Foetidus
Elleboro | ||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Helleborus foetidus L. | ||||||||||||||||
Nomi comuni | ||||||||||||||||
elleboro puzzolente | ||||||||||||||||
Proprietà Farmacologiche | ||||||||||||||||
velenoso |
Helleborus foetidus (L.)
Come si presenta
L'H. foetidus è una pianta erbacea perenne.
Ogni anno, dal grosso rizoma nasce un fusto robusto, dal portamento inizialmente strisciante e poi eretto; nella parte inferiore è lignificato e ricoperto da guaine triangolari -che non sono nient'altro se non le vecchie foglie morte.
Ciascuna foglia è divisa in 7-10 segmenti(*) con un picciolo decisamente allungato, di 10-20 cm; ciascuno dei segmenti è lanceolato e leggermente seghettato, dai tre quatti della sua lunghezza, fino all'apice. I 3-4 segmenti laterali sono riuniti alla base, mentre quello centrale è singolo. Il colore della pagina fogliare è più scuro rispetto a quello dell' Helleborus niger.
Sulla sommità del fusto compare una ricca infiorescenza composta da un grande numero di fiori, generalmente da 3 a 15, a forma di campanella, di colore verdastro, screziati talvolta di rosso scuro sul bordo. Guardiamo con più attenzione il fiore dell' H.foetidus. Il calice è la parte più in vista del fiore, ed è composto da 5 sepali petaloidi, ellittici, che si sovrappongono a formare una piccola "scodella" ribaltata; i petali veri e propri, invece, sono nascosti all'interno del calice, trasformati in tubicini nettariferi posti alla base dell'apparato riproduttore. I pochi stami (2-3 in genere) spiccano al centro di un mare di antere gialline. Il fiore è similissimo a quello dell' H. viridis.
(*)Quello che sopra abbiamo definito segmento in apparenza potrebbe essere scambiato per una foglia semplice; bisogna però ricordare che esistono anche foglie composte, formate, cioè, da tante piccole "pseudofoglie" saldate insieme alla base -i segmenti di cui parlavamo prima.
Habitat
Vive ai margini dei boschi e dei cedui,su suoli leggeri, da 0 a 1000m massimo 1800m. Presente in tutta la penisola e sull'arco alpino tranne Sicilia, Alto Adige.
Fioritura
Tra gennaio e aprile.
Particolarità e curiosità
Come tutti gli ellebori è estremamente tossico. Il principio attivo è essenzialmente l'elleboreina dal sapore prima dolciastro e poi acre. A dispetto del nome (fetido) non è il più tossico del genere, il primato spetta al viridis. Scarsamente usati in farmacologia per l'elevata tossicità che può portare alla morte in pochi minuti.
Immagini
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