In Gran Bretagna il cerastio viene chiamato "Orecchio di topo" (letteralmente sarebbe field mouse-ear chickweed, cioè cerastio orecchia di topo dei campi), nomignolo spesso attribuito anche ad altre varietà di piante spontanee.
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Il Galanthus nivalis è legato alla tradizione della purificazione di Maria, ricorrenza in occasione della quale le fanciulle di molti paesi europei raccoglievano mazzolini di bucaneve e si adornavano con questi piccoli fiori, simbolo di purezza.
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Secondo il folklore britannico, portare in casa fiori recisi di Leucojum vernum sarebbe presagio di morte (pare che la tradizione abbia "percepito" quali sostanze chimiche tossiche siano nascoste nei tessuti di questa pianticella che pare così innocente!).
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Le piante genere Narcissus erano già note ai tempi dei Greci; non stupisce, quindi, appurare che lo stesso nome derivi dal termine greco "narkào", che significa appunto "stordisco", o "paralizzo", con un evidente riferimento al profumo, tanto forte da stordire. È da qui che deriva il moderno termine "narcotico".
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In Gran Bretagna il cerastio viene chiamato "Orecchio di topo" (letteralmente sarebbe field mouse-ear chickweed, cioè cerastio orecchia di topo dei campi), nomignolo spesso attribuito anche ad altre varietà di piante spontanee.
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Il termine Campanula è da riferirsi, ovviamente, alla forma del fiore, simile a una piccola coppa capovolta; rotundifolia, invece, fa riferimento alle piccole foglie cuoriformi che strisciano sul suolo, partendo dalla base del fusto.
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Il nome della famiglia, Agrostemma, deriva dal greco agros e stemma, espressione che significa "corona dei campi"; l'origine del termine githago, invece, è tuttora incerta: alcuni ritengono che derivi da git, antico nome del coriandolo nero, che ha semi molto simili a quelli del gittaione; altri, invece, fanno risalire questo termine all'arabo gith, il cui significato è tutt'ora incerto.
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Il nome del genere, Ghypsofila, deriva dal greco gypsos, pietra, termine che fa riferimento al terreno prediletto dalla pianta; il nome della specie, repens (strisciante, rampicante), deriva invece dal latino e si riferisce al suo portamento prostrato.
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Il particolare epiteto dato alla P.Officinalis si riferisce chiaramente all'esotico aspetto della pagina superiore delle foglie: gli uomini medievali, infatti (che si divertivano a trovare analogie tra gli organismi vegetali e il corpo umano), ritenevano che assomigliasse a un polmone.
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