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|Il G. nivalis è legato alla tradizione della purificazione di Maria, in occasione della quale le fanciulle di molti paesi europei raccoglievano mazzolini di bucaneve e portavano questi fiori addosso come simbolo di purezza. Etimologicamente il termine Galanthus deriva da due parole greche che significano "latte" e "fiore", con un evidente riferimento al colore dei tepali.
 
{{/box-fondo|[[Nivalis#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
 
| Il L.vernum è una specie particolarmente diffusa: molto più del G.nivalis, con il quale spesso viene confusa a causa delle tante analogie morfologiche. {{/box-fondo|[[Vernum#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
|In Gran Bretagna il cerastio viene chiamato "Orecchio di topo" (letteralmente sarebbe field mouse-ear chickweed, cioè cerastio orecchia di topo dei campi), nomignolo spesso attribuito anche ad altre varietà di piante spontanee.{{/box-fondo|[[Arvense#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
|Il particolare epiteto dato alla P.Officinalis si riferisce chiaramente all'esotico aspetto della pagina superiore delle foglie: gli uomini medievali, infatti (che si divertivano a trovare analogie tra gli organismi vegetali e il corpo umano), ritenevano che assomigliasse a un polmone. {{/box-fondo|[[Officinalis#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
 
|Il termine Campanula è da riferirsi, ovviamente, alla forma del fiore, simile a una piccola coppa capovolta; rotundifolia, invece, fa riferimento alle piccole foglie cuoriformi che strisciano sul suolo, partendo dalla base del fusto.{{/box-fondo|[[Rotundifolia#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
 
|Il nome della famiglia, Agrostemma, deriva dal greco agros e stemma, espressione che significa "corona dei campi"; l'origine del termine githago, invece, è tuttora incerta: alcuni ritengono che derivi da git, antico nome del coriandolo nero, che ha semi molto simili a quelli del gittaione; altri, invece, fanno risalire questo termine all'arabo gith, il cui significato è tutt'ora incerto.{{/box-fondo|[[Githago#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
 
|Il nome del genere, Ghypsofila, deriva dal greco gypsos, pietra, termine che fa riferimento al terreno prediletto dalla pianta; il nome della specie, repens (strisciante, rampicante), deriva invece dal latino e si riferisce al suo portamento prostrato.{{/box-fondo|[[Repens#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
 
|In nome del genere, Silene, è oggetto di un'interessante controversia etimologica. Alcuni ritengono che questo termine derivi dal nome del dio greco Sileno, famoso per la sua grande saggezza e per le sue capacità divinatorie: per questo motivo venne nominato educatore del giovane Bacco -che, tuttavia, una volta cresciuto, decise di abbandonare la strada della virtù per dedicarsi ai vizi del vino e dell'alcol.{{/box-fondo|[[Acaulis#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
 
|Il Sempervivum arachnoideum deve il suo nome alla "massa ragnatelosa" che dalle foglie esteriori si diparte fino a coprire la parte interna della rosetta. Anche se sembra strano, in realtà la "ragnatela" è formata da lunghi peletti, un adattamento, questo, che...{{/box-fondo|[[Arachnoideum#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
 
| In generale il termine "Genziana" risale al II sec a.C., quando l'ultimo re illirico, Gentius, scoprì le proprietà officinali relative a questa pianta. Effettivamente Gentius non aveva torto: dalla radice di questa pianta, adeguatamente essiccata, si possono infatti estrarre alcuni principi attivi. {{/box-fondo|[[Kochiana#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
 
|Il nome del genere, Physoplexis può essere suddiviso in due parti: physa (bolla, vescica), physao (gonfiare), e plecso (ritorcere) oppure plexis (intrecciato), tutti termini derivanti dal greco che fanno chiaramente riferimento alla particolarissima morfologia florale. {{/box-fondo|[[Comosa#Particolarit.C3.A0_e_curiosit.C3.A0|continua a leggere...]]}}
 
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Versione attuale delle 12:33, 7 ott 2012

In generale il termine "Genziana" risale al II sec a.C., quando l'ultimo re illirico, Gentius, scoprì le proprietà officinali relative a questa pianta. Effettivamente Gentius non aveva torto: dalla radice di questa pianta, adeguatamente essiccata, si possono infatti estrarre alcuni principi attivi. Template:CURIOSITA LUGLIO/box-fondo



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