Mezereum: differenze tra le versioni

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==''Daphne mezereum'' (L.)==
==''Daphne mezereum'' (L.)==




===Come si presenta===
===Come si presenta===
===Come si presenta===
La ''Daphne mezereum'' è una pianta arbustiva e decidua che si erge fino ad un'altezza di circa 70 cm.
La ''D. mezereum'' è una pianta arbustiva (dunque dal fusto legnoso) e decidua (ciò significa che durante un certo periodo dell'anno perde completamente le sue foglie), che si erge fino ad un'altezza di circa 70 cm (anche se raramente è possibile trovarla svilupparsi fino ad una altezza di 1 m).
Si presenta con un [[Strutture vegetali#F|'''fusto''']],  legnoso ed eretto, con la corteccia di colore grigio-rosato cosparsa di grinze e piccole escrescenze,la sommità presenta numerose ramificazioni.


La pianta si presenta con un '''fusto''', come già detto, legnoso ed eretto, con la corteccia di colore grigeo-rosato cosparsa di grinze e piccole escrescenze simili a verruche (si trattano di "cicatrici" lasciate dalle foglie cadute in precedenza). Nella parte più sommitale il fusto si risolve in numerosissime ramificazioni.  
Le '''foglie''' si trovano sulla sommità di un corto [[Strutture vegetali#P|picciolo]] il quale si origina all'apice dei rami formando assemblamenti a rosette su ognuna ramificazione del fusto. le foglie hanno aspetto membranoso, con forma oblungo-lanceolata (sono lunghe da 3 a 8 cm) e di colore verde grigio nella pagina inferiore e verde vivace nella pagina superiore.  


Le '''foglie''' si trovano all'apice di un corto picciolo il quale, a sua volta, si origina, insieme ad altri, all'apice dei rami formando assemblamenti a rosette sulla sommità di ogni ramificazione del fusto. Ogni foglia si presenta dall'aspetto membranoso, con forma oblungo-lanceolata (sono lunghe da 3 a 8 cm) e di colore verde grigio nella pagina inferiore e verde vivace nella pagina superiore. Essendo la pianta decidua tutte le foglie sono caduche.
I '''fiori''' privi di picciolo sono di colore rosa chiaro. Sono organizzati in gruppi ai lati della parte terminale di ogni ramificazione.
Ogni fiore è costituito da un [[Strutture vegetali#P|perianzio]] rosso-purpureo costituito da 4 lacinie lanceolate (3-4 mm di larghezza e 5-6 mm di lunghezza) che terminano in un tubo di 7 mm di lunghezza, dove sono collocati gli organi riproduttivi della pianta.
Essi spuntano prima delle foglie ed emanano un delicato e persistente profumo.


I '''fiori''' sessili (dunque privi di picciolo) sono di colore rosa chiaro. Sono organizzati in gruppi ai lati della parte terminale di ogni ramificazione del fusto.
Ogni fiore è costituito da un perianzio rosso-purpureo costituito da 4 lacinie lanceolate (3-4 mm di larghezza e 5-6 mm di lunghezza) che terminano in un tubo di 7 mm di lunghezza, dove sono collocati gli organi riproduttivi della pianta.
Essi spuntano prima delle foglie (la pianta si definisce, quindi, ''caulifloria'') ed emanano un delicato e persistente profumo.


 
Il fiore, una volta fecondato, diventa un '''frutto''' che si presenta come una drupa sferica inizialmente verde che matura assumendo un colore rosso intenso. A differenza del fiore si trova "appeso" ad un breve [[Strutture vegetali#P|peduncolo]]. Contiene un solo [[Strutture vegetali#S|seme]] di colore giallognolo e ricco di sostanze oleose.
Il fiore, una volta fecondato, diventa un '''frutto''' che si presenta come una drupa sferica inizialmente verde che matura assumendo un colore rosso intenso.


===Habitat===
===Habitat===
Originaria dell'Europa e dell'Asia, cresce tra i faggi, sparsa nei boschi di latifoglie e nei prati, sulle rupi cespugliate, lungo il greto dei torrenti. Predilige il suolo calcareo
Originaria dell'Europa e dell'Asia, cresce tra i faggi, sparsa nei boschi di latifoglie e nei prati, sulle rupi cespugliate, lungo il greto dei torrenti. Predilige il suolo calcareo.


===Fioritura===
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===Particolarità e curiosità===
===Particolarità e curiosità===
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E' specie fortemente tossica in ogni sua parte Conosciuta dagli albori della storia per le sue proprietà medicinali. La corteccia contiene la "mezereina". Poche drupe, se ingerite, possono provocare la morte di un uomo.


Etimologia: il nome generico viene dal greco Daphne = "alloro," per la somiglianza delle foglie, il nome specifico dall'arabo e significa "mortale" con riferimento alla elevata tossicità della pianta.


Proprietà ed utilizzi:  Specie tossica
Il binomio scientifico con cui viene identificata la pianta da Linneo (''Daphne mezereum'') ha origini etimologiche molto antiche.
Alla pari delle altre specie del genere Daphne, è una pianta molto velenosa in tutte le sue parti, mortale per l'ingestione di bacche e semi.  
In primis il nome del genere, Daphne, deriva dal greco e significa alloro, per la forte somiglianza delle foglie di questa pianta a quelle di alloro.
La medicina popolare impiega l'estratto alcolico della corteccia per uso esterno contro i dolori reumatici. Inoltre questa pianta viene usata in fitoterapia come dermopurificante, dermoprotettivo e depurativo drenante.
Al nome ''Daphne'' viene associato ad un episodio della mitologia greca secondo il quale Dafne era una giovane sacerdotessa della quale si era infatuato il dio Apollo.Per sottrarsi all'inseguimento del dio invocò l'aiuto del padre che la trasformò in una pianta di alloro.


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Il nome specifico, invece, trae origine dall'arabo secondo il quale significa "mortale" con ovvio riferimento alla elevata tossicità di tutte le parti della pianta.


Il nome generico di questa pianta (Daphne) lo troviamo usato per la prima volta negli scritti del medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma di nome Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa). Probabilmente nel nominare questa ed altre piante dello stesso genere si ricordò della leggenda di Apollo e Dafne. Il nome Daphne in greco significa “alloro” e le foglie di queste piante sono molto simili a quelle dell'alloro.
Tuttavia come pianta è conosciuta dagli albori della storia per le sue proprietà medicinali infatti nella medicina popolare può essere impiegato l'estratto alcolico della corteccia per uso esterno contro i [[Biofarmacologia#A|dolori reumatici]] oppure  sotto forma di altre preparazioni in fitoterapia come dermopurificante, dermoprotettivo e depurativo drenante.
Mentre il nome specifico (mezereum) deriva da una radice araba e significa “mortale”, questo in riferimento ovviamente alla velenosità della pianta[1].
La corteccia e le bacche contengono la ''mezereina'' (un diterpene estremamente tossico) e la''dafnina'' (un “glucoside cumarinico”).
Il binomio scientifico completo è stato definito da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
Curioso che le bacche,pur essendo velenose, sono mangiate dai tordi evidentemente immuni alla tossina.
I tedeschi chiamano questa pianta col nome di Gewohnlicher Seidelbast, oppure Kellerhals, oppure Zilande; mentre i francesi la chiamano Daphne mezereon, oppure Bois gentil, ma anche Jolibois; mentre gli anglosassoni la chiamano Spurge Olive.


===Immagini===
===Immagini===

Versione attuale delle 12:04, 3 mar 2013

Daphne mezereum


Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Myrtales
Famiglia: Thymelaeaceae
Genere: Daphne
Specie: mezereum
Nomenclatura binomiale
Daphne mezereum
L.
Sinonimi

Fior di stecco, Camelea, Mazzereo, Pepe di monte


Daphne mezereum (L.)

Come si presenta

La Daphne mezereum è una pianta arbustiva e decidua che si erge fino ad un'altezza di circa 70 cm. Si presenta con un fusto, legnoso ed eretto, con la corteccia di colore grigio-rosato cosparsa di grinze e piccole escrescenze,la sommità presenta numerose ramificazioni.

Le foglie si trovano sulla sommità di un corto picciolo il quale si origina all'apice dei rami formando assemblamenti a rosette su ognuna ramificazione del fusto. le foglie hanno aspetto membranoso, con forma oblungo-lanceolata (sono lunghe da 3 a 8 cm) e di colore verde grigio nella pagina inferiore e verde vivace nella pagina superiore.

I fiori privi di picciolo sono di colore rosa chiaro. Sono organizzati in gruppi ai lati della parte terminale di ogni ramificazione. Ogni fiore è costituito da un perianzio rosso-purpureo costituito da 4 lacinie lanceolate (3-4 mm di larghezza e 5-6 mm di lunghezza) che terminano in un tubo di 7 mm di lunghezza, dove sono collocati gli organi riproduttivi della pianta. Essi spuntano prima delle foglie ed emanano un delicato e persistente profumo.


Il fiore, una volta fecondato, diventa un frutto che si presenta come una drupa sferica inizialmente verde che matura assumendo un colore rosso intenso. A differenza del fiore si trova "appeso" ad un breve peduncolo. Contiene un solo seme di colore giallognolo e ricco di sostanze oleose.

Habitat

Originaria dell'Europa e dell'Asia, cresce tra i faggi, sparsa nei boschi di latifoglie e nei prati, sulle rupi cespugliate, lungo il greto dei torrenti. Predilige il suolo calcareo.

Fioritura

Da febbraio ad aprile e talvolta sino a maggio

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.


Il binomio scientifico con cui viene identificata la pianta da Linneo (Daphne mezereum) ha origini etimologiche molto antiche. In primis il nome del genere, Daphne, deriva dal greco e significa alloro, per la forte somiglianza delle foglie di questa pianta a quelle di alloro. Al nome Daphne viene associato ad un episodio della mitologia greca secondo il quale Dafne era una giovane sacerdotessa della quale si era infatuato il dio Apollo.Per sottrarsi all'inseguimento del dio invocò l'aiuto del padre che la trasformò in una pianta di alloro.

Il nome specifico, invece, trae origine dall'arabo secondo il quale significa "mortale" con ovvio riferimento alla elevata tossicità di tutte le parti della pianta.

Tuttavia come pianta è conosciuta dagli albori della storia per le sue proprietà medicinali infatti nella medicina popolare può essere impiegato l'estratto alcolico della corteccia per uso esterno contro i dolori reumatici oppure sotto forma di altre preparazioni in fitoterapia come dermopurificante, dermoprotettivo e depurativo drenante. La corteccia e le bacche contengono la mezereina (un diterpene estremamente tossico) e ladafnina (un “glucoside cumarinico”). Curioso che le bacche,pur essendo velenose, sono mangiate dai tordi evidentemente immuni alla tossina.

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