Pendulina

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Rosa Pendulina
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Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Rosaceae
Famiglia: Ranuncolaceae
Genere: Rosa
Specie: R. pendulina
Nomenclatura binomiale
Rosa pendulina
L.
Nomi comuni

Rosa alpina

Rosa pendulina (L.)

Come si presenta

La Rosa pendulina è un arbusto nano latifoglio, che forma estesi tappeti. E' variabile in altezza dai 100 ai 200 cm.

Possiede delle foglie glabre e dentate, verdi scure sulla faccia superiore e ten

I fiori possiedono cinque petali liberi, di colore rosa acceso o rosso-violacei. All' interno della corolla sono facilmente notabili numerosi stami gialli. Lo scapo è legnoso e possiede poche spine, che spariscono totalmente nei rami pù alti.

Il frutto, che viene più specificamente detto cinorrodo, è molto simile a quello della rosa canina, e si presenta come una bacca di colore rosso. Il suo particolare nome viene dal greco e deriva dal fatto che un tempo si pensava potesse guarire dalla rabbia. E' interessante notare come questo frutto nasca solamente nelle rose allo stato selvatico, quindi le più antiche, e non nelle rose coltivate.

Habitat

Cresce nei boschi radi, nei pascolie nei luoghi rupestri, dai 500 ai 2600 mt.

Fioritura

giugno luglio, i frutti invece appaiono nel tardo autunno e nel primo inverno


Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

I frutti della rosa pendulina sono utilizzati in tutta l' Europa e negli Usa per preparare the, gelatine, marmellate e sciroppi. E' curioso notare come le proprietà dei cinorrodi, che contengono vitamina C, A, B1, B2 e P, vengono esaltate dal freddo intenso. A causa dell' abbondante presenza di questa vitamina i cinorrodi possono essere utilizzati in caso di avitaminosi, in quanto posdono essre considerati degli ottimi ricostituenti, che aumentano le difese organiche. Il modo più semplice per beneficiare di queste proprietà è mangiare direttamente questi frutti, facendo attenzione a non ingerire i semi, altrimenti è possibile ricavarne ottime marmellate o infusi.


Immagini

Link

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