Giardino

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Template:Header Il Giardino sorge sulla sommità del Parco regionale Campo dei Fiori . E’ dedicato al grande botanico Ruggero Tomaselli, studioso di merito internazionale, che fu sostenitore del Giardino fin dagli inizi. La Signora Giuseppina Tomaselli ha donato tutte le pubblicazioni del marito all’Università di Pavia e alla Cittadella di Campo dei Fiori. Come le altre istituzioni della Cittadella, il Giardino fu ideato nel 1956 dal Gruppo Naturalistico, strenuo propositore della Legge Regionale sui Parchi e sulle Riserve Naturali.

In media giungono al Giardino 22.000 visitatori all’anno in gran parte scolaresche e comitive che, su appuntamento, effettuano la visita che dura dalle 2 alle 3 ore.

Il macigno porfirico ricorda al visitatore i pionieri della montagna Leopoldo e Maria Zambeletti, genitori della signora Sofia che donò i luoghi. La qualità di "riserva integrale speciale" è un riferimento storico. Il giardino sorse quando la Regione Lombardia non aveva ancora legiferato.

Lungo le fioriere del viale d’accesso principale è collocata la flora del Campo dei Fiori .

Poiché la costruzione delle opere territoriali e la conduzione del Giardino si basano su attività di volontariato, fu possibile iniziarne l’opera solo nel 1981 , grazie ad un finanziamento della Direzione Generale Economia Montana e Foreste con la collaborazione del benemerito Corpo Forestale dello Stato ed in massima parte al lavoro manuale dei Soci. La specialità consiste nella tutela integrale degli endemismi locali e contro la contaminazione di specie ruderali o infestanti.

IL GIARDINO MONTANO PER LA BIODIVERSITÀ "RUGGERO TOMASELLI"

Il Giardino si sviluppa alla sommità del Parco regionale Campo dei Fiori. È dedicato al grande botanico Ruggero Tomaselli, studioso di merito internazionale, sostenitore di questa iniziativa fin dagli inizi La signora Giuseppina Tomaselli, dopo la scomparsa del professore, ha donato tutte le pubblicazioni del marito all'Università di Pavia e alla Cittadella di Campo dei Fiori.
Come le altre istituzioni della Cittadella, il Giardino fu ideato già nel 1956 dal Gruppo naturalistico, strenuo propositore della legge regionale sui parchi e sulle riserve naturali. La qualità di "riserva integrale speciale" è un riferimento storico, infatti il giardino sorse quando la Regione Lombardia non aveva ancora legiferato. Poiché la costruzione delle opere territoriali e la conduzione del Giardino si basano su attività di volontriato, fu possibile iniziarne l'opera solo nel 1981, grazie a un finanziamento della Direzione generale Economia montana e Foreste, con la collaborazione del benemerito Corpo forestale dello Stato, e soprattutto grazie al prezioso lavoro manuale dei soci.
Le finalità educative, didattiche e divulgative che l'istituzione si pone, in sintonia con gli scopi originali della Cittadella, trovano ampio riscontro nella frequentazione del Giardino, che in media vede l'afflusso di 22.000 visitatori all'anno, in gran parte scolaresche e comitive che, su appuntamento, ne compiono la visita, della durata di due-tre ore.
Il Giardino è suddiviso in settori per ognuno dei quali il Centro studi botanici ha predisposto un'apposita guida botanica. Quindi, per favorire l'apprendimento attivo, l'area non è stata diffusamente "cartellinata": lo studioso, l'allievo, il laureando devono scoprire e classificare le piante seguendo le indicazioni contenute nei manuali. Il primo obiettivo del Giardino è infatti quello dell'educazione alla conoscenza, al rispetto della Natura e dei delicati equilibri della biodiversità vegetale e animale.
Accanto al ruolo didattico, e di pari importanza, il Giardino "Tomaselli" svolge una specifica attività scientifica protezionistica che consiste nella tutela integrale degli endemismi locali e nella prevenzione dalla diffusione di specie ruderali o infestanti. La posizione isolata del Massiccio di Campo dei Fiori, anche se di elevazione modesta, e la natura carbonatica delle rocce fanno del suo crinale una stazione di indubbio interesse per un campionario di specie endemiche delle scogliere insubriche.