ha infatti proprietà [[biofarmacologia #A|antireumatiche]] ed [[biofarmacologia #E|espettoranti]]; inoltre le foglie fresche hanno proprietà [[biofarmacologia #A|antigottose]] e [[biofarmacologia #A|antireumatiche]]. Il succo della pianta fresca unito al lardo era utilizzato per il trattamento della tigna.


'''NB''': il ''N.poeticus''  è specie protetta in tutto il territorio della Provincia di Varese con divieto assoluto di raccolta. È importante sottolinearlo, in quanto in passato, il ''N.poeticus'', particolarmente diffuso sui prati di vetta (spesso la sua fioritura era così abbondante da essere confusa per una nevicata!) , appena fioriva era soggetto a enormi raccolte, le cosiddette "narcisate". Questo comportamento irrispettoso ha reso il narciso particolarmente vulnerabile e raro.
Allo stato fresco quindi, e in quantità notevoli, sia le radici che i frutti di questa pianta sono velenosi. Le bacche infatti contengono alcaloidi tossici come l'''aroina'', che libera acido cianidrico, la ''nicotina'', saponine e glicosidi cianogentici; se vengono ingerite si possono manifestare i seguenti sintomi: formazione di vesciche sulle labbra, sulla lingua e nella gola, irritazione gastrica, difficoltà nel deglutire, difficoltà nella respirazione, salivazione abbondante, diarrea, tachicardia ed altre aritmie cardiache e, nei casi più gravi, convulsioni e coma. Il contatto cutaneo con le parti velenose, invece, può provocare irritazione alla pelle.
La pianta ha inoltre un sapore piccante a causa della presenza di citrato di calcio.  
Pare che in epoca elisabettiana l'amido derivato dal rizoma venisse impiegato per inamidare i colletti dei nobili; ciò causava però forti irritazioni cutanee sia al nobile sia al servo, e per questo la pratica venne velocemente abolita. Inoltre nell'antichità l'Arum era considerato una pianta magica capace di allontanare gli spiriti cattivi e di proteggere i bambini nella culla; si pensava anche che fosse un ottimo rimedio per gli uomini sfortunati in amore!


===Immagini===
===Immagini===


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Per approfondire vi consigliamo di leggere la nostra [[Bibliografia]]
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Versione attuale delle 09:44, 28 apr 2013

Gigaro scuro


Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Arales
Famiglia: Araceae
Genere: Arum
Specie: maculatum
Nomenclatura binomiale
Arum maculatum
L.
Nomi comuni

Gigaro scuro


Arum maculatum (L.)

Come si presenta

Morfologia della pianta e del fiore (clicca per ingrandire)

L'Arum maculatum è una pianta erbacea perenne che si sviluppa fino ad un'altezza di 40 cm.

La parte ipogea è costituita da un rizoma tuberoso dalla forma ovoidale, che appare marrone all'esterno, mentre l'interno rimane biancastro. Dal rizoma si dipartono una serie di radichette avventizie fascicolate. La formazione di questo apparato è abbastanza frequente in specie rizomatose in quanto funge da "sistema di sostituzione" in caso di traumi a carico del fittone o del rizoma. Ad esempio, durante i trapianti, capita spesso di rompere parte del rizoma o alcune delle radici secondarie, comportando la devitalizzazione di queste parti; in questi casi la pianta reagisce creando un nuovo sistema di radici avventizie a struttura fascicolata, che sostituisce il tessuto danneggiato.

Nella bella stagione, dal rizoma sotterraneo si diparte un fusto, compresso da lunghi piccioli fogliari, alla base, mentre la parte superiore termina in una grossa spata contenente un lungo spadice. Le foglie primaverili dipartono dal rizoma e si dispongono a spirale di forma sagittata trilobata in cui il lobo apicale è quello più lungo. La lamina è intera e mostra sulla superficie macchie dalla colorazione rosso-scuro.

La caratteristica più interesante di questa specie è però la sua infiorescenza, lo spadice, è composta alla base da fiori femminili, al centro da quelli maschili e all'apice da fiori sterili rigonfi. Tra queste sezioni si possono scorgere piccole estroflessioni aventi il compito di trattenere gli insetti pronubi, favorendo così l'impollinazione. Al di sopra del gromerulo di fiori sterili parte poi una clava allungata dalla colorazione violacea. L'infiorescenza è avvolta e protetta da una foglia lanceolato-acuminata detta spata, avente funzione vessillare (cioè di richiamo degli insetti impollinatori); si sviluppa fino a 15 cm e si presenta con una colorazione bianco verdastra, talvolta sfumata di porpora sull'orlo e maculata nella parte interna.

I frutti sono bacche rosse, che compaiono solo quando la spata si secca e muore: durante una passeggiata nei boschi è abbastanza facile imbattersi in queste piccole pannocchie dalle bacche rosse, senza alcuna foglia attorno.

Habitat

La pianta, pur non essendo molto comune, si trova in tutta Italia. Preferisce i luoghi ombrosi, le faggete, i boschi cedui e le zone cespugliose e ombrose. Si può trovare in zone con terreno umido e substrato sia siliceo sia calcareo, con pH neutro.

È presente fino a 1600 m sul livello del mare.


Fioritura

Da aprile a maggio.

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Il nome del genere, Arum, deriva dal greco aron o dall'ebraico ar, che significano entrambi calore, in riferimento al fatto che le piante appartenenti a questo genere, quando sono fiorite, emanano calore. Il nome maculatum, invece, si riferisce alle macchie presenti sulla pagina superiore delle foglie.

I grossi rizomi, se presi freschi, sono lassativi drastici, mentre essiccati o cotti venivano utilizzati come alimento amidaceo durante le carestie. L'utilizzo alimentare e medicinale dell'Arum maculatum era noto fin dai tempi degli antichi Greci. Il rizoma ha infatti proprietà antireumatiche ed espettoranti; inoltre le foglie fresche hanno proprietà antigottose e antireumatiche. Il succo della pianta fresca unito al lardo era utilizzato per il trattamento della tigna.

Allo stato fresco quindi, e in quantità notevoli, sia le radici che i frutti di questa pianta sono velenosi. Le bacche infatti contengono alcaloidi tossici come l'aroina, che libera acido cianidrico, la nicotina, saponine e glicosidi cianogentici; se vengono ingerite si possono manifestare i seguenti sintomi: formazione di vesciche sulle labbra, sulla lingua e nella gola, irritazione gastrica, difficoltà nel deglutire, difficoltà nella respirazione, salivazione abbondante, diarrea, tachicardia ed altre aritmie cardiache e, nei casi più gravi, convulsioni e coma. Il contatto cutaneo con le parti velenose, invece, può provocare irritazione alla pelle. La pianta ha inoltre un sapore piccante a causa della presenza di citrato di calcio.

Pare che in epoca elisabettiana l'amido derivato dal rizoma venisse impiegato per inamidare i colletti dei nobili; ciò causava però forti irritazioni cutanee sia al nobile sia al servo, e per questo la pratica venne velocemente abolita. Inoltre nell'antichità l'Arum era considerato una pianta magica capace di allontanare gli spiriti cattivi e di proteggere i bambini nella culla; si pensava anche che fosse un ottimo rimedio per gli uomini sfortunati in amore!

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