Bulbiferum: differenze tra le versioni
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Versione delle 11:30, 9 ott 2011
Lilium bulbiferum | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Lilium bulbiferum L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
Giglio di San Giovanni |
Lilium bulbiferum (L.)
Come si presenta
Il L. bulbiferum è una splendida pianta erbacea perenne.
Essa è costituita da un imponente fusto eretto, tomentoso alla somità e con macchie purpuree alla base, che può raggiungere anche un metro di altezza.
Le foglie sparse sono numerose e lanceolate, e portano, in corrispondenza dell'attaccatura al fusto, dei bulbilli che, pervenuti a maturazione, cadono al suolo originando altre piantine.
La pianta è provvista anche di più fiori (da uno a cinque) appariscenti alla sommità del fusto, rivolti verso l'alto. Questi ultimi sono costituiti da sei tepali di colore rosso-arancio punteggiati di nero; lo stigma, ben visibile, è di colore rosso intenso. Il L.bulbiferum diferisce dalla sottospecie L.croceum che a differenza è sprovvista di bulbi.
Il frutto è una capsula a sei angoli.
Habitat
Cresce nelle pendici assolate, tra le rocce, nei boschi e nei prati. Non ha particolari esigenze pedologiche.
Fioritura
Fiorisce per un breve periodo compreso tra giugno e luglio.
Particolarità e curiosità
I bulbilli prodotti da questa pianta sono commestibili e contengono numerosi principi attivi che vengono impiegati in medicina come diuretici, emolienti, espettoranti e risolventi; vengono anche utilizzati per uso dermatologico esterno. Anche le sostanze contenute nei petali presentano le medesime proprietà. Durante gli anni della prima guerra mondiale e nei primi anni venti, i bulbi venivano cotti sotto la cenere o al forno.
Oggi è una specie rara e quindi protetta.
Immagini
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