Maculatum: differenze tra le versioni

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Nella bella stagione, dal rizoma sotterraneo si diparte un '''fusto''' che alla base risulta compresso tra lunghi piccioli fogliari. La parte superiore invece termina in una grossa spata contenente un lungo spadice. Le '''foglie''' primaverili si dipartono dal rizoma e si dispongono a spirale; queste presentano una forma sagittata trilobata in cui il lobo apicale è quello più lungo. La lamina è intera e porta sulla superficie macchie dalla colorazione rosso-scuro.
Nella bella stagione, dal rizoma sotterraneo si diparte un '''fusto''' che alla base risulta compresso tra lunghi piccioli fogliari. La parte superiore invece termina in una grossa spata contenente un lungo spadice. Le '''foglie''' primaverili si dipartono dal rizoma e si dispongono a spirale; queste presentano una forma sagittata trilobata in cui il lobo apicale è quello più lungo. La lamina è intera e porta sulla superficie macchie dalla colorazione rosso-scuro.


La caratteristica più interesante di questa specie è però la sua '''infiorescenza''' detta spadice che è composto alla base da fiori femminili, al centro da quelli maschili e all'apice da fiori sterili rigonfi. Tra queste sezioni si possono scorgere piccole estroflessioni setoliformi aventi il compito di di trattenere gli insetti pronubi per favorire così l'impollinazione. Al di sopra del gromerulo di fiori sterili si diparte poi una clava allungata dalla colorazione violacea. L'infiorescenza è avvolta e protetta da una foglia detta ''spata'' di forma lanceolato-acuminata avente funzione vessillare
La caratteristica più interesante di questa specie è però la sua '''infiorescenza''' detta ''spadice'' che è composto alla base da fiori femminili, al centro da quelli maschili e all'apice da fiori sterili rigonfi. Tra queste sezioni si possono scorgere piccole estroflessioni setoliformi aventi il compito di di trattenere gli insetti pronubi per favorire così l'impollinazione. Al di sopra del gromerulo di fiori sterili si diparte poi una clava allungata dalla colorazione violacea. L'infiorescenza è avvolta e protetta da una foglia detta ''spata'' di forma lanceolato-acuminata avente funzione vessillare. Questa si sviluppa fino a 15 cm e si presenta con una colarazione bianco verdastra talvolta sfumata di porpora sull'orlo e maculata nella parte interna.


===Habitat===
===Habitat===

Versione delle 11:25, 5 ago 2012

Gigaro scuro


Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Arales
Famiglia: Araceae
Genere: Arum
Specie: maculatum
Nomenclatura binomiale
Arum maculatum
L.
Nomi comuni

Gigaro scuro


Arum maculatum (L.)

Come si presenta

L'Arum maculatum è una pianta erbacea perenne che si sviluppa fino ad una altezza di 40 cm. La parte ipogea è costituita da una rizoma tuberoso dalla forma ovoidale che si presenta all'esterno con una colorazione marrone mentre l'interno rimane biancastro. La radice della pianta è fascicolata, ovvero, è caratterizzata dallo sviluppo uniforme di diverse radici non ramificate che si dipartono da uno stesso punto (si pensi ad esempio alle radici che si formano ai nodi degli stoloni della fragola). La formazione di questo apparato è abbastanza frequente in specie rizomatose in quanto funge da sistema di sostituzione in caso di traumi a carico del fittone o del rizoma. Ad esempio, durante i trapianti, capita di rompere parte del rizoma o alcune delle radici secondarie comportando la devitalizzazione di queste parti; in questi casi, la pianta reagisce creando un nuovo sistema di radici avventizie a struttura fascicolata che sostituisce il tessuto danneggiato.

Nella bella stagione, dal rizoma sotterraneo si diparte un fusto che alla base risulta compresso tra lunghi piccioli fogliari. La parte superiore invece termina in una grossa spata contenente un lungo spadice. Le foglie primaverili si dipartono dal rizoma e si dispongono a spirale; queste presentano una forma sagittata trilobata in cui il lobo apicale è quello più lungo. La lamina è intera e porta sulla superficie macchie dalla colorazione rosso-scuro.

La caratteristica più interesante di questa specie è però la sua infiorescenza detta spadice che è composto alla base da fiori femminili, al centro da quelli maschili e all'apice da fiori sterili rigonfi. Tra queste sezioni si possono scorgere piccole estroflessioni setoliformi aventi il compito di di trattenere gli insetti pronubi per favorire così l'impollinazione. Al di sopra del gromerulo di fiori sterili si diparte poi una clava allungata dalla colorazione violacea. L'infiorescenza è avvolta e protetta da una foglia detta spata di forma lanceolato-acuminata avente funzione vessillare. Questa si sviluppa fino a 15 cm e si presenta con una colarazione bianco verdastra talvolta sfumata di porpora sull'orlo e maculata nella parte interna.

Habitat

La pianta, pur non essendo molto comune, si trova in tutta Italia.

Preferisce i luoghi ombrosi, le faggete, i boschi cedui e le zone cespugliose e ombrose. Si può trovare in zone con terreno umido e substrato sia siliceo sia calcareo, con pH neutro.

È presente fino ai 1600 m. sul livello del mare.

Fioritura

Da Aprile a Maggio.

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Le radici e i frutti di questa pianta sono velenosi. Soprattutto le bacche contengono sostanze tossiche come la aroina, che libera acido cianirico, e se vengono ingerite si possono manifestare i seguenti sintomi: formazione di vesciche sulle labbra, sulla lingua e nella gola, irritazione gastrica, difficoltà nel deglutire, difficoltà nella respirazione, salivazione abbondante, diarrea, tachicardia ed altre aritmie cardiache e, nei casi più gravi, convulsioni e coma. Il contatto cutaneo con le parti velenose, invece, può provocare irritazione alla pelle.

La pianta ha proprietà antigottose e antireumatiche.

Nell'antichità era considerata una pianta magica che proteggeva i bambini nella culla dagli spiriti maligni.

Il nome del genere, Arum, deriva dal greco aron o dall'ebraico ar, che significano entrambi calore, in riferimento al fatto che le piante di questo genere, quando sono fiorite, emanano calore. Il nome maculatum, invece, si riferisce alle macchie presenti sulla pagina superiore delle foglie.

Immagini

Link

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