Maculatum

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Gigaro scuro


Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Arales
Famiglia: Araceae
Genere: Arum
Specie: maculatum
Nomenclatura binomiale
Arum maculatum
L.
Nomi comuni

Gigaro scuro


Arum maculatum (L.)

Come si presenta

Morfologia del fiore (clicca per ingrandire)

L'Arum maculatum è una pianta erbacea perenne che si sviluppa fino ad un'altezza di 40 cm.

La parte ipogea è costituita da un rizoma tuberoso dalla forma ovoidale, che appare marrone all'esterno, mentre l'interno rimane biancastro. Dal rizoma si dipartono una serie di radichette avventizie, fascicolate (per essere più chiari, l'apparato radicale è caratterizzato dallo sviluppo uniforme di diverse radici non ramificate, che si dipartono da uno stesso punto: si pensi, ad esempio, alle radici che si formano ai nodi degli stoloni della fragola). La formazione di questo apparato è abbastanza frequente in specie rizomatose in quanto funge da "sistema di sostituzione" in caso di traumi a carico del fittone o del rizoma. Ad esempio, durante i trapianti, capita spesso di rompere parte del rizoma o alcune delle radici secondarie, comportando la devitalizzazione di queste parti; in questi casi la pianta reagisce creando un nuovo sistema di radici avventizie a struttura fascicolata, che sostituisce il tessuto danneggiato.

Nella bella stagione, dal rizoma sotterraneo si diparte un fusto, compresso da lunghi piccioli fogliari, alla base, mentre la parte superiore termina in una grossa spata contenente un lungo spadice. Le foglie primaverili si dipartono dal rizoma e si dispongono a spirale; queste presentano una forma sagittata trilobata in cui il lobo apicale è quello più lungo. La lamina è intera e mostra sulla superficie macchie dalla colorazione rosso-scuro.

La caratteristica più interesante di questa specie è però la sua infiorescenza, lo spadice, è composta alla base da fiori femminili, al centro da quelli maschili e all'apice da fiori sterili rigonfi. Tra queste sezioni si possono scorgere piccole estroflessioni setoliformi aventi il compito di di trattenere gli insetti pronubi, favorendo così l'impollinazione. Al di sopra del gromerulo di fiori sterili si diparte poi una clava allungata dalla colorazione violacea. L'infiorescenza è avvolta e protetta da una foglia lanceolato-acuminata detta spata, avente funzione vessillare (cioè di richiamo degli insetti impollinatori); si sviluppa fino a 15 cm e si presenta con una colorazione bianco verdastra, talvolta sfumata di porpora sull'orlo e maculata nella parte interna.

I frutti sono bacche rosse, che compaiono solo quando la spata si secca e muore: durante una passeggiata nei boschi è abbastanza facile imbattersi in queste piccole pannocchie dalle bacche rosse, senza alcuna foglia attorno.

Habitat

La pianta, pur non essendo molto comune, si trova in tutta Italia. Preferisce i luoghi ombrosi, le faggete, i boschi cedui e le zone cespugliose e ombrose. Si può trovare in zone con terreno umido e substrato sia siliceo sia calcareo, con pH neutro.

È presente fino a 1600 m sul livello del mare.


Fioritura

Da Aprile a Maggio.


Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Il nome del genere, Arum, deriva dal greco aron o dall'ebraico ar, che significano entrambi calore, in riferimento al fatto che le piante appartenenti a questo genere, quando sono fiorite, emanano calore. Il nome maculatum, invece, si riferisce alle macchie presenti sulla pagina superiore delle foglie.

I grossi rizomi, se presi freschi, sono lassativi drastici, mentre essiccati o cotti venivano utilizzati come alimento amidaceo durante le carestie. L'utilizzo alimentare e medicinale dell'Arum maculatum era noto fin dai tempi degli antichi Greci. Il rizoma ha infatti proprietà antireumatiche ed espettoranti; inoltre le foglie fresche hanno proprietà antigottose e antireumatiche. Il succo della pianta fresca unito al lardo era utilizzato per il trattamento della tigna.

Allo stato fresco quindi, e in quantità notevoli, sia le radici che i frutti di questa pianta sono velenosi. Le bacche infatti contengono alcaloidi tossici come l'aroina, che libera acido cianidrico, la nicotina, saponine e glicosidi cianogentici; se vengono ingerite si possono manifestare i seguenti sintomi: formazione di vesciche sulle labbra, sulla lingua e nella gola, irritazione gastrica, difficoltà nel deglutire, difficoltà nella respirazione, salivazione abbondante, diarrea, tachicardia ed altre aritmie cardiache e, nei casi più gravi, convulsioni e coma. Il contatto cutaneo con le parti velenose, invece, può provocare irritazione alla pelle. La pianta ha inoltre un sapore piccante a causa della presenza di citrato di calcio.

Pare che in epoca elisabettiana l'amido derivato dal rizoma venisse impiegato per inamidare i colletti dei nobili; ciò causava però forti irritazioni cutanee sia al nobile sia al servo, e per questo la pratica venne velocemente abolita. Inoltre nell'antichità l'arum era considerato una pianta magica capace di allontanare gli spiriti cattivi e di proteggere i bambini nella culla; si pensava anche che fosse un ottimo rimedio per gli uomini sfortunati in amore!

Immagini

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