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|contenuto=Il Giardino sorge sulla sommità del Parco regionale Campo dei Fiori . È dedicato al grande botanico Ruggero Tomaselli , studioso di merito internazionale , che fu sostenitore del Giardino fin dagli inizi. La Signora Giuseppina Tomaselli ha donato tutte le pubblicazioni del marito all’Università di Pavia e alla Cittadella di Campo dei Fiori. Come le altre istituzioni della Cittadella , il Giardino fu ideato nel 1956 dal Gruppo Naturalistico, strenuo propositore della Legge Regionale sui Parchi e sulle Riserve Naturali. | |contenuto=Il Giardino sorge sulla sommità del Parco regionale Campo dei Fiori . È dedicato al grande botanico Ruggero Tomaselli , studioso di merito internazionale , che fu sostenitore del Giardino fin dagli inizi. La Signora Giuseppina Tomaselli ha donato tutte le pubblicazioni del marito all’Università di Pavia e alla Cittadella di Campo dei Fiori. Come le altre istituzioni della Cittadella , il Giardino fu ideato nel 1956 dal Gruppo Naturalistico, strenuo propositore della Legge Regionale sui Parchi e sulle Riserve Naturali. | ||
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Versione delle 18:00, 28 giu 2015
Giardino Montano | La serra fredda |
E' tra queste pagine un invito perchè anche chi è il meno provveduto di nozioni botaniche possa eseguire approcci conoscitivi nell'affascinante universo dei fiori, di queste creature viventi ricche di proprietà guaritrici, di profumi, di veleni e di mistero. Forme che paiono sortire dal sogno di un genio matematico e dal desiderio acceso di un artista, tanto ardui e precisi si mostrano i piani geometrici della loro struttura. Noi dobbiamo imparare a conoscerle per amarle meglio, per agevolarne la riproduzione, per facilitarne la diffusione senza distruggerne le condizioni di vita e di propagazione nel terreno. ... Con la nostra intelligenza, con la nostra sensibilità, costruiamoci un facile strumento di salvezza: l'educazione naturalistica, il rispetto cioè delle caratteristiche ambientali e morfologiche della vegetazione.
Alcuni di coloro che vanno in montagna vogliono raccogliere fiori. Altrimenti perchè ci vanno? Così sui sentieri, sui crinali dei monti, sui prati e nei boschi si raccolgono fiori per amore del bello, per farne piccolo commercio, per erboristeria, per collezionismo, per poter dire che si è stati in montagna. C'è chi sfoga così il proprio oscuro bisogno di possesso e chi cerca di soddisfare altrettanto oscure esigenze estetiche. Naturalmente questa vocazione "naturalistica" è sbagliata e chi la possiede è bene che soddisfi i propri desideri andando a rifornirsi in un negozio di floricultura: creerà così lavoro in un settore altamente degno: la coltivazione dei fiori per la casa. Andar per boschi, valli o monti a mietere fiori significa al contrario produrre miserie paesaggistiche, distruzioni ambientali, creare spettacoli penosi di inciviltà, realizzare infine la scomparsa del fiore che un tempo si mostrava rigogliosamente a colonie, a schiere. Se poi intelligenza, educazione, autodisciplina, motivi e ragioni non bastano ad orientare le nostre volontà, allora c'è la legge che impone il rispetto anche a chi non vuole averne. Ricordiamo, in tale spirito e per tali intendimenti educativi, economici e sociali che la Costituzione italiana sancisce all'art. 9 la difesa del paesaggio quindi anche dei fiori che del paesaggio sono una preziosa componente. -Salvatore Furia-
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