Geranium sanguineum

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Geranio sanguigno
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Classificazione scientifica
Dominio: eucariota
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Geraniales
Famiglia: Geraniaceae
Genere: Geranium
Specie: sanguineum
Nomenclatura binomiale
Geranium sanguineum
L.
Nomi comuni

Sanguinaria, malvaccini


Geranium sanguineum (L.)

Come si presenta

Il geranium sanguineum, o geranio sanguigno o malvaccini, è una pianta erbacea perenne con un grosso rizoma. Il fusto, ramificato, eretto o prostato, ricoperto di lunghi peli, può essere alto fino a circa 50cm e presenta un grosso rizoma. Le foglie, coperte di peli, popposte e a contorno quasi rotondo, sono divise in sette segmenti stretti e sono poco numerose. I fiori sono pentameri (cioè hanno 5 petali), piuttosto grandi e di colore purpureo. I sepali sono cinque, hanno forma ovale e presentano una lunga resta; i petali sono lunghi più o meno il doppio dei sepali, e presentano 5 piccole nervature di colore scuro nella parte centrale. Il geranium sanguineum ha un solo fiore per peduncolo (piccolo rametto alla cui estremità si trova il fiore). L'impollinazione è entomogama, cioè si svolge per mezzo di particolari insetti. I frutti sono delle piccole capsule di forma ovale e di colore purpureo. Ogni capsulina è composta da 5 acheni che a loro volta contengono un solo seme. La parte superiore del frutto è costituita da un becco allungato di pochi millimetri sormintato dallo stilo.

Habitat

Cresce nei boschi o in luoghi selvatici e pietrosi di tutte le regioni submontane e montane (e talvolta anche in pianura) della penisola e delle isole più grandi (tranne che nella Sardegna). é diffusa anche in tutta Europa e fuori da essa è conosciuta anche nel Caucaso e in Asia minore. Come altitudine possono arrivare fino a 1200m sopra il livello del mare.

Fioritura

Particolarità e curiosità

Avvertenza
Caduceo.png Le informazioni qui riportate non costituiscono nè provengono da prescrizione o da consiglio medico.

Le piante genere Narcissus erano già note ai tempi dei Greci; non stupisce, quindi, appurare che lo stesso nome derivi dal termine greco "narkào", che significa appunto "stordisco", o "paralizzo", con un evidente riferimento al profumo, tanto forte da stordire. È da qui che deriva il moderno termine "narcotico".

Al Narcissus sono legati diversi simboli: da alcuni, ad esempio, è considerato simbolo del risveglio primaverile e la sua paracorolla dorata veniva associata dagli Antichi al sole, tanto da attribuirgli l'appellativo di "logo del sole". Questo fiore, chiaramente, è associato anche al mito di Narciso, un bellissimo giovane che, innamoratisi della sua immagine, morì affogato nello stagno in cui si stava specchiando, attratto dalla sua bellezza. Anche per questo motivo il Narciso è spesso associato alla morte: effettivamente, il profumo non inganna. Tutte le parti del fiore, infatti, sono tossiche, se assunte in grandi quantità, mentre in dosaggi più contenuti possono avere un utilizzo farmacologico come emetici e purgativi. La tossicità è legata alla presenza di vari alcaloidi, come la narcissina (presente nei bulbi), sostanza che agisce sul sistema nervoso e sulla membrana interna dello stomaco.

NB: il Narcissus poeticus è specie protetta in tutto il territorio della Provincia di Varese con divieto assoluto di raccolta. È importante sottolinearlo, in quanto in passato questo fiore, particolarmente diffuso sui prati di vetta (spesso la sua fioritura era così abbondante da essere confusa per una nevicata!), appena fioriva era soggetto a enormi raccolte, le cosiddette "narcisate". Questo comportamento irrispettoso ha reso il narciso particolarmente vulnerabile e raro.

Immagini

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