Fitofarmaceutica

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In questa sezione cercheremo di spiegare alcuni termini che avrete incontrato o incontrerete nelle pagine di wikibotanica. La fitofarmaceutica è lo studio di farmaci derivati direttamente dagli organismi vegetali. Questa farmacologia ha radici antiche nella storia dell'uomo e per la precisione si stima la sua comparsa quando gli uomini primitivi iniziarono a stanziarsi e a coltivare, in particolare le donne avevano il compito di cercare erbe medicinali, da li cominciarono a sperimentare l'effetto di alcune piante su varie parti del corpo, talune con effetto benefico e altre con effetti velenosi.

La Preparazione dei Medicamenti

Il Cataplasma

Questo è il rimedio usato per curare le infiammazioni della pelle, enfiagioni, ferite, piaghe, ulcere, dolori reumatici. Per preparare il cataplasma si pestano le ebe fresche e si versa la poltiglia sopra una pezzuola che viene applicata sulla parte malata. In alcuni casi si fa bollire l'erba in poco latte, finchè questo non è evaporato; l'erba così trattata viene stesa ancora tiepida su una pezzuola. In qualche caso al posto del latte si usa l'aceto.

Il Decotto

Questo genere di preparazione si adotta per tutte quelle piante i cui principi attivi sono termoresistenti, oppure se è indicato l'utilizzo di parti legnose, quali radici, corteccia, rami o semi, che rilasciano difficilmente i loro principi. Legni e radici prima di essere cotti devono essere pestati o raspati, tagliuzzati, e quindi messi a macerare in acqua fredda per 12 ore, in modo tale da favorire la successiva estrazione. A questo punto si mette a bollire la droga a fuoco basso, per un tempo che può andare da pochi minuti a qualche ora, a seconda delle indicazioni: il decotto così ottenuto viene passato ancora caldo con un colino, oppure filtrato con una pezzuola di tela, che verrà poi ben strizzata affinché vengano recuperati tutti i principi attivi.

La cottura, chiaramente, è ottima poiché il calore favorisce una migliore estrazione dei principi attivi.

L'Infuso

Questa preparazione con pochi e semplici passaggi permette di ottenere una bevanda più leggera del del decotto, ma ugualmente efficace. La principale differenza con il decotto è il tempo di contatto con l'acqua calda, molto minore nell'infuso.

L'infuso viene adoperato in tutti quei casi in cui una cottura troppo prolungata potrebbe risultare dannosa (poiché porterebbe alla decomposizione dei principi attivi). Foglie, fiori, radici, o altre parti della pianta vengono tagliuzzate e sminuzzate, poi versate nell'acqua bollente; il recipiente di cottura viene chiuso con un coperchio, in modo tale da mantenere la droga in infusione almeno per un quarto d'ora. A questo punto si cola l'infuso ottenuto con un normale colino o con una pezzuola di tela.

Qualche volta al posto dell'acqua si utilizza vino, aceto, o alcol, sfruttando così le diverse proprietà solventi di queste sostanze (e, quindi, separando differenti principi attivi).

La Macerazione

La macerazione viene utilizzata principalmente per estrarre quei principi attivi che verrebbero dispersi utilizzando il calore, oppure quando si vuole che solo determinati principi passino in soluzione: per questo motivo si sfruttano le capacità "selettive" di alcuni solventi organici, quali alcool, aceto o vino, che vengono utilizzati al posto dell'acqua nella preparazione. La principale differenza tra macerazione e tintura è che nella prima si utilizzano solo droghe secche, nella seconda, invece, solo parti fresche.

Il macerato viene preparato seguendo questi pochi passi. Si immerge la droga tagliuzzata o grossolanamente polverizzata nel solvente scelto, e si lascia macerare per qualche ora, o qualche giorno, oppure qualche settimana. Anche in questo caso, trascorso il tempo necessario, si filtra con una pezzuola di tela, oppure con un normale colino, facendo attenzione a recuperare tutti i principi attivi (quindi strizzando il residuo rimasto).

Il Succo Fresco

In funzione del quantitativo di materiale a disposizione si possono utilizzare due differenti metodologie di preparazione.

La prima preparazione è indicata nel caso in cui si abbiano a disposizione cospicui quantitativi di droga. Si lavano le bacche, o l'erba, o i frutti, si asciugano o si lasciano a sgocciolare, poi si mettono all'aria; si sminuzzano e si raccolgono in un canovaccio. A questo punto si fa un fagottino, che verrà torto e strizzato sopra un bacinella, in modo tale da far uscire tutto il liquido contenuto nella droga.

Nel caso in cui sia presente poco materiale si può invece pestare con un mortaio la parte interessata della pianta, precedentemente pulita e lasciata asciugare. La poltiglia ottenuta si filtra attraverso un canovaccio o con una pezzuola di cotone, in modo tale da liberare i residui inutili.

Il Tè

In biofarmacologia il è semplicemente un infuso corretto con un pezzetto di scorza di limone, arancio, qualche chiodo di garofano o un pezzetto di cannella. Per la preparazione si rimanda quindi alla sezione Infuso.

La Tintura

Il termine "tintura" può essere riferito a due differenti tipologie di preparato: la tintura madre e la tintura alcolica. Entrambe le tcniche sono funzionali ad estrarre, con l'utilizzo di adeguati solventi, in genere alcolici, i principi attivi contenuti in droghe fresche; come si può già intuire, quindi, i passi da seguire per arrivare ad ottenere una tintura saranno simili a quelli sopra descritti per il macerato (con la grande differenza che in questo caso si utilizzavano parti di piante secche).

Il primo processo per ottenere una tintura è quindi la macerazione: si versa in una bottiglia dell'alcool della gradazione adeguata (dipende dai casi specifici), e si mette a macerare la pianta finemente tagliuzzata per 4 o 5 giorni; si filtra poi il liquido con carta o con una pezzuola e si pone in una bottiglietta con contagocce.

Altrimenti si può utilizzare un metodo simile, che permette, però, di estrarre più principi attivi. Inizialmente si divide l'alcool in due parti: la prima parte viene utilizzata per la macerazione dell'erba fresca, come descritto sopra; dopo 4 o 5 giorni si filtra il liquido e si mette in una bottiglietta. Il residuo della macerazione (cioè la droga recuperata durante la filtrazione) viene nuovamente posta in infusione nella seconda parte di alcool; dopo altri 4 o 5 giorni si filtra nuovamente e si unisce questo secondo liquido al primo, nella boccetta con contagocce.

La differenza tra tintura e tintura madre è principalmente quantitativa: si parla infatti di tintura madre se il rapporto droga-solvente è 1:10 (ad esempio 1 Kg di droga fresca per 10 Kg di solvente), mentre la tintura alcolica ho un rapporto differente, ad esempio 1:3. Il termine "madre", invece, fa riferimento al fatto che generalmente questi preparati sono il "punto di partenza" di altre preparazioni -chiamate, per l'appunto, preparazioni figlie.

L'Unguento

Gli unguenti sono pomate grasse, generalmente preparate mescolando erbe o loro succhi con vaselina, lanolina, grasso di maiale (anche se è caldamente consigliato non utilizzare quest'ultimo in preparazioni destinate a non essere consumate nel corso di una giornata, perché irrancidisce facilmente), cera d'api o glicerina. Le pomate vengono utilizzate per favorire l'assorbimento di principi attivi per via cutanea.

Il Vino Medicinale

Detto anche enolito, il vino medicinale è una preparazione ottenuta per macerazione di droghe o per semplice solubilizzazione di principi attivi in una soluzione alcolica.

Esistono diverse metodologie di preparazione, alcune più articolate, altre più immediate. Una prima possibilità è la macerazione di droghe secche o fresche per un periodo di tempo generalmente più lungo rispetto al macerato o alla tintura: da 5 a 15 giorni. In questo caso si ottiene un enolito detto tintura vinosa. Altrimenti, più semplicemente, si può diluire un estratto, o direttamente principi attivi, nel vino.

E' interessante notare che in funzione delle necessità estrattive, si utilizza un vino piuttosto che un altro. Il vino rosso, infatti, è utilizzato per la preparazione di enoliti ad azione astringente: in questo modo durante il processo di estrazione i tannini (le principali sostanze chimiche responsabili dell'effetto prima indicato) contenuti nel vino rosso si sommano a quelli estratti dalla droga, andando così a potenziare l'effetto farmacologico della pianta. Il vino bianco, invece viene utilizzato in tutti quei casi in cui i tannini farebbero precipitare i principi attivi che si vogliono estrarre e, in genere, nelle preparazioni ad effetto diuretico; i vini liquorosi (come il Marsala) sono sfruttati per l'estrazione di principi attivi da droghe molto resinose.

Effetti

Sono sottoelencati in ordine alfabetico gli effetti farmacologici di alcune piante

Indice: A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

A

Abortivo

Induce l'espulsione del feto dall'utero.

Analgesico

Aiuta a diminuire il dolore.

Antalgico

Calma tutti i dolori.

Antiartritico

Aiuta a prevenire l'artite.

Antidissenterico

Aiuta a prevenire la dissenteria.

Antieczematico

Aiuta a prevenire la formazione di eczemi.

Antiemetico

Aiuta a prevenire il vomito.

Antiemicranico

Aiuta ad eliminare l'emicrania.

Antiemorragico

Aiuta a prevenire emorragie interne od esterne.

Antiepilettico

Evita il manifestarsi di attacchi epilettici.

Antifebbrile

Aiuta la diminuzione della temperatura corporea.

Antigottosa

Aiuta a prevenire la gotta.

Antinevralgica

Riduce il dolore dovuto a irritazione delle terminazioni dei nervi.

Antiparassitario

Aiuta l'espulsione di agenti parassitari.

Antiputrido

Aiuta a prevenire la putrefazione.

Antireumatico

Aiuta ad eliminare i reumatismi.

Antiscorbuto

Aiuta a prevenire lo scorbuto.

Antisettico

Che agisce contro le infezioni.

Antispasmodico

Aiuta il rilassamento delle fibre muscolari liscie degli organi interni.

Aperitivo

Stimola l'appetito.

Astringente

Causa la costrizione dei vasi sanguinei e diminuisce la produzione di secreto da parte delle mucose.

B

Bechico

Calma e placa la tosse

Battericida

Aiuta l'eliminazione di organismi, quali batteri.

C

Calmante

Aiuta a calmare i nervi.

Cardiocinetica

Catartico

Vedi Lassativo.

Colagogo

Stimola la produzione ed emissione di bile nell'intestino.

Colinergico

Produce effetti simili a quelli dell'acetilcolina.

D

Depurativo

Libera l'organismo e il sangue da elementi tossici.

Detersivo

Pulisce ferite e piaghe.

Diaforetico

Stimola la produzione di sudore.

Diuretico

Aiuta la produzine e l'espulsione di urina.

E

Emetico

Provoca spasmi del diaframma che causano il vomito.

Emmenagogo

Stimola il ciclo mestruale.

Emolliente

Rende morbidi e soffici gli strati superficiali della cute, aumentandone l'elasticità.

Espettorante

Aiuta l'espulsione del catarro dalle vie aeree.

F

Febbrifugo

Aiuta a prevenire la febbre.

I

Ipnotico

Induce il sonno.

Ipotensivo

Diminuisce la pressione arteriosa sanguinea.

L

Lassativo

Purgante che aumenta la motilità dell'intestino.

P

Pettorale

Stimola l'espettorazione delle secrezione bronchiali, eliminando così la tosse e l'infiammazione delle vie respiratorie.

Purgativo

Vedi Lassativo.

R

Refrigerante

Aiuta a diminuire la temperatura corporea.

Rimineralizzante

Aiuta ad aumentare la quantità di sali minerali nel corpo.

Risolvente

Elimina mali in generale, ed in particolare ascessi, ingorghi, ostruzioni e granulomi.

S

Sedativo

Diminuisce l'eccitabilità del sistema nervoso.

Sudoriparo

Stimola la produzione di sudore.

T

Tonico

Aumenta il tono, l'energia e la funzionalità di alcuni organi.

V

Vermifugo

Aiuta ad eliminare e prevenire la presenza di vermi nel corpo umano.

Vulnerario

Aiuta a risanare ferite esterne, come tagli e piaghe.