Githago: differenze tra le versioni

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Versione delle 14:34, 13 mag 2012

Gittaione
Agrostemma disegno.jpg
Fiori di Narciso
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: magnoliopsida
Ordine: Caryophyllales
Famiglia: Caryophyllaceae
Genere: Agrostemma
Specie: githago
Nomenclatura binomiale
Agrostemma githago
L.
Nomi comuni

Gittaione

Proprietà Farmacologiche

velenoso


Agrostemma githago (L.)

Come si presenta

L' Agrostemma githago è una pianta erbacea annuale, ovvero compie interamente il suo ciclo vitale nel giro di un anno o di qualche stagione. Per questo motivo dedica la parte finale della sua vita alla produzione di semi che garantiscono la continuità della specie.

Questa pianta ha fusti eretti semplici, o talvolta ramificati, che si sviluppano fino a raggiungere un'altezza di 30-60 cm.

Le foglie sono opposte,sessili (non presentano picciolo), strette, lanceolate e hanno una lunghezza compresa tra 5 e 8 cm.

Sulla sommità dei fusti, si sviluppa un calice verde composto da un tubo leggermente ovato che termina in una raggiera di cinque lacinie sottili e appuntite più lunghe della corolla. La particolarità di questa pianta è che sia le foglie che il calice sono rivestiti da una peluria biancastra. La corolla fiorale è fatta da 5 petali rosati disposti a spirale.

Al termine della fioritura, si sostituisce alla corolla un frutto oblungo contenente semi grandi e bitorzoluti.


Habitat

Questa è una pianta che fin dall'antichità si è sparsa molto poiché abbondantemente presente nei campi coltivati di cereali. La si può anche trovare nei luoghi sassosi e prati compresi tra il piano e circa 1200 metri id altezza.

Fioritura

Da maggio a giugno


Particolarità e curiosità


Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Il nome Agrostemma deriva dal greco agros stemma che significa corona dei campi. Invece l'origine del termine githago è tuttora incerta; una possibilità è che provenga da git, antico nome del coriandolo nero, il quale ha semi molto simili a quelli del gittaione; L'alternativa è che derivi dall'arabo gith il cui significato è tutt'ora incerto.

Questa pianta è originaria dell'Iran e dell'Arabia, dove infestava i campi di cereali, e che in epoca preistorica, con la diffusione dei cereali provenienti da queste zone, approdò nel nostro continente. Ad oggi questa è presente in Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale e Nord America. Per le sue proprietà infestanti la si collocava nella vastissima famiglia delle malerbe, però oggi, l'eccessivo uso di diserbanti e prodotti chimici sui campi ne ha ridotto esponenzialmente la presenza rendendola ormai molto rara in pianura.

I semi di questa pianta sono molto velenosi poiché contengono un glucoside saponinico, la agrostemina, che, se ingeriti, possono causare nausea, coliche, diarrea, vertigini, delirio e convulsioni. E' anche velenosa per equini e bovini se ingerita in grandi quantità, sembra invece che i polli ne siano immuni. L' A. githago viene anche usata a scopo medicinale per trattare paralisi e gastriti. Ha però anche effetti diuretici e espettoranti.

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