Githago: differenze tra le versioni

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Questa pianta era considerata come appartenente alla vastissima famiglia delle malerbe per le sue proprietà infestanti. Oggi però l'eccessivo uso di diserbanti e prodotti chimici sui campi ne ha ridotto esponenzialmente la presenza rendendola ormai molto rara in pianura.
Questa pianta era considerata come appartenente alla vastissima famiglia delle malerbe per le sue proprietà infestanti. Oggi però l'eccessivo uso di diserbanti e prodotti chimici sui campi ne ha ridotto esponenzialmente la presenza rendendola ormai molto rara in pianura.


I semi di questa pianta sono molto velenosi poiché contengono un glucoside saponinico
I semi di questa pianta sono molto velenosi poiché contengono un glucoside saponinico, la agrostemina, che, se ingeriti, possono causare nausea, coliche, diarrea, vertigini, delirio e convulsioni. E' anche velenosa per equini e bovini se ingerita in grandi quantità, sembra invece che i polli ne siano immuni.
L' ''A. githago'' viene anche usata a scopo medicinale per trattare paralisi e gastriti. Ha però anche effetti [[Fitofarmaceutica#D|diuretici]]


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Versione delle 12:49, 11 dic 2011

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Gittaione
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Fiori di Narciso
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: magnoliopsida
Ordine: Caryophyllales
Famiglia: Caryophyllaceae
Genere: Agrostemma
Specie: githago
Nomenclatura binomiale
Agrostemma githago
L.
Nomi comuni

Gittaione

Proprietà Farmacologiche

velenoso


Agrostemma githago (L.)

Come si presenta

L' A. githago è una pianta erbacea annuale, cioè compie interamente il suo ciclo vitale nel giro di un anno o di qualche stagione. Per questo motivo dedica la parte finale della sua vita alla produzione di semi che garantiscono la continuità della specie. Questa pianta ha fusti eretti semplici, o talvolta ramificati, che si sviluppano fino a raggiungere un'altezza di 30-60 cm. Le foglie sono opposte e sessili (non presentano picciolo), strette e lanceolate e hanno una lunghezza compresa tra 5 e 8 cm. Sulla sommità dei fusti, si sviluppa un calice verde composto da un tubo leggermente ovato che termina in una raggiera di cinque lacinie sottili e appuntite più lunghe della corolla. La particolarità di questa pianta è che sia le foglie che il calice sono rivestiti da una peluria biancastra. La corolla fiorale è fatta da 5 petali rosati disposti a spirale. Al termine della fioritura, si sostituisce alla corolla un frutto oblungo contenente semi grandi e bitorzoluti.


Habitat

Questa è una pianta che fin dall'antichità si è sparsa molto poiché presente nei campi coltivati soprattutto di cereali. La si può anche trovare nei luoghi sassosi e prati compresi tra il piano e circa 1200 metri id altezza.

Fioritura

Da maggio a giugno

Particolarità e curiosità

Il nome Agrostemma deriva dal greco agros stemma che significa corona dei campi. Invece l'origine del termine githago è tuttora incerta; potrebbe infatti provenire da git che è l'antico nome del coriandolo nero che ha semi molto simili a quelli del gittaione, oppure dall'arabo gith il cui significato è incento.

Questa pianta è originaria dell'Iran e dell'Arabia, dove infestava i campi di cereali, e che in epoca preistorica, con la diffusione dei cereali provenienti da queste zone, approdò nel nostro continente. Ad oggi questa è presente in Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale e Nord America. Questa pianta era considerata come appartenente alla vastissima famiglia delle malerbe per le sue proprietà infestanti. Oggi però l'eccessivo uso di diserbanti e prodotti chimici sui campi ne ha ridotto esponenzialmente la presenza rendendola ormai molto rara in pianura.

I semi di questa pianta sono molto velenosi poiché contengono un glucoside saponinico, la agrostemina, che, se ingeriti, possono causare nausea, coliche, diarrea, vertigini, delirio e convulsioni. E' anche velenosa per equini e bovini se ingerita in grandi quantità, sembra invece che i polli ne siano immuni. L' A. githago viene anche usata a scopo medicinale per trattare paralisi e gastriti. Ha però anche effetti diuretici

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