Plantae
Esistono molte specie di vegetali sul nostro pianeta ma non tutte sono piante.
Un vegetale è un organismo autotrofo che ha la straordinaria capacità di utilizzare elementi molto semplici come luce, acqua e anidride carbonica per fabbricare quei composti, gli zuccheri, che vengono utilizzati sia come fonte di energia sia per costruire le varie strutture che lo compongono.
Appartengono a questa categoria gli organismi più disparati, dalle alghe unicellulari alle più alte sequoie, dalle fronde lunghe più di 10 metri del' fucusalle eleganti orchidee. E' un mondo straordinario quello dei vegetali per la molteplicità di forme e di adattamenti ai vari ambienti e in questo le piante offrono le maggiori sorprese. Ma cos'è una pianta? Cosa diversifica una poseidonia (alga marina) da una felce o un melo? non esiste una definizione compiuta ma è possibile elencare alcune delle caratteristiche salienti che le caratterizzano:
- organismi pluricellulari;
- costituiti da cellule eucariote;
- fotoautotrofi (tramite il processo di fotosintesi clorofilliana);
- possiedo pareti cellulari costituite in buona parte da cellulosa;
- hanno una struttura più ho meno complessa costituita da tessuti e apparati specializzati.
Esiste tuttavia una gruppo di piante che non rientrano pienamente tra le caratteristiche sopra citate: le briofite, i cui maggiori rappresentanti sono i muschi. Queste piccole piante dall'aspetto gracile e insignificante sono in realtà le progenitrici di tutte le piante superiori. Esse infatti discendono da antiche alghe che, trovandosi al limite della marea di antiche coste, si sono viste costrette a sviluppare sistemi di sopravvivenza per resistere all'essiccazione dei loro tessuti ed è così che, con l'evoluzione, si sono sviluppati vegetali con una cuticola cerosa a difesa di quelle cellule che sono a contatto diretto con l'aria; così, questi vegetali, ebbero la possibilità di vivere per un certo periodo fuori dall'elemento liquido senza interrompere l'attività metabolica e morire. come siano andate esattamente le cose non si sa con certezza, vista anche la difficoltà di reperire reperti fossili dell'epoca e di piante così effimere come i muschi. ma probabilmente le cose andarono così: le prime briofite dovevano apparire come le attuali epatiche, ossia costituite da corpi tallosi (cioè con cellule pressoché tutte uguali e senza una vera specializzazione) che si sviluppavano orizzontalmente sulle rocce innalzandosi per pochissimi cm solo al momento della riproduzione. questo tipo di briofite sono estremamente legate agli ambienti umidi e ombrosi e già poche ore al sole o con un drastico abbassamento di umidità possono andare in contro a disidratazione e alla morte. il passo successivo sono stati i muschi veri e propri. più complessi delle epatiche ma sempre legati ad ambienti umidi, almeno nel periodo della riproduzione. buona parte appaiono come alberelli in miniatura con foglioline di varie forme e un fusticino che si può elevare anche per alcuni decimetri da terra. in realtà anche queste piantine non posseggono dei veri tessuti come le radici ma dei rizoidi (cioè simile a radice) che hanno il compito di fissare la pianta al substrato e di trattenere l'acqua come una spugna. essi però, non hanno una vera funzione di assorbimento. infatti, l'assorbimento dell'acqua e delle sostanze nutritive viene effettuato da tutte le parti della pianta (comprese le foglioline) che come una spugna assorbono e immagazzinano all'interno delle cellule l'acqua e i sali minerali necessari ai vari processi vitali. ma così come sono rapide ad assorbire altrettanto lo sono nel perdere acqua. ad ovviare a ciò molte specie hanno escogitato trucchi più o meno elaborati per trattenere il più a lungo possibile l'acqua. uno tra questi è acquisire una forma semisferica o a cuscinetto così da aumentare il volume della massa vegetale a parità di superficie. nonostante questo loro apparente tallone d'Achille, i muschi sono tra gli organismi più resistenti e tenaci che si possono trovare. possono colonizzare gli ambienti più diversi e più difficili, dove le piante superiori non sarebbero minimamente in grado di vivere… ad esempio in zone molto aride (a patto che di tanto in tanto si verifichi una condizione di elevata umidità per la riproduzione), le cime fredde e aride di una montagna, i suoli poveri e acidi di una torbiera, la superficie di una roccia…