Githago: differenze tra le versioni
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Versione delle 22:21, 11 feb 2012
Gittaione | ||||||||||||||||
Fiori di Narciso | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Agrostemma githago L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Gittaione | ||||||||||||||||
Proprietà Farmacologiche | ||||||||||||||||
velenoso |
Agrostemma githago (L.)
Come si presenta
L' Agrostemma githago è una pianta erbacea annuale, cioè compie interamente il suo ciclo vitale nel giro di un anno o di qualche stagione. Per questo motivo dedica la parte finale della sua vita alla produzione di semi che garantiscono la continuità della specie.
Questa pianta ha fusti eretti semplici, o talvolta ramificati, che si sviluppano fino a raggiungere un'altezza di 30-60 cm.
Le foglie sono opposte e sessili (non presentano picciolo), strette e lanceolate e hanno una lunghezza compresa tra 5 e 8 cm.
Sulla sommità dei fusti, si sviluppa un calice verde composto da un tubo leggermente ovato che termina in una raggiera di cinque lacinie sottili e appuntite più lunghe della corolla. La particolarità di questa pianta è che sia le foglie che il calice sono rivestiti da una peluria biancastra. La corolla fiorale è fatta da 5 petali rosati disposti a spirale.
Al termine della fioritura, si sostituisce alla corolla un frutto oblungo contenente semi grandi e bitorzoluti.
Habitat
Questa è una pianta che fin dall'antichità si è sparsa molto poiché presente nei campi coltivati soprattutto di cereali. La si può anche trovare nei luoghi sassosi e prati compresi tra il piano e circa 1200 metri id altezza.
Fioritura
Da maggio a giugno
Particolarità e curiosità
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Il nome Agrostemma deriva dal greco agros stemma che significa corona dei campi. Invece l'origine del termine githago è tuttora incerta; potrebbe infatti provenire da git che è l'antico nome del coriandolo nero che ha semi molto simili a quelli del gittaione, oppure dall'arabo gith il cui significato è incento.
Questa pianta è originaria dell'Iran e dell'Arabia, dove infestava i campi di cereali, e che in epoca preistorica, con la diffusione dei cereali provenienti da queste zone, approdò nel nostro continente. Ad oggi questa è presente in Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale e Nord America. Questa pianta era considerata come appartenente alla vastissima famiglia delle malerbe per le sue proprietà infestanti. Oggi però l'eccessivo uso di diserbanti e prodotti chimici sui campi ne ha ridotto esponenzialmente la presenza rendendola ormai molto rara in pianura.
I semi di questa pianta sono molto velenosi poiché contengono un glucoside saponinico, la agrostemina, che, se ingeriti, possono causare nausea, coliche, diarrea, vertigini, delirio e convulsioni. E' anche velenosa per equini e bovini se ingerita in grandi quantità, sembra invece che i polli ne siano immuni. L' A. githago viene anche usata a scopo medicinale per trattare paralisi e gastriti. Ha però anche effetti diuretici e espettoranti.
Immagini
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Per approfondire vi consigliamo di leggere la nostra Bibliografia
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