Canina: differenze tra le versioni

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===Come si presenta===
===Come si presenta===
La Rosa canina è un arbusto nano latifoglio dalle radici profonde con un' altezza che può variare dai 30 ai 200 cm. Si presenta come una pianta con  arcuati fusti legnosi glabri, dotati di robuste spine rosse adunche a base allungata e compressa lateralmente. Le sue foglie, caduche, sono costituite da due o tre paia di foglioline ovali dentate, mentre i fiori, larghi 4-5 cm sono poco profumati, hanno grandi petali liberi biancastri e rosa prevalentemente sui lobi, con sepali riflessi e caduchi dopo la fioritura . I frutti sono globosi-ovoidei, di colore rosso scarlatto.
La Rosa canina è un arbusto nano e perenne.
È una pianta caratterizzata dal possedere lunghi [[Strutture vegetali#F|'''fusti''']] epigei con un caratteristico andamento arcuato (di altezza che può variare dai 30 ai 200 cm) glabri e dotati di robuste spine rosse. Quest'ultime si presentano adunche (ossia dalla caratteristica forma "ad uncino") con base allungata e appiattite in senso longitudinale. Il fusto ipogeo è costituito da [[Strutture vegetali#R|radici]] molto ramificate che si distribuiscono molto in profondità.
 
Possiede '''foglie''' caduche e composte (in particolare sono imparipennate, cioè il numero di foglioline che la compongono è dispari e all'apice della foglia è presente una fogliolina di aspetto più o meno simile a quelle che occupano i margini laterali della foglia stessa). Ogni foglia essendo, come già detto, composta è costituita da cinque o sette foglioline (così vengono chiamate in gergo botanico le unità, o segmenti, che insieme costituiscono una singola foglia composta). Ogni fogliolina si presenta di forma ovale o ellissoidale, di colore verde (quelle più giovani sono caratterizzate dal possedere un colore più chiaro e intenso), con i margini  evidentemente dentati (presentano fino a 10/12 dentini).
 
I '''fiori''' hanno grandi [[Strutture vegetali#P|petali]] liberi e sono mediamente larghi 4-5 cm. Sono poco profumati e hanno un colore biancastro, tendente al rosa nella zona dei lobi.
 
Il '''frutto''' è globoso-ovoideo e liscio, di colore rosso scarlatto. I ricettacoli fruttiferi sono ricoperti da piccoli peli.


===Habitat===
===Habitat===
Generalmente la Rosa canina cresce nelle siepi, nei boschi radi e nei luighi cespugliosi collinari o di bassa montagna, fino ai 1900 m, su terreni silicei. Si può uniformamente trovare in quasi tutta l' Europa, l' Africa del Nord, l' Asia Occidentale e nel sub- continente Indiano.
Generalmente la Rosa canina cresce nelle siepi, nei boschi radi e nei luighi cespugliosi collinari o di bassa montagna, fino ai 1900 m, su terreni silicei. Si può uniformamente trovare in quasi tutta l' Europa, l' Africa del Nord, l' Asia Occidentale e nel sub-continente Indiano.


===Fioritura===
===Fioritura===
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La Rosa canina è stata utilizzata come simbolo della monarchia britannica e della stessa Inghilterra fin dai tempi di Re Enrico VII, che la adottò come emblema ufficiale della dinastia dei Tudor.
La Rosa canina è stata utilizzata come simbolo della monarchia britannica e della stessa Inghilterra fin dai tempi di Re Enrico VII, che la adottò come emblema ufficiale della dinastia dei Tudor.


Questa pianta veniva anche largamente utilizzata per il suo contenuto di vitamina C, presente nei ricettacoli fruttiferi, chiamati cinorroidi. Essi contengono anche muricina, fibrina, vaniglina, un olio volatile e caroteni.
E' interessante notare come, nonostante l'importante simbologia ad essa associata, e nonostante sia antenata delle rose coltivate, questa rosa delle siepi considerata tra i più importanti fiori coltivati, sia stata definita "canina", che significa "di nessun valore".
I fiori possono essere utilizzati come lassativo leggero. I cinorrodi devono il loro nome volgare, grattaculo, al prurito irritante causato dai piccoli peli che ricoprono i fruttini. Questi peli vennero somministrati come vermifughi. Sulla pelle producono un prurito insopportabile. Con i fruttini privati dei peli si prepara un decotto di colore rosso o dall' odore vanigliato, che si consuma come tè ed ha un azione leggermente sedativa. I ricettacoli fruttiferi posseggono anche proprietà astringenti, diuretiche e antiscorbutiche. Vengono quindi impiegati contro la diarrea, la debolezza digestiva, le malattie renali, le calcolosi, i catarri vegetali e come diuretici.
Una possibile spiegazione che viene data a giustificare questa eccessiva sottovalutazione risale all'antica Grecia. La Rosa selvatica venne chiamata canina perché si riteneva che le sue radici potessero curare la rabbia procurata dai morsi dei cani. Il nome è poi passato ai Romani. Plinio il Vecchio infatti afferma che un soldato venne guarito dalla rabbia proprio grazie a questa pianta. Infine è passato nel linguaggio comune di tutta Europa.
 
Questa pianta veniva anche largamente utilizzata per il suo contenuto di vitamina C, presente nei ricettacoli fruttiferi, chiamati cinorrodi. Essi contengono anche muricina, fibrina, vaniglina, un olio volatile e caroteni.
I fiori possono essere utilizzati come lassativo leggero.
 
I cinorrodi devono il loro nome volgare, grattaculo, al prurito irritante causato dai piccoli peli che ricoprono i semi. Questi peli vennero somministrati come vermifughi. Sulla pelle producono un prurito insopportabile. Con i fruttini privati dei peli si prepara un decotto di colore rosso o dall' odore vanigliato, che si consuma come tè ed ha un azione leggermente sedativa. I ricettacoli fruttiferi posseggono anche proprietà [[Biofarmacologia#A|astringenti]], [[Biofarmacologia#D|diuretiche]] e [[Biofarmacologia#A|antiscorbutiche]] (per la presenza di vitamina C). Vengono quindi impiegati contro la diarrea, la debolezza digestiva, le malattie renali, le calcolosi, i catarri vegetali e come diuretici.
 
 
I fiori essicati forniscono anche la base per la ben nota "acqua di rose".
I fiori essicati forniscono anche la base per la ben nota "acqua di rose".


E' infine interessante notare come questa rosa delle siepi, antenata delle rose coltivate, considerate tra i più importanti fiori coltivati, sia stata definita "canina", che significa "di nessun valore".
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Una possibile spiegazione che viene data a giustificare questa eccessiva sottovalutazione risale all' antica Grecia. La Rosa selvatica venne chiamata canina perchè si riteneva che le sue radici potessero curare la rabbia procurata dai morsi dei cani. Il nome è poi passato ai Romani. Plinio il Vecchio infatti afferma che un soldato venne guarito dalla rabbia proprio grazie a questa pianta. Infine è passato nel linguaggio comune di tutta Europa.  
 
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Versione attuale delle 11:53, 3 mar 2013

Rosa canina
Rosa canina.jpg
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Rosaceae
Famiglia: Ranuncolaceae
Genere: Rosa
Specie: R. canina
Nomenclatura binomiale
Rosa canina
L.
Sinonimi

Rosa lutetiana Léman

Nomi comuni

Rosa di macchia o Rosa selvatica

Rosa canina (L.)

Come si presenta

La Rosa canina è un arbusto nano e perenne. È una pianta caratterizzata dal possedere lunghi fusti epigei con un caratteristico andamento arcuato (di altezza che può variare dai 30 ai 200 cm) glabri e dotati di robuste spine rosse. Quest'ultime si presentano adunche (ossia dalla caratteristica forma "ad uncino") con base allungata e appiattite in senso longitudinale. Il fusto ipogeo è costituito da radici molto ramificate che si distribuiscono molto in profondità.

Possiede foglie caduche e composte (in particolare sono imparipennate, cioè il numero di foglioline che la compongono è dispari e all'apice della foglia è presente una fogliolina di aspetto più o meno simile a quelle che occupano i margini laterali della foglia stessa). Ogni foglia essendo, come già detto, composta è costituita da cinque o sette foglioline (così vengono chiamate in gergo botanico le unità, o segmenti, che insieme costituiscono una singola foglia composta). Ogni fogliolina si presenta di forma ovale o ellissoidale, di colore verde (quelle più giovani sono caratterizzate dal possedere un colore più chiaro e intenso), con i margini evidentemente dentati (presentano fino a 10/12 dentini).

I fiori hanno grandi petali liberi e sono mediamente larghi 4-5 cm. Sono poco profumati e hanno un colore biancastro, tendente al rosa nella zona dei lobi.

Il frutto è globoso-ovoideo e liscio, di colore rosso scarlatto. I ricettacoli fruttiferi sono ricoperti da piccoli peli.

Habitat

Generalmente la Rosa canina cresce nelle siepi, nei boschi radi e nei luighi cespugliosi collinari o di bassa montagna, fino ai 1900 m, su terreni silicei. Si può uniformamente trovare in quasi tutta l' Europa, l' Africa del Nord, l' Asia Occidentale e nel sub-continente Indiano.

Fioritura

Questa pianta fiorisce a inizio estate, in un periodo compreso tra Maggio e Luglio. I frutti invece raggiungono la completa maturazione nel tardo autunno.

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

La Rosa canina è stata utilizzata come simbolo della monarchia britannica e della stessa Inghilterra fin dai tempi di Re Enrico VII, che la adottò come emblema ufficiale della dinastia dei Tudor.

E' interessante notare come, nonostante l'importante simbologia ad essa associata, e nonostante sia antenata delle rose coltivate, questa rosa delle siepi considerata tra i più importanti fiori coltivati, sia stata definita "canina", che significa "di nessun valore". Una possibile spiegazione che viene data a giustificare questa eccessiva sottovalutazione risale all'antica Grecia. La Rosa selvatica venne chiamata canina perché si riteneva che le sue radici potessero curare la rabbia procurata dai morsi dei cani. Il nome è poi passato ai Romani. Plinio il Vecchio infatti afferma che un soldato venne guarito dalla rabbia proprio grazie a questa pianta. Infine è passato nel linguaggio comune di tutta Europa.

Questa pianta veniva anche largamente utilizzata per il suo contenuto di vitamina C, presente nei ricettacoli fruttiferi, chiamati cinorrodi. Essi contengono anche muricina, fibrina, vaniglina, un olio volatile e caroteni. I fiori possono essere utilizzati come lassativo leggero.

I cinorrodi devono il loro nome volgare, grattaculo, al prurito irritante causato dai piccoli peli che ricoprono i semi. Questi peli vennero somministrati come vermifughi. Sulla pelle producono un prurito insopportabile. Con i fruttini privati dei peli si prepara un decotto di colore rosso o dall' odore vanigliato, che si consuma come tè ed ha un azione leggermente sedativa. I ricettacoli fruttiferi posseggono anche proprietà astringenti, diuretiche e antiscorbutiche (per la presenza di vitamina C). Vengono quindi impiegati contro la diarrea, la debolezza digestiva, le malattie renali, le calcolosi, i catarri vegetali e come diuretici.


I fiori essicati forniscono anche la base per la ben nota "acqua di rose".

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