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===Come si presenta===
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La presenza di numerosi e splendidi fiori rende la ''A. vulgaris'' assai caratteristica e facile da riconoscere.
La presenza di numerosi e splendidi fiori rende la ''A. vulgaris'' assai caratteristica e facile da riconoscere.


Il '''fusto''', di lunghezza media tra 40 cm e il metro, presenta dei peli nella parte sommitale, mentre si presenta liscio e ramoso per la rimanente parte.
Il [[Strutture vegetali#F|'''fusto''']], di lunghezza media tra 40 cm e il metro, presenta dei peli nella parte sommitale, mentre si presenta liscio e ramoso per la rimanente parte.


Le '''foglie''' hanno diversa conformazione in funzione della posizione. Quelle basali, di colore verde, si estendono verso l'alto assieme a lunghi steli, formando 2 o 3 lobi simili a foglie dentate. Quelle caulinarie sono perlopiù sessili.
Le '''foglie''' hanno diversa conformazione in funzione della posizione. Quelle basali, di colore verde, sono provviste di lunghi [[Strutture vegetali#S|steli]], e appaiono tri o bilobate, a seconda dei casi; quelle caulinarie sono perlopiù sessili e  simili a quelle basali, anche se di dimensioni inferiori.


Dalla parte centrale della radice, '''steli floreali''' si dilungano recando la bocca vreso il basso, formando 5 petali, costituiti a loro volta 5 sepali ovali, lanceolati e di gamma variabile dal blu al viola, e persino al bianco.
Ogni stelo  presenta da  3 a 6 '''fiori''' penduli, di un colore che sfuma dall'azzurro al violetto. Il fiore è composto da due strutture sovrapposte ma ben distinguibili. Quella più interna è formata da 5 [[Strutture vegetali#S|sepali]] ovali, che si protendono in direzione centrifuga rispetto al centro del fiore; i 5 [[Strutture vegetali#P|petali]] interni sono invece più bizzarri, disposti verticalmente, con l'estremità inferiore a forma di rombo e quella superiore più affusolata, a formare un vero e proprio ''sperone'' ricurvo ad uncino. Questi petali sono in realtà dei ''nettari'', e nella parte ricurva contengono delle strutture che secernono delle piccole gocce di una sostanza zuccherina, il nettare.
 
Questa specie è ermafrodita; all'interno del [[Strutture vegetali#C|calice]], se così può essere definito, si osservano facilmente un gran numero di [[Strutture vegetali#A|antere]] gialle, che si protendono verso l'esterno del fiore, al centro più compatte e ai margini arricciate verso l'esterno; nel mare di antere sono presenti anche i cinque [[Strutture vegetali#P|pistilli]], la controparte femminile.
Il nettare è allocato nella parte terminale dell'uncino, speronato, facente parte del '''petalo'''.


===Habitat===
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===Particolarità e curiosità===
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La ''A. vulgaris'' è notoriamente velenosa, infatti possiede una glucoside dalla quale si può estrarre acido cianidrico. Il suo uso è prettamente terapeutico, soprattutto è utilizzato come diuretico, calmante, antiscorbuto, detersivo e antiputrido per piaghe e ulcere.
La ''A. vulgaris'' è notoriamente velenosa: tutta la pianta (e soprattutto le capsule con i semi) contiene un glicoside che, per decomposizione, dà luogo ad acido cianidrico; la pianta contiene anche alcaloidi. Ciò nonostante l'''A. vulgaris'' ha utilizzo terapeutico e viene usata come [[biofarmacologia #D|diuretico]], [[biofarmacologia #C|calmante]], [[biofarmacologia #A|antiscorbutico]], [[biofarmacologia #D|detersivo]] e [[biofarmacologia #A|antiputrido]] per piaghe e ulcere.
E' possibile anche ricavare uno sciroppo, molto efficacie per calmare la tosse.
E' possibile anche ricavare uno sciroppo, molto efficacie per calmare la tosse.
Si ricorda che, nella Provincia di Varese vige il divieto assoluto di raccolta, in quanto la specie risults protetta.
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Versione attuale delle 11:20, 3 mar 2013

Aquilegia vulgaris
Aquilegia.jpg
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Ordine: Ranunculales
Famiglia: Ranuncolaceae
Genere: Aquilegia
Specie: vulgaris
Nomenclatura binomiale
aquilegia vulgaris
L.
Nomi comuni

Amor nascosto ; Fior cappuccio

Proprietà Farmacologiche

velenoso


Aquilegia vulgaris (L.)

Come si presenta

Morfologia del fiore (clicca per ingrandire)

La presenza di numerosi e splendidi fiori rende la A. vulgaris assai caratteristica e facile da riconoscere.

Il fusto, di lunghezza media tra 40 cm e il metro, presenta dei peli nella parte sommitale, mentre si presenta liscio e ramoso per la rimanente parte.

Le foglie hanno diversa conformazione in funzione della posizione. Quelle basali, di colore verde, sono provviste di lunghi steli, e appaiono tri o bilobate, a seconda dei casi; quelle caulinarie sono perlopiù sessili e simili a quelle basali, anche se di dimensioni inferiori.

Ogni stelo presenta da 3 a 6 fiori penduli, di un colore che sfuma dall'azzurro al violetto. Il fiore è composto da due strutture sovrapposte ma ben distinguibili. Quella più interna è formata da 5 sepali ovali, che si protendono in direzione centrifuga rispetto al centro del fiore; i 5 petali interni sono invece più bizzarri, disposti verticalmente, con l'estremità inferiore a forma di rombo e quella superiore più affusolata, a formare un vero e proprio sperone ricurvo ad uncino. Questi petali sono in realtà dei nettari, e nella parte ricurva contengono delle strutture che secernono delle piccole gocce di una sostanza zuccherina, il nettare. Questa specie è ermafrodita; all'interno del calice, se così può essere definito, si osservano facilmente un gran numero di antere gialle, che si protendono verso l'esterno del fiore, al centro più compatte e ai margini arricciate verso l'esterno; nel mare di antere sono presenti anche i cinque pistilli, la controparte femminile.

Habitat

La A. vulgaris cresce nelle zone submontane e montane delle Prealpi varesine, in zone boscose, in siti di pascolo, in luoghi cespugliosi, e, talvolta, su rocce di dirupi. La sua presenza è affine con la ricchezza da parte del terreno di humus.

Fioritura

La fioritura della A. vulgaris avviene in un periodo compreso tra i mesi di maggio ed agosto.

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

La A. vulgaris è notoriamente velenosa: tutta la pianta (e soprattutto le capsule con i semi) contiene un glicoside che, per decomposizione, dà luogo ad acido cianidrico; la pianta contiene anche alcaloidi. Ciò nonostante l'A. vulgaris ha utilizzo terapeutico e viene usata come diuretico, calmante, antiscorbutico, detersivo e antiputrido per piaghe e ulcere. E' possibile anche ricavare uno sciroppo, molto efficacie per calmare la tosse. Si ricorda che, nella Provincia di Varese vige il divieto assoluto di raccolta, in quanto la specie risulta protetta.


Immagini


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