Alba: differenze tra le versioni

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Versione delle 18:23, 1 dic 2012

Silene bianca
Silene alba.jpg
Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Caryophyllales
Famiglia: Caryophyllaceae
Genere: Silene
Specie: alba
Nomenclatura binomiale
Silene alba
Mill.
Nomi comuni

Orecchiella, Boccon di pecora,
Silene bianca


Silene alba (Mill.)

Come si presenta

Morfologia del fiore maschile (clicca per ingrandire)

La Silene alba è una pianta erbacea biennale (talvolta può essere perenne), alta da 30 a 80 cm.

Presenta una radice di tipo fittonante, da cui si originano i fusti, ramificati, molto villosi e particolarmente viscosi nella parte superiore. Le foglie sessili sono disposte l'una opposta all'altra lungo il fusto; appaiono anch'esse, come il fusto, villose. Quelle inferiori sono di forma ellittico-spatolata, quelle superiori appaiono invece più lanceolate. Come le altre specie di Silene, anche in questo caso il fusto e le foglie sono rivestiti da una sostanza appiccicosa che impedisce ad alcuni insettini (come formiche ed afidi) di risalire i fusti e raggiungere l'infiorescenza.

I fiori, dal bel colore bianco candido (donde la denominazione "alba"), sono solitari sul loro stelo e unisessuali: ci sono perciò fiori femminili e fiori maschili, che si trovano su piante diverse. I fiori femminili sono caratterizzati da pistilli bianchi sporgenti, i fiori maschili da piccoli stami di colore bruno. In entrambi i casi la corolla è formata da 5 petali spatolati, bilobati fino a metà della loro lunghezza; alla base, si nota un calice peloso, tubuliforme e rigonfio, del caratteristico colore rossiccio . I fiori vengono impollinati da insetti e farfalle crepuscolari, e per questo si aprono la sera.

Il frutto è a forma di pera e può essere lungo da 1 a 1,5 cm.

Habitat

La Silene alba predilege i luoghi incolti e le zone ruderali. Si può trovare fino a 1200 m sul livello del mare. In Italia è piuttosto comune.

Fioritura

Da Giugno a Settembre.

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Il nome del genere, Silene, è oggetto di un'interessante controversia etimologica. Alcuni ritengono che questo termine derivi dal nome del dio greco Sileno, famoso per la sua grande saggezza e per le sue capacità divinatorie: per questo motivo venne nominato educatore del giovane Bacco -che, tuttavia, una volta cresciuto, decise di abbandonare la strada della virtù per dedicarsi ai vizi del vino e dell'alcol. Sileno aveva una gran pancia tonda: ed è proprio in virtù dell'analogia tra la forma del calice delle Silene e la sua gran pancia che è stata scelta questa divinità per simboleggiare questa particolare genere. Altri credono che Silene derivi da "Selene", la luna per i greci: quest'analogia è legata al fatto che i fiori, così come la luna, "spuntano" di notte. Un'ultima ipotesi afferma che l'origine di questa parola vada ricercata nella parola greca "sialon'', saliva, con riferimento alla sostanza bianca appiccicaticcia secreta dal fusto di molte piante del genere Silene: questa dovrebbe servire a impedire a formiche e altri animaletti simili (come afidi e ragnetti rossi) di salire sulla pianticella. Il nome del genere, alba, è invece un chiaro riferimento al colore dei fiori, bianco, per l'appunto.

Le giovani foglie di questa pianta possono essere utilizzate per preparare delle ottime zuppe, o si possono consumare semplicemente saltate in padella. La Silene alba è una delle 27 piante utilizzate per preparare la minestrella, l'antica zuppa dei poveri.

Immagini


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